Il secondo giorno ci diamo appuntamento prestino e a ondate attacchiamo frontalmente e ai fianchi la sala della colazione, sarà il primo di due giorni che la direzione dell’Hotel non dimenticherà per lungo tempo. Sembra che il direttore dell’hotel, sconfitto pesantemente dagli italici Piti, abbia deciso per un onorevole Seppuku.
Anche oggi il meteo non si presenta buono ma deboli schiarite fanno presagire un cambiamento in giornata, approfittando dell’assenza del sole optiamo per lo stesso spotting point del giorno prima, che offre luce diffusa come il famoso spotting point Tiz di Bologna.
Traffico imponente con tanti celestoni che si alternano a regine che regolarmente ricopriamo di baci, tra un bacio e l’altro la compagnia si piega dalle risate e dalla stanchezza e i più anziani trovano nel prato antistante il canale un ottimo giaciglio per un rapido sonnellino tra un arrivo e l’altro, in pratica mai.
Anche oggi decidiamo di mangiare, un vizio che non riusciamo a toglierci, torniamo quindi al piazzale, ricordate quel luogo orrendo descritto prima ?
Bene, il sabato arriva anche un ambulante con viveri di prima necessità, il famoso “patataro”, a dare supporto al gran numero di spotter e famiglie che frequenta questo posto lugubre. Nota a margine, la domenica si aggiunge anche il “gelataro”.
Il menù è abbastanza monotematico, patate fritte e frikandel e noi ci adeguiamo piacevolmente anche considerando i prezzi estremamente popolari e il caffè rigorosamente offerto, inutile dire che sarà presa in considerazione una tessera di socio ad honorem per il proprietario.
Digeriamo, si quando mai, tutto quel ben di Dio tra una battuta e l’altra, sempre con le macchine pronte dato che il traffico oggi digiuna e non si ferma come noi.
Uno sguardo all’insù e alcuni raggi un po’ piccati di sole bucano le nuvole che rapidamente lasciano posto ad un cielo azzurro che si alterna con piccoli fronti nuvolosi.
Il pomeriggio passa veloce come velocemente ci passano davanti delle lady spotter, e che lady, purtroppo anche qui abbiamo molto da imparare.
Anche il sabato spotteristico si conclude
e ci portiamo all’hotel per la solita rinfrescata e il cambio di biancheria, perché vi chiederete ? beh, primo perché puliti si sta bene e poi perché stasera è tutta vita, si va in città, ma non ditelo alle nostre mogli ……
Purtroppo le due giornate appena trascorse lasciano sul campo qualche vittima e siamo costretti a lasciare a casa Aldo e Gianluca. Anche Marco non sarà della comitiva optando per una visita a parenti in zona, si vede la sua incontenibile gioia.
Trenino per la central e in 20 min siamo nella capitale del sesso e del fumo, e per fumo non intendo l’inquinamento atmosferico.
Da qui in poi voi papà, che state leggendo queste righe ai vostri bimbi per farli addormentare saltate il capitolo, vi ritroverete figli meno allucinati e molte spiegazioni in meno da dare.
La città è più viva che mai, forse ancora più del giorno.
Cerchiamo un piccolo ristorante per mangiare prima di addentrarci in viottoli dal colore rosso fuoco.
Optiamo per la cucina argentina dove gustiamo del’ottima carne servita da una nostra “caresssssima” amica cameriera, ma questo non centra.
Scopriamo la vena artistica di Andrea che ci confessa di essere un ballerino di latino americano, un po’ di pazienza e qualche birretta in più e chissà cosa ci confesseremo a notte inoltrata.
E’ il momento che Mauro aspettava da tempo, ci facciamo coraggio e come bambini spauriti ci affacciamo ad uno dei vicoli dove la colonna di persone assomiglia a quella che si forma sulla Firenze mare durante un week and da bollino rosso in estate.
Veniamo letteralmente risucchiati dalla folla, noi cerchiamo di resistere ma veniamo inghiottiti dal turbinio di luci, ragazze vestite di….. di niente ma con tante “pretuberanze” che ammiccano e ci tentano con moine che lasciano pochi dubbi sulla professione.
Fotografie nemmeno a parlarne, Mauro che tiene la macchina in mano viene quasi aggredito da una signorina che esce dal suo “ufficio” come una gatta sul tetto che scotta e tenta un approccio più verbale che tattile.
Beh magari la lucetta del flash era meglio disattivarla.
A dire il vero una foto siamo riusciti a farla ma la bella non era nel “pugiolo”.
Stanchi e offesi nell’animo candido di quarantenni lontani da casa, ok Fabio è ancora un ragazzino, ci dirigiamo in chiesa per confessare i nostri pensieri impuri. Purtroppo siamo fuori orario, pazienza, racconteremo tutto a Pietro una volta giunti da lui.
Tralascio i particolari “piccati” dell’ultima notte tra chi scrive e Mauro, vi basti solo sapere che non abbiamo sentito la sveglia e l’appuntamento alla colazione con gli altri è slittato di quasi un’ora.
To be continued.