Ciao a tutti!
Ecco qualche scatto monotematico inerente il micidiale ma delicatissimo Agusta A-129 "Mangusta", in forze all'Esercito Italiano.
Scatti che ormai hanno 5 anni, non sono tutti inediti, la fotocamera era la gloriosa 400D, le pale sono piccate ma spero che vi piacciano ugualmente!
Fabrizio
Qualche cenno tratto da Wikipedia (
http://it.wikipedia.org/wiki/AgustaWestland_AW129)
--------------
Sviluppo
Il progetto venne avviato nel 1978 e l'A129 Mangusta ("Mongoose" per i mercati internazionali) destò molta impressione quando il primo dei cinque prototipi effettuò il primo volo ufficiale il 15 settembre 1983. Il quinto prototipo effettuò il primo volo nel marzo 1986. Si trattava di una evoluzione del concetto del Bell AH-1 Cobra, che utilizzava la configurazione biposto in tandem, ovvero con pilota e copilota/mitragliere/cannoniere allineati e non affiancati.
A differenza del Cobra, monomotore, bipala, il progetto, derivato da quello dell'Agusta A109, risultava migliorato, in quanto basato su una configurazione con due motori e rotore quadripala. In seguito ad una esigenza della NATO, che assegnava all'epoca all'Esercito Italiano durante la guerra fredda un ruolo di contenimento delle forze corazzate del Patto di Varsavia, venne sviluppato inizialmente come elicottero anticarro ed armato con missili filoguidati BGM-71 TOW, razzi da 81 mm e con le potenzialità di integrare il missile Hellfire. Sin dalla prima versione, l'A129 era equipaggiato con sistemi autonomi di navigazione e di visione notturna, in grado di fornire la piena capacità di combattimento notturno ed ognitempo.
In Europa nessun'altra nazione aveva sviluppato un elicottero d'attacco, benché quasi tutte le principali forze armate avessero una numerosa linea di macchine "tuttofare" armate con missili anticarro. Nella versione originale Mangusta, è entrato in servizio con l'Esercito Italiano nei primi anni novanta ed ha avuto il suo battesimo del fuoco in Somalia durante l'operazione Restore Hope (1992-1994), compreso il lancio di un missile contro un mezzo italiano sottratto dai somali nello scontro del checkpoint PASTA il 2 luglio 1993. Sempre nella versione anticarro, ma armato anche di mitragliatrici da 12,7 mm installate in appositi pod subalari, ha partecipato alle operazioni in Angola, Albania nel 1997, nella Repubblica di Macedonia ed in Kosovo (1998-2000).
L'A129 inizialmente non è riuscito a conquistare il mercato internazionale. La prima opportunità di successo per l'esportazione si presentò in occasione del programma europeo Tonal per un elicottero da combattimento basato sul Mangusta. Nel 1986, i governi del Regno Unito, Italia, Olanda e Spagna firmarono un protocollo di intesa per esplorare la possibilità di costruire una versione potenziata del A129, chiamata Joint European Helicopter Tonal. (La designazione "Tonal" era derivata dal nome di un dio Azteco.) Il Tonal avrebbe avuto motori più potenti, un nuovo rotore, carrello retrattile, sensori potenziati ed armamento più pesante.
Il progetto collassò nel 1990 quando Regno Unito ed Olanda decisero di acquisire l'AH-64 Apache in sostituzione. Dopo questo precedente, quasi tutti i paesi europei acquistarono l'Apache (Grecia) o attesero lo sviluppo dell'Eurocopter Tiger (Spagna, Francia e Germania). L'Esercito Italiano ridusse l'ordine a 45 esemplari rispetto all'opzione iniziale di 60. La polemica per la comparazione tra modelli prodotti dalle varie aziende fu ulteriormente alimentata[2] nei primi anni novanta, dalla comparsa del dimostratore tecnologico Agusta A 129 International che effettuò il primo volo nel 1992[3] nell'ambito della partecipazione alla competizione per la fornitura di elicotteri di attacco per la Turchia, dove l'Apache era stato scartato nelle fasi iniziali.[4]
Con questo modello Agusta effettivamente volante e pronto per la messa in produzione già nel 1992, la competizione si fece accesa sui mercati internazionali e mai dall'esito scontato. Infatti, l'"International", avendo integrato nella sua suite di armamento il missile AGM-114 Hellfire e il cannone installato nel naso,[5] recuperò l'apparente gap anche su questo fronte tra A129 e Apache. Negli anni successivi, si è poi verificata in parte degna di considerazione la decisione dell'Esercito Italiano di non dotarsi del sistema d'arma Hellfire, all'epoca considerato una pecca del Mangusta originale. Infatti, è venuto solo di recente alla luce dei non addetti ai lavori, nel corso della esercitazione VICTORY STRIKE in Polonia del 06-18 ottobre del 2000, che il lancio dei missili Hellfire da elicottero causa danni gravi alla struttura del velivolo lanciatore, tanto da essere designati con terminologia "USA CC-N, emergency combat use only". Addirittura la "System Safety Risk Assessment" (SSRA) ha assegnato la categoria di rischio I-A (Catastrophic Probable) all'ipotesi di lancio di questi missili da posizioni differenti dalla numero 4 del lanciatore esterno.[6]
Gli anni novanta videro comunque il testa a testa tra i vari produttori di elicotteri di attacco nelle competizioni per l'aggiudicazione delle commesse militari, ma, nello stesso tempo, convinsero l'Esercito Italiano, reduce dalla esperienza del 1993[7] in Somalia a passare dall'A129 basico all'A129 CBT, accettando alcune delle migliorie avioniche e di armamento dell'"International". Resta il fatto che l'A129 uscì sconfitto dalla gara indetta per l'aggiudicazione della fornitura di elicotteri di attacco alle forze di difesa australiane (ADF), vinta dall'Eurocopter Tiger[8] con inizio delle consegne nel 2004. Un ruolo importante per influenzare la scelta in questo contesto fu rivestito dalle piccole dimensioni del velivolo italiano che vennero considerate limitative delle possibilità di sviluppo, carico e autonomia. L'Esercito Italiano ordinò 15 esemplari di A129 in versione multiruolo CBT (Combat), il primo dei quali fu consegnato nell'ottobre 2002. Nel gennaio 2002 è stato firmato un contratto per l'aggiornamento alla versione CBT di tutti i primi 45 Mangusta in servizio con l'Esercito Italiano. Le principali modifiche riguardano l'adozione di un cannone M197 da 20 mm a tre canne rotanti tipo Gatling installato in una torretta sotto il muso, la sostituzione del rotore quadripala con uno a cinque pale, la possibilità di impiegare razzi da 70 mm (oltre a quelli da 81), migliorie all'avionica ed ai sistemi di volo/navigazione notturna, l'integrazione di lanciatori per missili antiaerei FIM-92 Stinger o Mistral ed una nuova colorazione con insegne a bassa visibilità. In questa configurazione, l'elicottero può essere utilizzato come anticarro, ricognizione armata ("Scout" secondo la definizione dell'Esercito Italiano), attacco al suolo, scorta, supporto di fuoco e antiaereo.
---------------------
Cominciamo con qualche esemplare non più operativo, "magazzino vivente" di pezzi di ricambio.
mangusta hangar di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mangusta rotor di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
razziera mangusta di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81410 Stand di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81427 Stand di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81431 Stand Alt di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81431 Stand di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
Ora qualche scatto "dinamico"...
mm81392 Land di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81392 Land Alt di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81412 Land di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
Qui mi fanno le corna...
mm81412 Flight di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81412 Land Alt di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mm81412 Nose di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr
mangusta landing di
Fabrizio Berni - TheTiZ, su Flickr