La prima ed unica volta che visitai Trieste fu in terza elementare. Troppo lontani e sbiaditi i ricordi, e la mente gioca strani scherzi. Le uniche due cose che ricordo sono, durante la prima cena, una formica dentro l'insalata, e la Grotta Gigante. Probabilmente a quell'età sono queste le cose che fanno colpo.
Durante gli anni gli interessi maturano. E chi ama lo storia non può non essere attratto da Trieste. Cerco sempre di evitare le banalità dalle mie vacanza. Sono vent'anni che non faccio una settimana al mare o in montagna. Ed andare a Trieste non può essere mai banale.
Inutile soffermarsi sulla storia di questa città, le sue tragedie, le sue stranezze. Personalmente l'ho sempre mitizzata: un angolo di Italia dove si sono incrociati i destini di ere e di popoli, e dove la popolazione ha subito con grandissima dignità le follie di ogni tipo di ideologia e di colore politico.
Alla fine il mio è stato un viaggio alla riscoperta dei valori nazionali, cercando nel passato quello che il presente ci nega: dignità, eroismo, onestà. Ai politici di ogni colore e moda potrei dire: fatevi un giro a Redipuglia, a Basovizza, alla Risiera di San Sabba e, perché no, anche a Rivolto. E poi vergognatevi di quello che siete e di quello che fate. Non meritiamo le vostre malefatte, come persone e come popolo.
Complici tre giorni di ferie si decide, quindi, di visitare Trieste e dintorni. Si parte venerdi dopo la visita in Air Dolomiti che, all'ultimo momento, salta per uno sciopero. Avendo un paio di ore in più si parte prima, qualcosa da vedere lungo il percorso c'è di sicuro.
Passiamo da Rivolto, dove non ero mai stato, per un saluto fugace alla base della P.A.N. Niente foto, solo un quarto d'ora di osservazione e di silenzio rispettoso. Nessuna attività apparente in base. E' venerdì, è quasi ora di pranzo. Inutile sperare che qualcosa si alzi in volo.
Rientrando in Statale vedo un cartello che indica Palmanova. Ci sono passato vicino alcune volte, ma non l'ho mai visitata. Ci sta bene una sosta per un caffè.
A pochi chilometri c'è Redipuglia. Il Sacrario fu anch'esso meta della gita della mia infanzia, ma di quel giorno non ricordo quasi nulla. Il desidero di rivisitare il monumento è stato forte in questi anni, e finalmente ci torno.
Arriviamo in albergo nel primo pomeriggio. Si tratta dell'Hotel Riviera & Maximilian's, ricavato in una villa di inizio 900, immerso nel verde ed a picco sul mare. Davvero un posto unico. Siamo ad un quarto d'ora a piedi dal Castello di Miramare. Davvero un'ottima scelta.
Come detto, siamo a pochi passi da Miramare. Il Castello è perfettamente conservato, ed ancora oggi esprime in pieno la personalità dello sfortunato Massimiliano d'Asburgo e della ancora più sfortunata moglie, Carlotta del Belgio.
La ricca storia di Trieste e la sua importanza come porto, soprattutto sotto il Regno d'Austria, è testimoniata dalla ricca (ed austera) architettura, più consona ad una capitale che ad una città di duecentomila abitanti. Anche la Stazione Centrale, datata 1878, è chiara eredità dell'epoca.
Una delle cose più divertenti da fare è quella di prendere il "Tram de Opicina" e salire in collina a godersi il panorama della città. Il Tram, che data 1902, è unico in Europa, unendo in una sola linea le caratteristiche del tram tradizionale e della funicolare. Il suo percorso inizia in città, in Piazza Oberdan, come un comune tram e dopo poche centinaia di metri diventa funicolare ad opera di un ingegnoso meccanismo che spinge la carrozza fino in vetta, superando pendenze fino al 26%. Successivamente il "trattore" viene sganciato ed il tram prosegue la sua corsa "classica" fino ad Opicina.
Una visita doverosa è quella alla Foiba di Basovizza, dove centinaia di connazionali furono trucidati dalla follia di Tito nel nome del suo dannato Comunismo. Una tragedia che ancora qualcuno fa finta che non sia esistita. E c'è chi si dimentica di...ricordarla. Vero PresidentA dellA CamerA?
Ed ora, infine, le foto della bella Trieste. Città piena di vita e di giovani, di locali e di buon cibo. Davvero un bel posto. Poi l'Hellas è gemellata con i fratelli della Triestina. Le foto notturne le ho fatte a mano libera con il programma della 70D "scena notturna a mano libera" che scatta quattro fotogrammi in sequenza rapida. Poi per magia viene fuori una foto niente male. E' la prima volta che ci provo, ditemi voi come le vedete.
Che dire......un report scritto con la coscienza di persona libera, consapevole delle sofferenze percepite e dei privilegi del nostro tempo. Bellissimi scorci di luoghi di memoria, dove le incisioni rendono consapevoli della giovane età che spesso accomuna le persone ricordate. Un report dalla lettura intensa, corredato di splendide immagini. Non credevo fosse così bella Trieste, l'avevo intravista solo passando dall'autostrada. Le foto notturne sono meravigliose. Grazie
Bello, per certi versi quasi commovente la tua prefazione. Con i miei trascorsi modellistici ho visitato più volte Trieste e alcuni luoghi che hai documentato e sono d'accordo con te per tutto quello che hai scritto. Le foto sono splendide, il programma "notturno" della 70 l'ho usato a Pisa all'interno del battistero e mi ricordo ancora la faccia allucinata di un fotografo Nikon che ad ogni raffica mi guardava come se fossi un imbecille del tipo, si, scatta scatta, vedrai che porcheria, invece devo dire che il programma fa egregiamente il suo dovere. La cosa strana, per me, è che tutte le volte che andiamo a Trieste finiamo a mangiare in un delizioso ristorante greco appena fuori piazza Unità d'Italia. Gran bel report Aldo. PS: ottima la scelta del BN.
Una città dal fascino incredibile, che non ho mai avuto il piacere di visitare nonostante ci passi almeno due volte l'anno per raggiungere la Croazia. Sembra una capitale mittel-europea, austera, elegante ed ordinata. Purtroppo non viene dato il giusto risalto e la giusta tragica importanza ai fatti accaduti a Trieste e zone limitrofe, a scuola non si fa il minimo cenno alle foibe e all'esodo degl'italiani d'Istria. Le gite scolastiche portano gli studenti in capitali europee o, addirittura, spacciano una settimana bianca sulla neve come importante visita culturale ignorando (volutamente?) le bellezze o la storia di casa nostra. Per tutti, Trieste=Bora. Punto. Tutto il resto non esiste. Purtroppo ti contraddico. Anche vicino a casa mia, a Fossoli di Carpi (MO) era presente un campo di concentramento. Hai scattato delle gran belle foto, sia con che senza luce. Veramente ottimi gli scatti in bianco e nero, spettacolare il tram-funicolare (ed il video annesso). Fabrizio
Prefazione ineccepibile la tua , che condivido in pieno . Bellissimo il racconto per immagini che mi ha pemesso di conoscere un po' di più questa splendida città che ho visto solo di sfuggita in occasione di due visite sulle portaerei americane. Mi piace molto il B/N ed anche l'esperimento delle notturne .
Grazie Aldo. Non so cosa altro dire. Ho letto il tuo report più volte in questi giorni. Ogni volta mi circonda un po' di malinconia. Le foto sono davvero spettacolari. La prefazione è bellissima. E il racconto coinvolgente. Trieste la avevo visitatadi fretta quando ho fatto le vacanze in Croazia, ma non pensavo, e ammetto la mia ignoranza, il suo carico di storia e cultura che si porta dietro. Mi hai aperto gli occhi su questa città. P.s. Stupende le foto notturne, ma lo dico S bassa voce da nikonista