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[TR- Trip Report]: Islanda - agosto 2015, Il nero, il verde, il bianco, l'azzurro. Ed il silenzio...

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view post Posted on 15/8/2015, 10:16
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L’Islanda è un’attrazione fatale. Per me lo è stata da sempre.

Già da piccolo, passando le ore a guardare l’atlante, mi incuriosiva questo ammasso nervoso di terra in mezzo al nulla, coperto da un cappello bianco, di ghiaccio, quasi fosse una glassa su un pasticcino.

20572026315_a9a1e940e7_o001 carta islanda by Aldo Messina, su Flickr

Una terra rimasta esclusa dai libri di storia, troppo al limite delle rotte degli esploratori per poter essere raccontata negli anni delle scoperte geografiche. Una terra nata circa quindici milioni di anni fa, in pratica una bambina rispetto ai quattro miliardi di anni del resto del Mondo emerso, eppure così selvaggia, tormentata e drammatica che pare esser lì da sempre. E invece è appena nata, anzi, sta ancora nascendo.

L’attrazione fatale è rimasta sopita per anni sotto forma di desiderio represso. Negli anni ’80 l’Islanda era quasi impossibile da raggiungere, negli anni ’90 impossibile da visitare e, successivamente, troppo cara da affrontare. Ma prima o poi il desiderio necessita di un finale, non può rimanere per sempre in fondo al cuore. O si cerca di realizzarlo, o diventa un rimorso. Ed io odio i rimorsi.

Negli ultimi anni la “Terra di Ghiaccio” ha avuto un enorme boom turistico, con una buona e rapida espansione della capacità ricettiva nonostante il condurre un albergo in Islanda sia davvero difficile vista la brevità della stagione turistica. Nonostante l’aumento della disponibilità di stanze, infatti, rimangono pochi gli alberghi che possono permettersi un’apertura annuale, ad esclusione ovviamente della zona della capitale. Più alberghi significano prezzi più accessibili e di conseguenza più visitatori. Più turisti, aumento delle opportunità di arrivare in Islanda in aereo.

Passata la crisi del 2008-2011, dalla quale l’Islanda si è risollevata prima di tutti (dopo aver rischiato la capitolazione…), c’è stato un repentino aumento delle linee aeree che servono Keflavik, fino a pochi anni fa dominio incontrastato di Icelandair con qualche sporadico inserimento della SAS. Prima sono arrivate le low cost (Easyjet, Air Berlin, la locale WOW) e poi si sono inserite quasi tutte le più importanti linee aeree europee che operano voli stagionali, mentre quelli aperti tutto l’anno si contano ancora sulla punta delle dita (SAS, Norwegian, Wizz, Air Berlin, Easyjet e, da novembre 2015, British Airways).

Ricapitoliamo: più posti per dormire, più posti sugli aerei, più possibilità di viaggio. E così, finalmente, trent’anni dopo il nascere del primo desiderio, si parte per l’Islanda.
L’organizzazione del viaggio è iniziata otto mesi prima della partenza con l’acquisto del biglietto aereo. Esclusa Icelandair, con voli settimanali da Malpensa e quindi poco adatta alle nostre necessità, ho colto al volo la notizia del notevole aumento dell’offerta stagionale del gruppo Lufthansa, che a tutt’oggi vola con la major da Francoforte e Monaco di Baviera e con Germanwings da Berlino, Colonia, Düsseldorf, Amburgo e Stoccarda. Siamo a novembre e il Verona – Keflavik (via Colonia) con Germanwings ed il Keflavik – Verona (via Monaco di Baviera) con Lufthansa + Air Dolomiti mi costa già un 500 euro a testa. Avrei voluto aspettare qualche mese, per approfittare dell’eventuale uscita di qualche promozione, ma vista la percentuale di riempimento dei voli (100%, a esclusione del Monaco – Verona), la scelta di partire così in anticipo è stata sicuramente azzeccata.

Gli operativi sono strani: da e per l’Islanda si vola di notte, nonostante la relativa brevità della tratta, con lunghi stop in aeroporto (otto ore in andata, quattro al ritorno). Di sicuro due viaggi che hanno poco di rilassante, ma il premio basta e avanza a far dimenticare stanchezza e sonno arretrato.

Si parte domenica 2 agosto, nel primo pomeriggio, e non fa neppure tanto caldo. Aereo pieno, tanti stranieri. La macchina è D-AGWE e si decolla con una buona mezzora di ritardo.

Airbus A319 - MSN 3128 - D-AGWE

20543885695_940b6a7e7b_oVRN-CGN by Aldo Messina, su Flickr
(foto archivio Piti Spotter Club)

19921458634_519b976058_oIMG_0592 by Aldo Messina, su Flickr

20356041840_21ab3b5bfd_oIMG_0594 by Aldo Messina, su Flickr

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20550525711_89a1d2968e_oIMG_0596 by Aldo Messina, su Flickr

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La rotta è tranquilla, senza turbolenze. Si viaggia a FL360 e poi, nell’ultima parte della tratta, per diversi minuti a FL240. Dopo il passaggio su Francoforte ed una ampia virata finale si atterra sui quasi quattromila metri della pista 14L.

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Mentre rulliamo si intravede l’atterraggio di una delle attrazioni principali dell’aeroporto di Colonia.

19923189313_336f8995be_oIMG_0653 by Aldo Messina, su Flickr

Si sbarca attraverso un finger del molo C nel Terminal 1 dove passeremo le sette ore che ci separano dalla partenza del volo per Keflavik (diventeranno otto con il ritardo). Il Terminal è relativamente grande ma accogliente e dotato di wi-fi gratuito.

19921432464_93d65a8f85_oIMG_0657 by Aldo Messina, su Flickr

Sono invece scarse le possibilità di mangiare qualcosa, tra l’altro con prezzi davvero troppo alti anche se relativamente consueti per un aeroporto.
Tutti i voli dall’Italia sono in ritardo, alcuni anche di diverse ore (Roma). Il nostro D-AGWL, che ci porterà in Islanda, sta ora partendo per Malpensa, in orario, ma ripartirà dalla brughiera con un ritardo, incomprensibile, di quasi due ore.

20550499991_d54c28ea3f_oIMG_0658 by Aldo Messina, su Flickr

Per effetto dell’accorciamento dei tempi di attesa a Colonia e un volo di durata inferiore al previsto (2h57’ anziché 3h30) ci permetterà di arrivare nella “notte” keflakina quasi in orario. Anche questo volo è strapieno, con moltissimi italiani a bordo, tanti dei quali sbarcati da Malpensa e risaliti quasi al volo sullo stesso aereo per la tratta finale. Altri italiani provenienti da Fiumicino non saranno così fortunati: atterrati dopo le 23, rimarranno a Colonia a dormire e proseguiranno il giorno seguente da Dusseldorf.

Airbus A319 - MSN 3534 - D-AGWL

20546139746_f088a441fb_oD-AGWL by Aldo Messina, su Flickr
(foto archivio Piti Spotter Club – non disponibile foto con la nuova livrea)

20535215912_e4cb03b530_oCGN-KEF by Aldo Messina, su Flickr

Nonostante mi sia quasi impossibile addormentarmi in volo, sull’aereo, complice anche la stanchezza accumulata nelle roventi due settimane precedenti, precipito in un sonno che durerà circa due ore. Mi risveglio e dal finestrino ammiro uno spettacolo mozzafiato e assolutamente impossibile da immortalare in una foto. Nella penombra della notte estiva islandese si intravede la terra, la costa, il bianco dei ghiacciai, le poche luci delle abitazioni, il tutto come se fosse illuminato da una debole candela, ma tutto perfettamente visibile. Alzi gli occhi e vedi, in lontananza verso Nord, un cerchio di luce accecante, laddove il sole in questa stagione non va mai sotto l’orizzonte. E’ una specie di tramonto perenne, perfettamente circolare, una cosa meravigliosa e mai vista. Tiro fuori la fotocamera compatta (la reflex riposa altrove) e riesco a scattare alcune foto, ma quanto esce non è assolutamente comparabile quello che i miei occhi hanno visto.

Questo è il massimo che sono riuscito a fare.

19923181793_fcf1878c5b_oIMG_0672 by Aldo Messina, su Flickr

Un altro paio di virate e siamo in corto finale a KEF. Sbarchiamo da un finger e possiamo già apprezzare la diversa temperatura. Fa fresco, finalmente. L’aeroporto, nonostante l’ora, è pieno di gente. Arrivano e ripartono un bel po’ di voli dalla vecchia Europa e l’abbigliamento di chi parte e di chi arriva è di notevole contrasto. L’organizzazione dei voli a Keflavik è davvero particolare. Ci sono tre ondate di arrivi: una verso mezzanotte (soprattutto Europa), una dalle 6 alle 8 (Stati Uniti) ed una nel pomeriggio dalle 14 alle 16 (Europa). Le partenze sono concentrate a mezzanotte e dintorni verso l’Europa, dalle 6 alle 8 ancora verso l’Europa e nel pomeriggio dalle 15 alle 17, soprattutto verso il Nord America. Ciò significa che, per lunghi periodi della giornata (per esempio dalle 18 alle 22/23), l’aeroporto è praticamente deserto. Circa un terzo dei passeggeri è composto da transiti da e per gli Stati Uniti, con aumenti annui a doppia cifra.

La posizione dell’Islanda è ideale per creare un network di destinazioni tra l’Europa ed il Nord America, attualmente in regime di quasi monopolio ad Icelandair, ma che sta attirando l’attenzione di altri attori tipo la WOW che, dopo aver colonizzato mezza Europa, ha aperto tratte a basso costo (ma mica tanto) con degli Airbus A321 verso Boston e Baltimora.

20356049278_8f6b203560_oIMG_0728 by Aldo Messina, su Flickr

Vista l’ora di arrivo abbiamo optato per dormire in un hotel a poche centinaia di metri dal terminal. Presentarsi alla reception dell’hotel alle due del mattino è per me una novità, condita da un mezzo timore che abbiano dato via la camera. Invece ci stanno aspettando, e ovviamente non siamo gli unici. Albergo nuovo, moderno, semplice e funzionale nel tipico stile nordico.

Hotel Smàri - www.hotelsmari.is

20579076351_438fb88f59_b002 hotel smari by Aldo Messina, su Flickr

La mattina arriva presto, troppo. Due ore di fuso orario si fanno sentire, soprattutto a chi è abituato da anni alla sveglia delle sei. Facciamo una colazione veloce e ci rechiamo alla Sixt a dire il vero un po’ infreddoliti e con una pioggerella meschina che infastidisce. Per fortuna gli uffici della compagnia sono a poche decine di metri. Sbrighiamo il check-in velocemente e ci danno un coso di un colore improbabile…

20579224131_6a68913e72_o003 autovettura by Aldo Messina, su Flickr

…che però svolgerà egregiamente il suo compito.

L’Islanda è grande un terzo dell’Italia, circa, per cui è impossibile visitarla tutta in una settimana. Il tempo per fare il giro completo c’è, ma il rischio di vivere in macchina la gran parte della vacanza è reale. Le strade sono ben tenute, ma la velocità media di trasferimento è bassa. Quindi, per poter goderci la visita e porre le premesse per un futuro ritorno, abbiamo optato per perlustrare la zona sud ovest dell’isola, quella a più grande attrazione turistica.

Abbiamo già prenotato per tempo tutti gli alberghi. Ci affideremo a Icelandair Hotels www.icelandairhotels.com , e soggiorneremo sia nelle loro strutture di proprietà, sia in uno dei mitici Hotel Edda, strutture scolastiche trasformate in estate in alberghi www.hoteledda.is/en .

La strada che porta da Keflavik a Reykjavik è larga, spesso a due corsie, spesso affiancata da capannoni ed edifici commerciali, ma presto il paesaggio cambierà radicalmente, dandoci un assaggio della vera Islanda.

20357311219_92c59f303c_oIMG_4039 by Aldo Messina, su Flickr

Lungo il tragitto è obbligatoria la tappa alla Skógafoss, una delle più belle ed imponenti cascate islandesi (-foss, in islandese, vuol dire cascata).

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Una delle costanti dell’Islanda è la presenza di acqua, tantissima acqua, in tutte le stagioni dell’anno. Ed è acqua talmente pura che nei supermercati fuori dalla zona della capitale è difficile trovare bottiglie di acqua naturale. Per un islandese è impensabile, infatti, preferire qualunque acqua imbottigliata chissà dove a quella che proviene dai millenari ghiacciai. Le volete farvi una scorta d’acqua acquistate un contenitore o usate una bottiglia usata, e riempitela dal rubinetto della vostra camera.
La prima tappa ci porta a Kirkjubaejarklaustur, meglio nota (e meno male) come Klaustur, una piccola località (ma davvero grande rispetto alle altre della zona) di 120 abitanti, importante in quanto sede di uno dei primi insediamenti storici di tutta l’Islanda. In questo piccolo paese si concentrano una serie di servizi ad uso dell’estesa comunità locale e dei numerosi turisti. Molte attrazioni sono, infatti, a breve distanza dal Klaustur. Immerso nel verde ci attende il nostro Hotel, pulito ed essenziale, ma molto accogliente, dove ci fermeremo due notti.

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I dintorni meritano una lunga passeggiata. In Islanda esistono migliaia di chilometri di “horse track”, piccole strade sterrate adatte al cavallo, ma altrettanto utili se si vuol fare quattro passi.

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Ceniamo in albergo. Le uniche alternative in loco sono una affollata paninoteca o il supermercato, che sfrutteremo la sera seguente. La mattina partiamo per la lunga gita che ci porterà a visitare il Parco del Ghiacciaio Vatnajökull e la zona della Glacier Lagoon, e lo faremo in una classica giornata buia ed infernale.

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Uno degli aspetti più drammatici della geologia islandese è la presenza di vulcani attivi o di attività vulcanica sotto le decine di metri di ghiaccio che ricoprono il Vatnajökull. Lo scatenarsi di queste attività producono devastanti inondazioni per l’improvviso sciogliersi dei ghiacci. Nella foto si notato i resti di un ponte, spazzato via nel 1996 da una delle più copiose inondazioni della storia.

https://en.wikipedia.org/wiki/Gr%C3%ADmsvötn

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La zona di Skaftafell è davvero una manna per chi ama le foto….drammatiche.

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Proseguendo lungo la strada si arriva in uno dei luoghi più spettacolari d’Islanda, e forse di tutta l’Europa. Si tratta dello Jökulsárlón, noto come “Glacier Lagoon”, un lago glaciale, situato a poche centinaia di metri dal mare e formatosi a seguito del recente ritiro del ghiacciaio a seguito dell’innalzamento delle temperature.

https://en.wikipedia.org/wiki/Jökulsárlón

Non sarebbero sufficienti un paio di giorni per poter immortalare nelle foto la spettacolarità del sito. Presumo che all’alba e al tramonto, o durante le ore più buie, si possano ottenere scatti meravigliosi. Io sono capitato ad ora di pranzo, ma lo scenario era comunque formidabile.

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Man mano che gli iceberg si sciolgono e diventano più leggeri riescono ad uscire dal lago e, trascinati dalla corrente, raggiungono il mare, dove alcuni prendono il largo ed altri vengono restituiti dalla corrente e depositati sulla spiaggia.

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Il ritorno è piacevole, si guida con calma in paesaggi spettrali.

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Formazioni di lava, dette “a cuscino”.

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Non una casa nel raggio di almeno trenta chilometri. Forse solo in Namibia mi è successa la stessa cosa.

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Poi scavalli e scoppia il verde. Che paese magnifico!

20535090092_c66f2682db_oIMG_4240 by Aldo Messina, su Flickr

La mattina seguente lasciamo Klaustur e ci avviamo verso Laugarvatn, zona di partenza delle gite dei prossimi due giorni. Ci fermiamo presso le cascate Seljalandfoss, particolari in quanto esiste un sentiero che ti permette di passare dietro il getto d’acqua (con doccia assicurata). Sono situate vicino al celeberrimo Eyjafjallajökull, noto agli appassionati di aviazione per il bel casino che procurò nel 2010.

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Arriviamo al Laugarvatn e capiamo perché gli studenti islandesi sono sempre sorridenti. Il nostro albergo, ricavato nel dormitorio di una scuola superiore, è in una posizione incredibilmente bella.

20561994276_0e938cdf17_b004 Hotel Edda by Aldo Messina, su Flickr

La vista dalla nostra finestra ci lascia senza fiato. Le camere sono dignitose, due letti e il bagno in stanza, pulite, discretamente grandi. Non c’è la televisione, ma a chi importa con uno spettacolo del genere?

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In lontananza si erge Hekla, il vulcano più importante d’Islanda, molto attivo negli ultimi anni e che pare pronto ad una prossima eruzione.

20550397081_3352a02802_oIMG_4252 by Aldo Messina, su Flickr

L’Hotel è gestito da uno staff estremamente giovane, credo che l’età media non superasse i vent’anni. Eppure il servizio è puntuale ed una grande sorpresa sarà la cucina, con pochi piatti ma ottimamente cucinati. Laugarvatn è un piccolo centro appena di 200 abitanti, ma è importante in quanto sede di diverse scuole e di una Facoltà di Scienze Motorie e di un centro termale. Non siamo distanti, infatti, dalla zona dei geyser, che visiteremo il giorno seguente.

I geyser sono delle vere star. Si fanno attendere, alcuni per minuti, altri per anni. Ma quando si fanno vedere sono uno spettacolo.

20383781600_9c7a3c19cf_oIMG_4262 by Aldo Messina, su Flickr

Lui, il capostipite, quello che ha dato il nome a tutta la combriccola, invece si fa vedere raramente. E’ noto, infatti, per attivarsi soltanto in occasione di eventi sismici. La sua ultima performance risale al 2003. Più volte si è tentato di risvegliarlo anticipatamente (costruzione di condutture, uso di sapone…) ma, giustamente, si è deciso di lasciarlo in pace.

20543967075_446d7b6099_oIMG_4266 by Aldo Messina, su Flickr

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Ben più attivo e sbarazzino è il fratello minore, Strokkur, che si fa vedere puntualmente ogni 6-8 minuti e con getti che arrivano fino a quaranta metri.

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In luoghi come questi, ad alta frequentazione turistica, l’uomo sa dare il “meglio” di se.

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19921247964_f385b1aa7d_ooff2 by Aldo Messina, su Flickr

20517633876_7e98844b7c_ooff3 by Aldo Messina, su Flickr

A pochi chilometri a nord ci sono le Gullfoss, le “cascate d’oro”.

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Ma perché????

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20355931678_26ac71201c_oIMG_4351 by Aldo Messina, su Flickr

La vacanza volge al termine. Dopo aver lasciato Laugarvatn ci dirigiamo verso la capitale. Lungo il tragitto ci fermiamo in uno dei luoghi più affascinanti dell’Isola, Thingvallavatn, un parco nazionale che racchiude un bellissimo lago e, soprattutto, la faglia tettonica che divide in due l’isola.

20400729870_63af650d58_o005 faglia by Aldo Messina, su Flickr

La fossa creata dalla separazione delle due placche tettoniche è ben visibile. Lo spostamento è di circa due centimetri all’anno e in Islanda ci sono altri due o tre posti che mostrano, chiaramente, la ferita della crosta terrestre.

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Non può mancare il connazionale che da spettacolo.

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Il luogo, nonostante lo sconvolgimento che avviene sotto terra, è di una dolcezza disarmante.

20543928235_b230ec47ed_oIMG_4391 by Aldo Messina, su Flickr

Arriviamo a Reykajvik e ci accorgiamo di aver gran poco tempo per visitare la città, dove vivono quasi due islandesi su tre. La città è un misto tra il moderno di una capitale ed il caratteristico delle piccole città portuali scandinave. Il denaro scorre a fiumi, e si vede. L’Islanda non avrà ferrovie, non avrà McDonald’s, ma se dovessi scommettere un euro su una nazione….

19923034803_be1d313006_oIMG_4413 by Aldo Messina, su Flickr

Il nostro albergo, Icelandair Hotel Natura, è in una posizione davvero particolare. E’ situato esattamente tra la sede della Icelandair (a destra nella foto) e Isavia (sotto la torre), la nostra ENAV (e forse anche ENAC). La nostra finestra da direttamente sull’apron dell’aeroporto cittadino di Reykjavik. Splendido hotel.

20550328271_65754eb7e8_oIMG_4480 by Aldo Messina, su Flickr

Anche a Reykjavik hanno realizzato uno di quei bellissimi complessi che comprendono teatri, centro congressi, musei e sale espositive, quello che noi (sesta potenza economica mondiale) non siamo in grado di realizzare.

20545531646_a8e478a831_oIMG_4441 by Aldo Messina, su Flickr

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La via dello shopping non ha nulla a che fare con le omologhe delle altre capitali europee.

20383761698_882cc6b0c8_oIMG_4450 by Aldo Messina, su Flickr

Divagazioni in bianco e nero

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Arriva il giorno della partenza. Dobbiamo lasciare l’hotel per le undici e abbiamo l’aereo alle 1 am. Con una lentezza disarmante giriamo in lungo ed il largo la penisola vicino a Keflavik, luogo dove sorge, tra l’altro, la leggendaria Laguna Blu…

20578286351_d538332716_oIMG_4520 by Aldo Messina, su Flickr

….ma il tempo inclemente ci obbliga, ad un certo punto a puntare verso l’aeroporto. Dopo aver riconsegnato la macchina, entriamo nel terminale alle 14. Undici ore prima dell’imbarco. Mi accorgo subito di aver fatto una cazzata. Potevamo tornare in città ed arrivare più tardi. La hall dell’aeroporto è desolatamente vuota. Contiamo un ristorante, un piccolo market, pochissime sedie per riposare, ed una serie impressionante di spifferi che entrano dalle porte e ti congelano. Oggi il tempo è davvero pessimo, la temperatura è vicina ai dieci gradi ma il vento è teso e gelido, e piove a dirotto.

20544068055_bf1ff7e06e_oIMG_0726 by Aldo Messina, su Flickr

Se posso dare un consiglio, evitate di andare in aeroporto troppo presto. Piuttosto allungate di un giorno la durata del noleggio dell’autovettura e recatevi all’aeroporto il più tardi possibile. Il check-in è stato aperto alle venti, e solo dopo abbiamo potuto accedere alla parte….ricca dell’aeroporto.

L’aereo, per fortuna, è in orario. Sono riuscito a prenotare il posti in corrispondenza della seconda uscita di sicurezza, i 26E/F. Ci porterà a Monaco D-AIDD

19966638674_b3fbc201d0_o006 D-AIDD by Aldo Messina, su Flickr

Airbus A321 - MSN 4585 - D-AIDD

Il viaggio è uno di quelli da ricordare, grazie soprattutto alla deliziosa (in tutti i sensi) assistente di volo che si accomoda sullo strapuntino di fianco a noi. Ci chiede della nostra vacanza, delle nostre impressioni, ci coccola, ci chiede se abbiamo riposato. Un angelo. Ho sempre avuto l’impressione che gli equipaggi di Lufthansa avessero una marcia in più in tema di relazione con il passeggero. Altre compagnie condividono la grande professionalità e la preparazione, ma con LH c’è quasi sempre, dietro l’angolo, una piacevole sorpresa.

20357180189_6000352dae_oKEF-MUC by Aldo Messina, su Flickr

A Monaco ci attendono altre quattro ore di attesa, ma a me MUC piace da morire ed ha anche delle comodissime “sedie lunghe” dove riposare un po’…

19923175623_8892404b84_oIMG_0735 by Aldo Messina, su Flickr

Arriva il momento dell’imbarco e voleremo con I-ADJP. L’ho fotografato così spesso che potrei farci un libro…

19921418704_37931e5c26_oIMG_0738 by Aldo Messina, su Flickr

16335297073_d9f448cd77_oI-ADJP (2) by Aldo Messina, su Flickr

Embraer 195 – Air Dolomiti – I-ADJP – 578

20355877638_99274785d7_oMUC-VRN by Aldo Messina, su Flickr

L’aereo non è pieno, saremo sul 70%, tantissimi stranieri
.
20517803386_164eaeb7e2_oIMG_0741 by Aldo Messina, su Flickr

19923166993_0b4309788f_oIMG_0747 by Aldo Messina, su Flickr

Pronti per il decollo, si torna a casa.

20355995510_fd8a4778fd_oIMG_0749 by Aldo Messina, su Flickr

Dall’alto ho la possibilità di ammirare il nuovo satellite del Terminale 2, quasi pronto all’apertura, che aumenterà di 13 milioni di passeggeri la capacità di Monaco.

20544050635_924109267c_oIMG_0761 by Aldo Messina, su Flickr

Anche se breve, la tratta da Monaco a Verona ha la sua dose di spettacolarità.

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20544043925_6b43c1386b_oIMG_0790 by Aldo Messina, su Flickr

Passaggio sul Lago di Garda, con Peschiera in vista.

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Le anse del Mincio sotto Valeggio.

20355982680_aed4109e4f_oIMG_0816 by Aldo Messina, su Flickr

La pazza geometria della Pianura Padana.

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20544034635_1f84b9aeb9_oIMG_0827 by Aldo Messina, su Flickr

Corto finale.

20356015478_ca5975bb73_oIMG_0831 by Aldo Messina, su Flickr

20355972250_a688644698_oIMG_0835 by Aldo Messina, su Flickr

Bentornati al caldo.

19923139693_fb7aae9b87_oIMG_0838 by Aldo Messina, su Flickr

Poche considerazioni finali: un viaggio da ripetere, e da ripetere anche in altre stagioni, cercando di affrontarlo azzerando la mente da tutto e da tutti. Eviterei il viaggio in gruppo e spenderei qualche soldo in più per noleggiare un modesto 4x4 per poter accedere ai veri gioielli dell’isola. E ci vogliono minimo due settimane.
Pronto a rispondere alle vostre domande.

Arrivederci in Islanda dal vostro….inviato.

20385065039_21496d8058_ozzzzzzzz by Aldo Messina, su Flickr
 
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view post Posted on 15/8/2015, 19:16
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CHE MERAVIGLIA ALDO!!!!!!!!!!!!!
Bellissimo resoconto di un viaggio , che definire bello penso sia riduttivo .
Le bellissime foto rendono pienamente l'idea della bellezza e dell'unicità dei luoghi , e fanno capire
anche il tuo grande desiderio a lungo represso.
Mi piace molto la tua scelta di inserire sempre le persone nei paesaggi ripresi , rendono vive le foto.
Complimentissimi!!!
 
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view post Posted on 16/8/2015, 13:39
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Io aspetto con molta ansia i tuoi TR.
Sia perché sono sempre bellissimi e dettagliati, sia perché mi fai vivere, nel vero senso della parola, i tuoi viaggi.
Ieri pomeriggio ho passato una quarantina di minuti a contemplare il tuo report e ogni singola foto di questo fantastico post... Non ho parole.
I luoghi, le foto, la tua descrizione... tutto mi fa venir voglia di partire domani stesso... Ma non si può', un giorno magari inizierò a viaggiare anche io come te...
nel frattempo, sogno con i tuoi fantastici racconti. Non vedo l'ora arrivi il prossimo!
Grazie Aldo!
 
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4Gatti
view post Posted on 16/8/2015, 14:12




Spettacolooooo Aldo!
Panorami mozzafiato che hanno dell'incredibile.
Descrizione e foto sono di eccellente qualità e sembra veramente di essere li con te.
Un report Super.
Grazie Aldo.
Mirco.
 
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view post Posted on 16/8/2015, 21:04
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Che dire ?!?! Bello aver coronato un sogno e aver vissuto così intensamente, dalle parole e le immagini si evince, quel sogno.
Un TR che mette voglia di andare a vedere quei pietroni di ghiaccio o quei paesaggi desolati e silenziosi.
Una lettura interessante, degna di "passaggio a Nord Ovest".
Grande Aldo, un nuovo centro, tra i report dei tuoi viaggi.
Grazie.
 
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view post Posted on 17/8/2015, 02:45
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Finalmente ho trovato venti minuti da dedicare al questo TR e devo dire che ne è valsa la pena.
Più che un TR è un libro di viaggio, ricco di indicazioni, splendide immagini e soprattutto intriso di emozioni che hai saputo condividere egregiamente con noi.
Scorrendo questo post mi sembra di sentire l'aria pura che ti riempie i polmoni, mentre la vista si perde in paesaggi magnifici.
Complimenti Aldo, ogni volta hai la capacità di trasportarmi "dentro" i tuoi viaggi.
Scatti magnifici, emozionanti, in particolare mi hanno colpito quelli Gullfoss, le “cascate d’oro”.
Grazie
 
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NIKON50
view post Posted on 17/8/2015, 06:17




Grazie Aldo per averci fatto sognare. Viaggio fantastico e posti incantevoli :shifty: :shifty:

Claudio
 
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view post Posted on 17/8/2015, 07:47
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Al semaforo gira a sinistra...

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Aldo, i tuoi trip report sono dei veri e propri articoli degni della migliore rivista di viaggi.
Sono talmente completi e "sentiti" che sembra di aver viaggiato con te.
Che posto affascinante l'Islanda.

Grazie per aver voluto condividere questo viaggio.

Davide
 
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view post Posted on 17/8/2015, 10:31
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Me lo sono gustato e riletto un paio di volte.
A parte il solito odio che provo nel vedere la facilità con cui prendi un aereo e la meticolosità con cui pianifichi i tuoi viaggi, devo dire che questo è uno dei più belli e pittoreschi TR mai realizzati su questo forum.
Hai visitato dei luoghi senza tempo, incantati, drammatici.
Il tutto immortalato da foto pazzesche.
Che dire... Complimenti a te e ai compagni di viaggio, io non riuscirò mai ad avere simili esperienze.
Fabrizio
 
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view post Posted on 17/8/2015, 16:45
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sierraninezero

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Ehm... non so che dire... ma sappi che mi hai fatto estraniare dal mondo circostante per almeno una buona mezz'ora e penso che me lo riguarderò ancora appena riesco.. comunque dovresti fare delle guide tueistiche in pdf dei luoghi dove sei stato, con tanto di foto per conto mio, sei troppo un Boss a programmare le ferie..
 
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MattiaMad
view post Posted on 22/8/2015, 19:09




Aldo come sempre i tuoi TR sono qualcosa di eccezionale, sembra quasi che ci hai caricati in valigia con te e portati a spasso. 30 minuti di goduriosa lettura e di immagini spettacolari. Davvero grazie, fa venire voglia di imbarcarsi subito per l' Islanda.
 
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view post Posted on 29/7/2016, 06:27
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E' passato un anno.......NOSTALGIAAAAAAAAAAAAAAAA
 
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view post Posted on 30/7/2016, 11:48
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Riletto.
Un TR clamoroso, confermo quanto detto l'anno scorso.
Fabrizio
 
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