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SR-71 Blackbird: l'aereo dei records, Il precursore degli stealth e lo spione per eccellenza

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view post Posted on 6/11/2016, 18:29
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Raccontare qualcosa di nuovo unitamente alla pubblicazione di fotografie su un aereo famoso come il fantastico Lockheed SR-71 Blackbird, che è a pieno diritto nella Hall of Fame dell’aviazione, è assai arduo.

27916601336_ea5d28107f_hDGC_9397 by Gianluca Conversi, su Flickr

Avevo già incontrato l’uccello nero nel 2000, quando le Twin Towers dominavano ancora la suggestiva skyline di Manhattan.
L'avrete capito, stiamo parlando dell’arcinoto museo galleggiante Intrepid Sea, Air & Space Museum situato presso il Pier 86 dove la portaerei leggera CV-11 USS Intrepid è ormeggiata ed ospita a bordo, all’interno di un parco tematico arricchito negli anni, aerei dell’aviazione di marina e non solo.

Potete trovare qualche immagine dell'Intrepid e del suo Blackbird qui: https://piti.forumfree.it/?t=73111209 . Si tratta del post "Stati Uniti con il naso all'insù".

Chiaramente, vedere un Blackbird “appontato” in mezzo ad altre macchine fa un po’ specie, per questo forse non mi colpì più di tanto a quei tempi e non degnai ad esso più di qualche secondo, impressione confermata di recente.

28024207885_be9d567747_hDGC_9394 by Gianluca Conversi, su Flickr

A metà giugno 2016 sono ritornato a New York ed ho rivisto dal Pier il velivolo della Lockheed, ora parcheggiato a prua con i motori rivolti verso il bordo libero. Ho avuto la stessa sensazione di allora, forse colpa degli ugelli dei possenti motori,che a 28’000 metri portavano il Blackbird ad oltre Mach 3,5, qui sigillati da tappi rossi…

Non poteva finire così, per cui la visita nei giorni successivi allo splendido museo Steven F. Udvar-Hazy Center in Chantilly, VA, ovvero ai margini dell’aeroporto Dulles di Washington, ha avuto tutt’altro effetto.
Al museo, in una cornice sicuramente scenografica e non certo fotografica, troneggiava nel Boeing Aviation Hangar, insieme allo Shuttle Discovery, il Lockheed SR-71A Blackbird s/n 17972.

28017937256_9c497befbb_hDGC_9244 by Gianluca Conversi, su Flickr

Per lo Shuttle e... il prototipo del... :woot: :woot: X-35B Lightning II , cliccate su link che vi porterà al mio post sul tema: https://piti.forumfree.it/?t=72685684 .

Circondato da faretti e luci soffuse, ottimamente conservato, ho potuto finalmente vederlo “CON CALMA“, da vicino, ed osservarlo da ogni angolazione e per pochi secondi da solo, gentilmente concessi da un comprensivo steward prima dell’apertura del Museo ed essere quindi oggetto dell’attenzione di appassionati, scolaresche, curiosi.

27988149901_57fc08841d_hDGC_9225 by Gianluca Conversi, su Flickr

28065296715_ac9171ba6a_hDGC_9230 by Gianluca Conversi, su Flickr

Che dire… intanto la sua fama è arcinota così come le sue imprese di ricognizione strategica sui cieli ostili che lo rendevano non intercettabile grazie alla velocità, quota di crociera e RCS (Radar Cross Section), perlomeno sino all’avvento del Mykhoyan-Gurevich Mig-31 (Foxhound per la NATO) e del missile R-33 (AA-9 Amos in codice NATO).

28772511992_04c3fb7656_himg135-10 by Gianluca Conversi, su Flickr

Il nuovo caccia pesante a lungo raggio, unitamente alla mappatura delle rotte ed all’azione congiunta di più aerei intercettori in volo al momento ed al posto giusti, poteva in un qualche modo creare grattacapi al ricognitore americano.

La storia racconta di almeno due casi in cui i Foxhound sovietici arrivarono quasi a tiro. Fatto sta che, almeno ufficialmente, verso la fine degli anni ’80 i Blackbird non sorvolarono più i cieli sovietici ma effettuarono le loro missioni strategiche rimanendo al di fuori dello spazio aereo avversario.

27493653103_99fd618da7_himg132 by Gianluca Conversi, su Flickr

Le ore di volo dei Blackbird prodotti furono più di 2.800 in 24 anni di servizio con l’USAF, anche se dichiarazioni di personale della Lockheed hanno portato in evidenza che alcuni esemplari sono rimasti in servizio per vari scopi ben dopo il ritiro ufficiale dalla linea operativa.

L’esemplare esposto al museo ha effettuato il suo ultimo volo il 6 marzo 1990 ai comandi del Ten. Col. Ed Yielding e del Ten. Col. Joseph Vida, volò da Los Angeles a Washington in 1 ora, 4 minuti e 20 secondi alla media incredibile di 2418 km/h! Record. All’atterraggio presso il Dulles-International Airport, l’aeroplano è stato trasferito nell’area museale dello Smithsonian per essere preparato all’esposizione e diventare uno dei pezzi pregiati del museo.

Mi avvicino quasi con timore reverenziale, le luci ambientali ed i faretti a terra disposti a triangolo intorno all’aereo mi ricordano la simbologia massonica presente sui biglietti verdi americani.

27451730514_70be6bc5da_hDGC_9226 by Gianluca Conversi, su Flickr

L’aereo ha un profilo molto basso, la sua linea affusolata e dai profili ben raccordati quasi senza spigolature ci ricordano che l’aereo aveva una segnatura stealth molto molto ridotta per gli standard dell’epoca e la casa costruttrice effettuò un gran lavoro di ricerca aerodinamica pere trovare la conformazione più adatta per combinare il volo trisonico, il calore generato in quota e la riduzione della traccia radar.

28017981676_d78aa522dc_hDGC_9327 by Gianluca Conversi, su Flickr

27949978462_81d489b12c_hDGC_9249 by Gianluca Conversi, su Flickr

27974960271_77155b702b_hDGC_9246 by Gianluca Conversi, su Flickr

Inevitabile pensare all’altro prodotto di casa Lockheed, ovvero lo “spigoloso” F-117A Nighthawk, lo stealth per eccellenza, o ai più recenti di B-2 (di Northrop) ed F-22 (Lockheed Martin/Boeing) che ritornano a seguire un design pulito, privo di angoli e perfettamente raccordato nelle varie parti.

24538232906_d1e4f9ed9b_hF-14A Tomcat and F-117 Nighthawk by Gianluca Conversi, su Flickr

24482457251_ec22a037f8_hLokheed F-117A Nighthawk by Gianluca Conversi, su Flickr

30459585856_08dba8feeb_hDGC_1483 by Gianluca Conversi, su Flickr

28580209346_f033f7de5e_hDGC_2400 by Gianluca Conversi, su Flickr

La visuale del pilota era limitata sia dalla vetratura ridotta ma anche dalla sagoma piatta e larga che ne limitavano la visibilità. Praticamente nulla era la vista dal posto posteriore, in tandem: il co-pilota aveva a disposizione due piccoli finestrini laterali.

27771805940_cf6f632459_hDGC_9342 by Gianluca Conversi, su Flickr

Il profilo frontale dell’abitacolo è stranamente poco angolato all’indietro, quasi un’anomalìa dal punto di vista aerodinamico ma necessario a causa del disegno della fusoliera, assai piatto. L’85% della struttura è in titanio, il resto in materiali compositi, avanzatissimi per l’epoca.

28018008666_e8b7f68efc_hDGC_9341 by Gianluca Conversi, su Flickr

28018000736_406fcf98cc_hDGC_9336 by Gianluca Conversi, su Flickr

Le alte temperature alle quali l’aereo era sottoposto provocavano una dilatazione della fusoliera e di tutte le parti, inclusi i condotti per il carburante. La perdita di carburante era tale “a freddo”, che appena in volo veniva rifornito attraverso il ricettacolo dorsale che vedete in una delle immagini e si lanciava ad alta velocità “per scaldarsi” e rendere stagni i serbatoi, le parti meccaniche e le varie tubazioni.

Possiamo solo immaginarci quali e quante difficoltà i progettisti degli Skunk Works dovettero affrontare per “mettere d’accordo” aerodinamica, alte temperature, confort (poco) dei piloti, dinamica dei fluidi, stabilità ed alta velocità…

27771863780_53ee03a901_hDGC_9382 by Gianluca Conversi, su Flickr

Il disegno alare, una sorta di delta con angolo accentuato, presenta il raccordo ala-fusoliera in posizione arretrata rispetto al baricentro dell’aereo, con i motori “conformal” integrati nelle due semi-ali, ben distanziati tra loro e con gli ugelli di scarico coperti dalle derive e dai piani di coda terminanti all’interno della sagoma di ciascuna semi-ala; non siamo al moderno “disegno a dente di sega” di F-117, B-2 o F-22 ma l’intenzione pare chiara.

Di estrema complessità, si nota dalla foto, il disegno delle prese d’aria che degli ugelli di scarico.

27451704194_cd46257bd0_hDGC_9228 by Gianluca Conversi, su Flickr

27950070532_75adb5bde7_hDGC_9348 by Gianluca Conversi, su Flickr

28052518335_096e2e88ff_hDGC_9346 by Gianluca Conversi, su Flickr

Affascinato dalla storia e dalla segretezza delle sue missioni, concludo la mia visita all’aereo con il solo rammarico di non aver potuto scattare fotografie nelle condizioni migliori, complici la poca luce, molto scenografica ma poco… fotografica, e la mancanza di un cavalletto come alternativa.
Tempi lenti, apertura massima è ISO importanti caratterizzano tutte le foto scattate intorno al Blackbird ed in generale in tutto il museo.

28052506855_885588fa63_hDGC_9343 by Gianluca Conversi, su Flickr

Ma torniamo al jet esposto, anzi... al suo sostituto, mentre mi allontano per proseguire la visita.
Se mai verrà alla luce, i comandi strategici americani al momento dovrebbero provare qualche nostalgia per il Lockheed SR-71, perché da tempo si parla di un progetto della Lockheed stessa per un SR-72 da far volare entro il 2030.

Il “Blackbird II” (nome frutto della mia immaginazione, ma non saprei come altro potrebbero chiamarlo per sfruttarne l’impatto anche dal punto di vista propagandistico e psicologico) dovrebbe, stando ai “si dice”, raddoppiare le prestazioni del predecessore, arrivando a velocità ipersonica (Mach 6) e per di più portando anche un carico bellico di rilievo.
Optional la possibilità di volare con o senza pilota.

Vi lascio con una foto rielaborata da un amico grafico; ne avevo visto una analoga all'interno dell'area espositiva e... la volevo anche io :D :ph34r: !
Istruito l'amico Riccardo a dovere, ecco il risultato non ottenibile per angolazione se non a museo vuoto.
Purtroppo non avevo il cavalletto ed ho dovuto arrangiarmi con quello che avevo per scattare con ISO bassi e tempo lento e poter massimizzare il risultato in nitidezza.
Spero vi piaccia....

28384486445_1c1971f341_hLockheed Martin SR-71A Blackbird in a Total Black hard post production. I looked at one similar at the Smithsonian and .. I thought: "I want one of my pics like that! Thanks Riccardo for your great Job on PSP." by Gianluca Conversi, su Flickr

Staremo a vedere.

Edited by GIORGIO CASTELLI - 6/11/2016, 19:58
 
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view post Posted on 6/11/2016, 23:15
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sierraninezero

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Fantastico Post... e altrettanto fantastiche molte inquadrature.. peccato si per il cavalletto ma ci accontentiamo alla grande direi... un soggetto così sarebbe bello anche fotografato con uno smartphone
 
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view post Posted on 7/11/2016, 06:37
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Bravo, molto ben fatto. Un aereo che desta la curiosità anche di chi non conosce nulla di aviazione.
 
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view post Posted on 7/11/2016, 18:54
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Un'ottima monografia come piacciono a me. Complimenti, molto ricca e ben fatta.
Grazie.
 
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view post Posted on 15/11/2016, 20:37
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MI hai affascinato con questa monografia.
Complimenti Gianluca!
 
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view post Posted on 18/11/2016, 14:13
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Le foto sono clamorose, l'ultima da poster.
Monografia interessantissima, complimenti.
Fabrizio
 
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5 replies since 6/11/2016, 18:29   517 views
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