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F-22A RAPTOR!!!! Air Dominance Fighter, il re dei cieli dell'USAF, Il post epocale del primo jet di 5a generazione (F-35 è venuto dopo)

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icon12  view post Posted on 3/2/2017, 21:15
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33059167035_d82925939d_hDGC_2350-2 by Gianluca Conversi, su Flickr

Amici,

un po' di "militi" mancano da diverso tempo qui sul Forum, si pensava di fare il colpaccio a Sion con la sagra di Hornet e Tiger... invece nisba.
Per cui, è ora ti tirar fuori qualcosa d'altro yikes yikes

Mettetevi seduti!
homesweet


“Oh Mamma, Mamma, Mammaa!! Ho visto il Raptor!”

28250129875_9b5f02a4cc_hDGC_3689 by Gianluca Conversi, su Flickr

Parafrasando una nota canzoncina da stadio inneggiante ad uno dei più grandi calciatori (sul campo) di sempre, solo guardando da lontano tra barriere anti-rumore, agenti di sicurezza e caligine mattutina, ho provato la stessa emozione di chi per la prima volta osserva dal vivo il suo beniamino preferito oppure la prorompente star di turno.
Il caccia pesante a bassa osservabilità Lockheed Martin/Boeing F-22A Raptor suscita, per chi lo vede la prima volta, curiosità ed emozioni forse solo paragonabili al vedere dal vivo una famosa star al festival di Cannes sfilare sul red carpet in abiti pregiatissimi, tacchi alti e trucco perfetto.

31164190674_02db0f0d2b_hDGC_1666 by Gianluca Conversi, su Flickr


Le stesse emozioni credo si provino, per essere politicamente corretti, nel vedere il raro (per noi) e mastodontico prodotto di 5a generazione di casa Sukhoi ovvero il PAK-FA (o T-50) erede della bellissima e fortunata famiglia “Flanker” e derivati, di cui vediamo una foto del capostipite Su-27 mostrato in occidente agli inizi degli anni ‘90.

28902373082_7fcfe1b1b5_bimg464 by Gianluca Conversi, su Flickr


In attesa di ruggire sul suo ideale tappeto rosso, la pista, e scandagliare i cieli con i suoi sensori, possiamo ammirare e osservare il Raptor parcheggiato in un piazzale remoto e protetto proprio come una star.
Viene spontaneo confrontare ogni sua piccola o grande parte con quelle di altri aeromobili e marcarne le differenze.

Finalmente, dopo aver visto modellini, immagini, fotografie su riviste specializzate, l'ho visto dal vivo: due volte.
La prima, del tutto inaspettata, quest'estate in Virginia, durante una grigliata tra amici; la loro abitazione era, scoprii più tardi, nei pressi della Langley AFB.
Ne vedrete un paio a chiusura di questo post.

La seconda all'Air Tattoo presso la RAF Fairford, a terra ed in volo.

28582337566_f6107b6355_hDGC_1483 by Gianluca Conversi, su Flickr

La storia del programma di sostituzione del venerabile F-15 Eagle come pilastro della difesa aerea statunitense del resto lo precede: la storia del programma A.T.F. (Advanced Tactical Fighter), i costi enormi per lo sviluppo e la produzione di serie con numeri purtroppo ridotti (grave l’errore strategico dell’USAF e del Pentagono nell’interrompere il programma a poco più di 180 esemplari di cui circa 120 realmente combat-ready), ne ha fatto un aereo di 5a generazione unico, controverso, bellissimo, delicato e probabilmente dalle capacità belliche senza eguali.
Per ora.

Vidi i primi modellini dell’allora YF-22 al salone dell’Aeronautica e dello Spazio di Le Bourget, edizioni del 1991 e 1993; nell’edizione del 1991, una delle più affollate e importanti di sempre, faceva bella mostra il primo dei caccia stealth, ovvero il black jet “combat-proven” Lockheed F-117A Nighthawk reduce dalla Guerra del Golfo appena terminata dove vi giocò un ruolo decisivo nelle missioni “apripista” per altri assetti, distruggendo centri di comando e controllo ed assets della difesa aerea irachena considerata a quel tempo una delle meglio attrezzate.

24538232906_d1e4f9ed9b_hF-14A Tomcat and F-117 Nighthawk by Gianluca Conversi, su Flickr

28074612586_7be91e88de_himg165 by Gianluca Conversi, su Flickr


Ma nel padiglione coperto, stand Lockheed, tra gli altri prodotti esposti dal colosso americano sotto forma di immagini e mock-up in scala, spiccava il modellino dell’ YF-22 che vedete qui sotto (Sfortunatamente la scansione della diapositiva ha prodotto il taglio di parte del radome..) .
Due mesi prima, nell’aprile dello stesso anno, il progetto Lockheed (in collaborazione con Boeing) venne dichiarato vincitore del programma ATF (Advanced Tactical Fighter), a discapito del concorrente e più grosso Northrop YF-23 Black Widow II.

28418993600_ce48bb0b9e_himg258 by Gianluca Conversi, su Flickr


Alcune differenze con l’F-22A di serie sono subito evidenti: la dimensione più ridotta dei piani di coda obliqui e la diversa conformazione delle ali, la carlinga spostata in avanti e le prese d’aria più indietro, la scomparsa del freno aerodinamico dorsale tanto per citare le principali diversità.

30456630234_80de2443e5_hDGC_2410 by Gianluca Conversi, su Flickr


Nel successivo salone del 1993, decisamente in scala minore rispetto a quello di due anni prima, un grande monitor occupava l’ingresso buio e scenografico dell’aerea espositiva coperta di Lockheed; su di esso, come vedete dall’immagine scattata a mano libera, venivano evidenziati i prodotti di punta di allora: F-22 (o F/A-22 come avrebbe dovuto essere classificato), F-117 ed F-16 (e relative versioni evolute).
L’F-22A avrebbe dovuto chiamarsi prima Lightning II, poi Rapier ed infine il nome definitivo, Raptor, che trovo decisamente calzante.

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Vuoi per il design raffinatissimo e la linea sinuosa quanto sinistra (osservate gli enormi elevoni di coda durante il parking, non danno forse l’idea del mantello di un affamatissimo vampiro?), vuoi anche per il costo che di fatto ha azzoppato l’aggiornamento della flotta di caccia per superiorità aerea dell’USAF e, non ultime, le prestazioni messe in mostra durante i display dell’ACC Raptor Display Team, chi osserva dal vivo un Raptor ne rimane certamente colpito se non impressionato.

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Osservandolo e spostando la visuale su un vicino Eurofighter Typhoon e di cui tutti apprezziamo l’eleganza e la prestanza, notiamo due macro differenze:
L’altezza da terra del caccia stealth, che è sensibilmente inferiore a quella del Typhoon (e della famiglia dei Flanker Su-27 / 37, per intenderci).
Gli altrettanto enormi timoni di coda a disegno trapezoidale, anch’essi di superficie ed altezza più ampia rispetto alla deriva dell’Eurofighter che comunque non scherza.

28208297802_5b345c55b4_hDGC_3697 by Gianluca Conversi, su Flickr

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Non mi soffermo oltre: le caratteristiche generali, dimensioni, carico bellico ed altri dati non classificati sono disponibili ovunque.
Mi preme solamente riportare che il Raptor è un caccia bisonico con velocità di punta intorno a Mach 2.4, bimotore con spinta vettoriale bi-dimensionale.
I due potenti Pratt & Whitney F119 dalla grande efficienza, consentono di volare a velocità supersonica per lunghi periodi senza l’ausilio del post-bruciatore.

Osservando le prese d’aria si nota quanto siano differenti da quelle sofisticatissime (ed ahimé copiate dai caccia cinesi J-31 e J-20) disegnate per il “fratello minore” F-35: sono un elemento molto critico per la riflettività radar, in particolare le palette dei compressori.
Nasconderle equivale ad incrementare le capacità stealth del velivolo ma allo stesso tempo se ne riducono le prestazioni in termini di velocità massima dovendo controllare anche il flusso d’aria convogliato all’interno del turbofan.

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Si chiamano Divertless Supersonic Inlet e quelle del F-35 sono quanto di più sofisticato sia mai stato costruito e ben diverse dalla configurazione del Raptor, dotato di piastre di controllo dello strato limite…. più tradizionali verrebbe da dire, aspetto che gli consente di volare ben oltre il doppio della velocità del suono, qualità fondamentale per un caccia da difesa aerea.

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Le stive interne sono 3: una centrale e due laterali e possono trasportare 8 missili classe SLAMMER o SIDEWINDER con alette ridotte, oltre ad altri carichi di caduta in configurazione swing-role.
A quanto è dato sapere, l’F-22 è l’unico aereo in grado di imbarcare 8 missili aria-aria, naturalmente nelle versioni “compatte”.
Osservando le fotografie a corredo, oltre a rilevare la complessità dei sistemi di eiezione, si può desumere come “incastrare” e ottimizzare lo spazio sia un elemento focale per stivare più armamento possibile.

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La miniaturizzazione della dotazione missilistica (alette di controllo in primis, teste di guida, etc.), ne aumenta la capacità bellica e la persistenza in combattimento.
L’esiguo numero di Raptor prodotti fa dell’armamento un punto chiave in caso di attacchi da parte di forze soverchianti: l’inevitabile attrition rate ed il numero di armi aria-aria (che potrebbero peraltro non funzionare correttamente) costringerebbero il velivolo ad abbandonare il combattimento.

30197688030_3616d4906c_hDGC_1478 by Gianluca Conversi, su Flickr


I punti d’attacco esterni, di cui 2 bagnati, non sono mai usati se non in trasferimento per aumentarne l’autonomia: verrebbe meno la bassa osservabilità dell’aereo nelle sue missioni di “air dominance”.

Osservando un Raptor in volo nelle sue diverse angolazioni, si nota che la sagoma laterale sia estremamente compatta ed affusolata, nonostante abbia il tronco centrale di fusoliera ampio come si confà ad un aereo con le stive interne; individuarlo deve essere estremamente difficile.

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Si intuisce chiaramente l’azione della spinta vettoriale dei due motori che, a differenza di quella di cui i Sukhoi Su-35 e 37 sono dotati, è solamente bi-dimensionale alto-basso.

Mentre si sta discutendo se aprire nuovamente la linea produttiva dei Raptor oppure puntare con decisione ad un caccia di 6a generazione, gli strateghi dell’Air Force stanno studiando di trasformare alcuni dinosauri B-52 (si, avete capito bene, B-52) come arsenal-aircrafts, ovvero dotati di decine di armi a lungo raggio, in questo momento SLAMMER modificati, lanciati dalle retrovie dopo il targeting da parte del caccia Stealth.
Ahi… il missile AIM-54C Phoenix che armava i Grumman F-14 Tomcat quanto sarebbe stato ancora utile…

27921790502_4ed05f38e2_hDGC_9281 by Gianluca Conversi, su Flickr


Altra soluzione allo studio è quella di wings compositi di Raptor e F-15 modernizzati, dotati dei nuovi racks che possono trasportare 16 missili aria-aria.
La falla di questi wings compositi è rappresentata dai radar a lunga portata avversari che potrebbero, laddove non individuassero un F-22, rilevare i caccia di 4a generazione e… i B-52, oltre alle aerocisterne ed i picchetti radar aeroportati come E-2 Hawkeye imbarcati o i più prestanti E-3 Sentry AWACS.
Insomma, un esercizio complicato, almeno con le forze attualmente a disposizione dell’USAF.

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Tornando al Raptor, il suo sviluppo è stato anch’esso travagliato viste le alte specifiche di partenza e l’esigenza di preservare la manovrabilità richiesta ad un caccia da superiorità aerea con le esigenze di riduzione della segnatura radar; la stesura del complesso software (oltre 1,5 milioni di linee, un numero che pare piccolo se confrontato con il successivo F-35 che supera gli 8 milioni!) ha richiesto anni di messa a punto tanto che alcuni incidenti alle macchine di pre-produzione vennero interamente attribuiti ad errori o bug nella scrittura dei codici.

Del Raptor non esiste una versione bi-posto seppur studiata per proporre un mezzo volto a rimpiazzare il mai sostituito (e rimpianto) bombardiere medio FB-111 Aardvark; non se ne fece nulla, così USAF e US Navy sono privi di un mezzo paragonabile al Tupolev Tu-22M Backfire.

31281110395_c9550406ef_hDGC_2474 by Gianluca Conversi, su Flickr


Lo stesso vale per l’esportazione; neppure una versione “degradata” è stata concessa agli alleati più fidati o dall’ampia liquidità in cassa, ovvero Regno Unito, Giappone, Korea e soprattutto Israele, tutti costretti a ripiegare su Eurofighter, F-35 o lanciare studi autonomi (Giappone e Korea) che produrranno velivoli di 5a generazione ma non certo entro i prossimi 5 anni.

27607891604_ff3708b46e_oDGC_2372 by Gianluca Conversi, su Flickr


Un breve cenno ai caccia di 5° generazione, giusto per acCULturarci :D e capire cosa ci aspetterà fuori dalla rete come Spotters.
Solo gli Stati Uniti possono mettere in campo due caccia avanzati di cui uno, F-35, è stata dichiara la Capacità Operativa Iniziale.
I russi con il Sukhoi PAK-FA (o T-50) in fase di collaudo e finanziato congiuntamente all’India e soprattutto la Cina con i J-20 e J-31, sono ancora prototipi o macchine di pre-serie.

Nello schema sotto si possono confrontare le dimensioni di ciascuna macchina, inclusi i dimostratori coreano e giapponese; quest’ultimo è stato portato in volo di recente.

31493251186_0337badc23_h2016-12-09_04-38-52 by Gianluca Conversi, su Flickr


Spicca per dimensioni (20 metri!) il J-20, un bestione visto pochissimo in volo certamente dotato di grande autonomia e possibilità di un carico bellico ragguardevole considerati gli spazi interni a disposizione.

31491524786_8edb153afe_hPLAF Chengdu J-20 by Gianluca Conversi, su Flickr
(Credit ?)


Il PAK-FA è molto largo con i motori ben distanziati volti non solo per garantire una maggiore efficacia alla spinta vettoriale su tutti gli assi (360°), evidentemente caratteristica irrinunciabile per i vertici dell’Aviazione Russa anche se penalizzante per la bassa osservabilità, ma anche per la sopravvivenza nel caso in cui uno dei due motori venisse danneggiato, la distanza con il secondo motore garantisce un margine di sicurezza per continuare il volo.

L’ultima nota riguarda i numeri: Sia russi che cinesi hanno dichiarato di voler produre queste macchine in diverse centinaia di esemplari, naturalmente se verranno tutte finanziate.

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***

E’ ora di passare alle immagini d’azione, ahimé penalizzate dal meteo, grigio con nuvole basse, brevissimi squarci di luce con spruzzi di pioggia e vento a folate tale da ostacolare una presa ferma del lungo obiettivo; in particolare quest’ultimo mi ha creato non pochi problemi nel mantenere una posizione stabile per fotografare.
La quota minima consentita dalla Torre era stata pure innalzata per evidenti ragioni di sicurezza.
In generale, ottica ideale da 600 in su.
Le mie foto sono state scattate a 400mm / FX senza ausilio del duplicatore 1.4x per scelta tecnica: vista la luce che già penalizzava la nitidezza, perdere 1 stop non me la sono sentita, avendo dovuto ridurre i tempi di scatto ed innalzare gli ISO.
Molte le vedrete “croppate” al limite della decenza :( la postazione decentrata mi ha tenuto lontano dal centro del display; in giro vi sono scatti ben superiori L; non importa… c’ero, il PSC c’era, ed abbiamo sul nostro forum una coppia di Raptor tutta nostra J.

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Decollo:
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Ruotino anteriore staccato in pochissimo spazio, ve lo assicuro e per chi conosce la connotazione della pista, potrà apprezzare il dettaglio.

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Se pensiamo ad un F-16 che è difficile seguirlo a distanza ravvicinata e mantenere l’inquadratura centrata, ecco.. l’F-22 è già molto più veloce.

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Post-bruciatori ON e già in volo, che spinta!

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I motori mi hanno ricordato quello del 104 J… come baccano s’intende J.
Ora sotto con stive chiuse:

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La sequenza di immagini più intriganti… seppur di qualità non eccelsa vista la quota e la zona in cui è stata compiuta, in pratica dalla parte opposta rispetto alla mia postazione.
La foto 2354_2 è una correzione spinta con PSP eseguita da un mio amico, crop del crop del crop.

28223721945_55f285dd90_hDGC_2461 by Gianluca Conversi, su Flickr

Si intuisce chiaramente l’azione della spinta vettoriale dei due motori che, a differenza di quella di cui i Sukhoi Su-35 e 37 sono dotati, è solamente bi-dimensionale alto-basso.

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27775834363_350b589d12_hDGC_2354_2 by Gianluca Conversi, su Flickr


Le enormi superfici di controllo ed il sofisticatissimo software di cui è dotato il 22, nonché della spinta esuberante dei motori, consentono all’aereo di fare cose che sono solamente intuibili in una fotografia; consiglio di andare a visionare i molti video sui canali di Youtube, ne rimarrete colpiti.

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Pochi minuti di esibizione con manovre che sfioravano le leggi di gravità..

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Ed ora eccolo in formazione per un paio di passaggi con F-35:

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Via per l’atterraggio, nonostante il tempo pessimo ed i rovesci di una fastidiosa pioggerellina, la pista emanava un certo calore:

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Rullaggio con consuete foto-spot:

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F-35 ed F-22 in taxing e di sfondo la Pattuglia Acrobatica Nazionale:

27800950144_cc19a66185_hDGC_2629 by Gianluca Conversi, su Flickr


Prima di lasciare il campo, quando oramai sono le 19, un po’ di sole tiepido mi invita a correre verso il lontano parcheggio dei Raptor per portare a casa qualche altro scatto con una differente illuminazione rispetto a quella grigia delle 8 del mattino:

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27695980004_697e544f9d_hDGC_3681 by Gianluca Conversi, su Flickr

28520915165_e62051edb8_hDGC_3683 by Gianluca Conversi, su Flickr

E’ decisamente finita, con rammarico si lascia la zona, il pensiero alle manovre eseguite dal Raptor, con i vari Cobra di Pugačëv e Kulbit, viti piatte controllate, sfogate ad angoli impossibili, mi accompagna nella camminata verso il parcheggio auto e poi versol’uscita dalla base di Fairford.

Ho visto il Raptor! Due volte!

29939670691_6de1296cdf_oF22A by Gianluca Conversi, su Flickr

32641965325_0c208571e4_hDGC_1946 by Gianluca Conversi, su Flickr

34245975374_93fc83ef0f_hDSC_0050 by Gianluca Conversi, su Flickr

*****

Le precedenti puntate sul RIAT 2016 / Day 1, per quanto volessero rivederle o se ne fossero persi qualcuna:

Preview Day 1: https://piti.forumfree.it/?t=72747927
Saga di Eurofighter: https://piti.forumfree.it/?t=72796649
Sbornia di Eurofighter: https://piti.forumfree.it/?t=72826690
Eurofighter, il volo di un ultimo: https://piti.forumfree.it/?t=72958194
Elicotteri ed eliche in genere: https://piti.forumfree.it/?t=72946456#lastpost
L-100, il Veterano della Pakistan Air Force: https://piti.forumfree.it/?t=73142224
Scorpion ed AT-6 Wolverine: https://piti.forumfree.it/?t=73042225
BAC Skymaster: https://piti.forumfree.it/?t=72950235
F-16 display: https://piti.forumfree.it/?t=72981755
Saab Jas-39 Gripen: https://piti.forumfree.it/?t=72926046

e per finire…
F-35B: la versione più sexy del Lightning II: https://piti.forumfree.it/?t=72999297


Grazie.

Edited by GIORGIO CASTELLI - 4/6/2017, 16:18
 
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Nikon1950
view post Posted on 4/2/2017, 10:14




Qui c'e' soltanto da mettersi seduti comodi e guardare con calma questo capolavoro. Non ci sono altre parole..........................
 
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view post Posted on 4/2/2017, 12:54
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Monografia d'alto livello, come ci hai abituati.
Complimenti, da incorniciare.
Fabrizio
 
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view post Posted on 5/2/2017, 04:13
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Claudio mi ha rubato l'aggettivo "capolavoro"..... questo post non può chiamarsi altrimenti.
Foto e articolo di grande caratura e competenza, come sfogliare una rivista di alto livello.
Complimenti, e musate del 22 sono da pelle d'oca.
 
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view post Posted on 5/2/2017, 10:47
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Una monografia da pelle d'oca Gian, complimentoni! Ancora una volta, mi inchino!
Conoscevo parecchio bene il Raptor, ma ho letto tutto di un fiato il tuo articolo. Mi hai sorpreso! Un articolo corredato da ottime foto. Bravo!
 
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view post Posted on 5/2/2017, 11:16
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Monografia splendida, accurata, spumeggiante e chi più ne ha più ne metta.
Spammata in lungo e in largo sul nostro sito e social, mentre le foto vanno dritte ad arricchire il nostro Pinterest.
Altissimo livello, da profano quale sono mi è molto d'aiuto. Bravo, bravo e ancora bravo.
Inoltre, questa tua voglia di condividere rappresenta perfettamente quello che è il credo del nostro club.
Mille di questi report.
 
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view post Posted on 7/2/2017, 21:13
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Letto con interesse su Aviation Report, ma l'ho rifatto anche qui. Completo ed esaustivo come pochi.
Complimenti davvero.

Grazie.
 
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view post Posted on 10/2/2017, 15:20
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sierraninezero

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Madonna quanta roba che c'è sempre da imparare... Bravo Gian
 
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view post Posted on 29/4/2017, 21:53
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Complimenti Gianluca gran bel lavoro
condivido in pieno il pensiero di Aldo
Bravo bravo bravo

Paolo
 
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8 replies since 3/2/2017, 21:15   596 views
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