CON IL VOLO DI COLLAUDO ODIERNO, UN'ALTRA PIETRA MILIARE VIENE AGGIUNTA AL PROGRAMMA JOINT STRIKE FIGHTER ED ANCORA UNA VOLTA E' LA DIFESA ITALIANA PROTAGONISTA.
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Gianluca Conversi, su Flickr
Il primo aereo a decollo corto ed atterraggio verticale prodotto al di fuori degli Stati Uniti presso la FACO di Cameri (Final Assembly & Check-Out) è ritornato in volo nei giorni scorsi per riprendere i test per la messa a punto e certificazione prima della consegna alla Difesa italiana.
Ma la vera novità è l’attribuzione del velivolo alla
MARINA MILITARE.
Il volo del giorno 16, a differenza dei precedenti, ha visto il jet di 5a generazione mostrare ai lati della fusoliera il nome della Forza Armata ed immediatamente sotto il cockpit il numero 01, i markers però erano ancora provvisori.
Il successivo volo di test del 18 gennaio ha visto in volo BL-1 con l'araldica completa: il simbolo della Marina, la tradizionale ancora, quello del Grupaer dei "Lupi", le impronte del carnivoro sul timone, il numero 01 anche sugli elevoni posteriori ed il numero di reparto 4-01.
Secondo la nomenclatura della Marina attualmente in vigore, ad ogni aeromobile viene assegnato un numero: 1 per gli Harrier, 2 per EH-101, 3 per NH/SH-90 e 4 per i nuovi F-35B . Pertanto
4-01.
La livrea, sicuramente più "corposa" rispetto al modello convenzionale in dotazione all'Aeronautica di cui 9 esemplari già consegnati, mostra continuità con quella degli AV-8B+ Harrier II:
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Gianluca Conversi, su Flickr (Gentile concessione per PSC S. Monteleone)
Termina così la “querelle” e le speculazioni degli addetti ai lavori su quale delle due Forze Armate avrebbe ricevuto il primo F-35B destinato ad equipaggiare il reparto aereo imbarcato ed appontare nei prossimi anni sulla portaerei Cavour ed un gruppo dell'Aeronautica Militare che a sua volta ha ordinato 15 "Jump Jet".
Tornando ai voli di collaudo e certificazione, essi hanno sicuramente avuto come obiettivo gli avvicinamenti in configurazione STOVL, hovering ed i tests della sonda per il rifornimento in volo tramite un tanker dell’Aeronautica Militare.
Il modello B, così come il C imbarcato ed ordinato esclusivamente dall’US Navy, si diversificano dalla versione convenzionale (F-35A) per le differenti modalità del rifornimento in volo.
Gli F-35A “convenzionali” adottano il sistema ad asta rigida tipico dell’USAF mentre gli F-35B e F-35C sono equipaggiati con il sistema “probe-and-drogue” tramite sonda retrattile in alloggiamento stealth sulla destra.
L'Aeronautica Militare Italiana come tutti sappiamo ha attualmente in servizio il moderno Boeing KC-767A equipaggiato con la sonda ad asta rigida (Boomer) e l'abituale sonda flessibile che ha sempre rifornito gli aerei italiani dotati di tale capacità, inoltre alcuni Lockheed Martin KC-130J Hercules II sono abilitati al rifornimento in volo e dotati esclusivamente di sistema Probe-and-drogue.
Prima dell'atterraggio al termine di ciascun volo di prova, l'F-35B ha eseguito le spettacolari “evoluzioni” in hovering volte alla completa la certificazione in volo garantita dall'avanzato “Lift System” di Rolls Royce e dal motore Pratt & Whitney F135 ruotato verso il basso, il più potente turbofan in servizio al mondo.
Il primo F-35B della Marina Militare Italiana dovrebbe essere preso in carico ufficialmente entro la fine di gennaio per poi effettuare quanto prima la trasvolata oceanica per completare la certificazione elettromagnetica presso la NAS Patuxent River; con ragionevole certezza l’aereo rimarrà in USA per l’addestramento degli equipaggi destinati alla linea STOVL.
ll secondo velivolo STOVL (BL-2) è attualmente in produzione sempre presso la FACO di Cameri e dovrebbe essere consegnato alla Difesa entro l'anno..
Inizia così il ciclo finale della vita operativa del McDonnell-Douglas (Boeing) AV-8B+ Harrier II ancora in organico con il nostro Gruppo Navale.
I primi TAV-8B+ biposto giunsero in Italia il 7 giugno del 1991 mentre il gruppo di volo venne costituito alcuni mesi prima.
Posso dire a titolo personale che mio papà, marinaio imbarcato sull'incrociatore "Duca degli Abruzzi" ed un altro mio parente sul sommergibile "Torricelli" ne sarebbero con certezza orgogliosi e felici, ricordo che nelle loro storie della vita imbarcata temevano gli attacchi aerei specie se portati dal mare o da aerei a lungo raggio ed ambivano nei loro sogni essere a bordo di nave dotata di un reparto aereo.
Ma tornando agli Harrier dei "Lupi", non li ho mai più visti in volo o dal vivo: eccoli nelle foto d'epoca realizzate al primo 1-01:
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E' tempo di dare un'occhiata alle immagini senza le coccarde, con la livrea parziale ed infine con l'araldica completa. Fotografie condivise con noi dagli amici Almos Castellazzi, Giovanni Clemente e Donato Tornotti non certo agevolate dalla particolare luce trasversale che ostacola scatti puliti a favore di luce:
Grazie come sempre amici.
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Con chase, osservate l'immagine dell'Eurofighter con aerofreno aperto:
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Osservate la mano sinistra del collaudatore, senza i guanti di volo e non certo appoggiata alle manette: denota la grande affidabilità nel volo STOVL grazie ai superbi sistemi di controllo ed al sofisticatissimo quanto complicato software da più di 8 milioni 8 di linee di codice (L'F-22A per capirci, ne ha meno di 2 milioni....)
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Edited by GIORGIO CASTELLI - 21/5/2018, 22:19