Ebbene si, caro Pier, la bestiolina vola ancora! E' il numero 29 della lista di produzione, poi vengono il 53 64 67 e 76 che volano in Sudafrica per la Lift, che fa collezione di anziani. Belle foto, mi prendo la prima per la collezione.
L'aeroporto di Osaka Itami, meglio noto come Osaka International Airport, è il secondo scalo della metropoli giapponese dopo il nuovo e più esteso Kansai (KIX). Fino al 1994, data di apertura del Kansai, l'aeroporto di Itami ha ospitato tutte le attività di volo di Osaka. Originariamente previsto in chiusura, vista la posizione inserita in una zona densamente popolata, si è trasformato in aeroporto con soli voli nazionali (nonostante il nome) e ha conservato un traffico residuo di circa 14 milioni di passeggeri, un terzo dei quali diretto a Tokyo Haneda.
L'aeroporto è collegato alla rete ferroviaria cittadina da una monorotaia che ha uno dei suoi capolinea proprio all'interno dell'aeroporto.
Primo esperimento di inserimento di video nel post
Ovviamente, come tutti gli aeroporti giapponesi, è dotato di una splendida terrazza visitatori. Anzi, posso dire senza dubbio che si tratta della più bella (esteticamente) terrazza che abbia mai frequentato, con zona coperta, zona indoor, servizi, macchine distributrici e zona ristoro. Si trova al quarto piano dello scalo.
A questo punto sorge il primo problema, sotto forma di un "fortunale" violentissimo e, per fortuna, breve. Ci rifugiamo al coperto in attesa della fine della burrasca.
L'atmosfera rimane particolarmente umida e con scarsa visibilità, vista la forte evaporazione che sale dalle piste ancora caldissime per il sole della giornata.
Visto che la legge di Murphy non perdona, arriva il secondo problema.
Error 01
Copio e incollo da un sito specializzato.
Tutti i Canon 24-105mm F4 L IS USM, chi prima chi poi, manifestano questo problema. Da un giorno all’altro iniziano a presentare l’errore 01 ( Err 01, Problemi di comunicazione fotocamera – obiettivo. Pulire i contatti dell’obiettivo). Questo errore generico racchiude un infinità di possibili cause. Semplicemente la macchina sta dicendo che in quel momento non sta riuscendo a comunicare correttamente con l’obiettivo.
Purtroppo pulire i contatti dell’obiettivo è risolutivo solo nel caso che ci sia veramente della polvere o dello sporco nei contatti macchina / obiettivo. Spesso è necessario un passaggio al nostro laboratorio per ritornare ad usare il Canon 24-105mm F4 L IS USM con successo. Nel caso di questo obiettivo la presenza dell’err 01 significa quasi sicuramente un problema a livello del gruppo diaframma. Il gruppo diaframma infatti non riesce più a ricevere i comandi dal corpo macchina e si blocca.
Il mio "tuttofare" e una ottica portata in viaggio ha un bel problema. La macchina non scatta, non ne vuole sapere. Provo tutti i settaggi e alla fine, mettendo in "manuale", riesco a scattare una foto ogni tre tentativi. Tutti gli altri settaggi, soprattutto quelli che prevedono una gestione in automatico del diaframma, non funzionano.
Quindi la seduta di spotting diventa un calvario. Vapore, macchina rotta, e riflessi a profusione che vengono dalle pozzanghere dell'apron. Il risultato è questo, perdonate la scarsa qualità.
Il giorno seguente è la volta di una rapida visita al Kansai. L'ottica resiste una decina di scatti e poi si blocca completamente, rendendomi "cieco" fino all'acquisto a Tokyo di un'ottica di emergenza.
Solito mercoledì inglese, solo soletto, e il solito libro di accompagnamento. Strano a dirsi ma ho letto meno pagine del solito, grazie a un traffico tutto sommato da non buttare via. Niente chicche, niente insoliti, qualche nuova matricola, ma la felicità si trova anche nelle piccole cose. Buona visione.
Nonostante la mia permanenza a Haneda si sia consumata in poche ore, ho raccolto davvero tante foto.
Purtroppo, a causa della rottura dell'ottica portata dall'Italia e all'acquisto al volo del 18-400 della Tamron, che è sì un tuttofare ma quando si spinge verso i 400 crolla come prestazioni, le foto sono un'accozzaglia di sfocature, esposizioni errate e compagnia bella, con l'aggiunta della temperatura dell'aria vicina ai 40 gradi che non era particolarmente gradita.
Per non appesantire troppo il thread mi sono permesso di spezzare in quattro parti il report:
1 - info generali e livree speciali 2 - All Nippon Airways ANA monografia 3 - Japan Air Lines JAL monografia 4 - resto del Giappone e resto del mondo
1 - info generali e livree speciali
Tokyo Haneda International Airport è uno dei due aeroporti di Tokyo e, insieme al "cugino" Narita, forma il terzo sistema aeroportuale del mondo alle spalle di Londra e New York.
Da solo Haneda conta circa 85milioni di passeggeri (dato 2018) e si colloca al quarto posto tra gli aeroporti più trafficati al mondo dopo Atlanta, Pechino e Dubai. Nonostante questi numeri Haneda rimane soprattutto un aeroporto domestico in quanto solo un passeggero su cinque vola verso l'estero e, tra questi, almeno la metà è giapponese. Ciò significa che i passeggeri stranieri che transitano in un anno da Haneda sono circa un decimo del totale, e questo si rileva anche guardando il tabellone partenze che reca ben pochi voli operati da compagnie estere.
Per il resto è soprattutto un derby tra JAL e ANA, con l'inserimento di altre compagnie di dimensione molto più ridotta come AirDo, Starflyer e Skymark. Le low cost operano soprattuto da Narita che può però contare su un discreto traffico internazionale.
Haneda è molto comodo per accedere al centro di Tokyo o, meglio, ai centri di Tokyo, vista la particolare conformazione urbanistica dell'immensa capitale del Giappone. Si trova nella zona di Ota, su terra in gran parte reclamata, a circa 15 km in linea d'aria con la stazione di Tokyo, considerata un po' come il centro del Giappone.
Oltre a numerose linee di autobus, Haneda è collegata con la città da due linee ferroviarie, la Keiuku Line e la Tokyo Monorail, che danno diretto accesso alla Yamanote Line e quindi a tutto il complesso ed efficiente sistema ferroviario cittadino che conta decine di linee ferroviarie e di metropolitana. La Keiuko Line collega anche Haneda a Narita in circa 90 minuti.
La Keiuko Line è una ferrovia tradizionale a scartamento ridotto, come quasi tutte le ferrovie giapponesi a eccezione degli Shinkansen, che offre soprattutto il passaggio verso la stazione di Shinagawa, importantissimo snodo cittadino, dalla quale si possono prendere anche gli Tokaido Shinkansen per Kyoto, Osaka e Hiroshima.
La Tokyo Monorail, decisamente più divertente, corre su monorotaia soprattutto sospesa e si divincola tra i grattacieli di Tokyo fino alla stazione di Hamamatsucho, dove si può passare sulla Yamanote Line, la linea circolare gestita da Japan Railway Group.
Non aspettatevi prezzi alti. Il biglietto più caro non arriva a 500 yen, circa tre euro. Non fatevi ingannare da luoghi fin troppo comuni. Il Giappone non è assolutamente caro e, anzi, spesso stupisce per i suoi prezzi particolarmente bassi, se si escludono frutta e la casa.
Arrivati a Haneda non avrete che l'imbarazzo della scelta, essendo tutti e tre i terminal dotati di magnifiche terrazze. Per verificare gli orari migliori per fotografare basta consultare una delle guide spotting presenti sul web.
Ognuna delle terrazze ha una zona coperta e distributori automatici di bibite (Coca Cola 85 centesimi di euro). Sono dotate di rete metallica attraverso la quale si può agevolmente fotografare. Le piste sono quattro, spesso utilizzate simultaneamente.
La possibilità di fare andata e ritorno in giornata permette di non impazzire nella esosa Svizzera, e tutto ha più senso. Peccato non essere un centinaio di chilometri più vicini, potrebbe diventare fattibile anche da Verona. Comunque quando vedo la libertà e le strutture che ti mettono a disposizione all'estero, anche in paesi dove la sicurezza è una religione, mi vengono in mente domande e bestemmie in ordine sparso. Ma sono più le seconde. Ottimo report, ben fatto e ricco di informazioni. Mi è piaciuto molto. E bravi i colleghi di Bergamo che riescono a organizzare questi eventi e a loro invidio soprattutto il rapporto privilegiato che hanno con la società di gestione del loro aeroporto. Bravo.
Fino a ora è stato un bel cammino ma il meglio deve ancora venire. La tua tenacia e tutte le altre qualità (davvero tante) che hai alla fine ti hanno portato a ricevere un primo premio. E nonostante tutti i tuoi impegni sei riuscito a fare qualche foto, alcune delle quali da un punto di vista privilegiato. Sono davvero belle, soprattutto quelle notturne. Trieste è un aeroporto simpatico, mi pare molto comunicativo, che ha voglia di crescere. Un po' come il Catullo....o forse no. Grazie.
Quando porti a casa e pubblichi tante foto, vuol dire che il giocattolo, inteso come luogo, tipo di manifestazione, luce, soggetti ecc... ti è piaciuto. E se piace a te, che hai un ottimo occhio, come può non piacere al pubblico? Interessanti i dettagli, e gli scatti "anomali". Ottimo lavoro, complimenti.
Ormai il "caldo" fa parte della ricetta, e come il sale non ce ne potremo più liberare. Quindi è normale mettere da parte i difetti procurati dal caldo e concentrarsi si altri aspetti delle foto, come i tagli, la dinamicità e un senso estetico generale. E le tue foto, a mio modesto parere, soddisfano questi aspetti. Buon lavoro e ben ritrovato sul forum.
Il classico rapportone alla Conversi, con bel mix di immagini "operative" e di volo, scattate da posizioni invidiabili e per questo, mi ripeto, bisogno ringraziare il Sesto per la disponibilità e, soprattutto, per la sensibilità. Bel lavoro, Conte
Trovo splendida la tua interpretazione della giornata, caratterizzata anche da flash di operatività aeroportuale che danno un senso completo allo spotting day. Bellissima l'ultima, ma le altre non sono da meno. Complimenti.