Amici,
come sapete ho trascorso una settimana di lavoro nel New Jersey, in linea d’aria “un tiro di schioppo” da Manhattan.
Le esigenze lavorative hanno impedito qualsiasi puntata tattica al vicino aeroporto di Newark e lo spotting puro è stato assai limitato pure agli aeroporti di partenza ed arrivo a causa delle ETD dei voli e… perlomeno all’andata, il traffico di Malpensa è stato veramente scarso.
Trattandosi di un thread che copre un aeroporto italiano, uno internazionale, un po' trip report ed un po' un resoconto del servizio a bordo del volo che mi ha accompagnato nella trasvolata intercontinentale... ho deciso all'unanimità
di aprirlo qui
.
Così, puro gusto.
L’ufficio della mia azienda si trova ad Exchange Place, di fronte alla famosa Boardwalk dalla quale si gode una vista imperiale di Manhattan ed a due passi dal famoso orologio gigante sponsorizzato da una famosa multinazionale di prodotti per la pulizia orale.
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Al centro dell’Exchange Place, di cui una parte si incunea nell’Hudson con un ampio pontile è dotata di tavolini, panchine, gazebo e piccola arena per gli spettacoli improvvisati e per il piccolo relax nell’ora di pranzo o l’after-working, vi è il monumento ai caduti della battagli di Katyn del 1940:
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La cittadina ha avuto negli ultimi anni un intenso piano regolatore come financial district satellite di Manhattan e poi come luogo indipendente.
Zone importanti sono state sottratte all’Hudson e sbancamenti ancora in corso denotano ulteriore espansione.
Il traffico non è caotico, i palazzi nuovi ed altri in corso di costruzione evidenziano, seppur ce ne fosse stato bisogno, come la località ha un proprio futuro.
Il centro di Jersey City è popolato di ristoranti e servizi quasi da piccola città, comodi e sono il punto di ritrovo di molti quasi a ricordare la piazza tipicamente europea come luogo aggregatore.
Ovviamente, metropolitane, treni leggeri (il Light Path) ed il Path vero e proprio collegano Jersey City alla vicina grande mela ed alle altre località dello stato.
L’aeroporto di Newark, visibile dall’ufficio, è a meno di 20 minuti comodi d’auto.
Va anche detto, per onor di cronaca, che sino a pochi anni fa la zona era infestata da bande criminali , per cui alle 18 diciamo che… era auspicabile lasciare la zona assai in fretta.
Ora, con l’espansione commerciale e grazie all’azione incisiva (nel vero senso della parola) della Polizia, le bande tipiche delle metropoli e sobborghi si sono spostate nelle zone remote, ad almeno 20 isolati dal centro.
Il mio itinerario prevedeva però l’arrivo al trafficatissimo JFK con partenza da MXP e vettore Emirates.
A differenza del volo di Giugno, stavolta nessun blocco: tutto è filato liscio e siamo atterrati senza problemi.
Veniamo alla parte che più interessa alla nostra associazione:
Compagnia scelta dal Travel Department: Emirates, con andata in business su EK205 e ritorno in economy con EK206.
Non ho avuto alcun problema nell’ottenere il flight report compilato dai due comandanti che ringrazio pubblicamente, unitamente a Marianna e Brenda che si sono fatte carico del consegnare il documento al Comandante e naturalmente mi hanno poi accompagnato in cabina al termine dei due voli e ad aereo completamente svuotato.
Flight Report ed itinerario di EK205:
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Volando in business nella tratta d’andata (più lunga), ho sperimentato il livello del servizio della Compagnia emiratina a partire dalla lounge di Malpensa, situata esattamente sopra al gate e da essa, 10 minuti scarsi prima del volo, abbiamo eseguito l’imbarco con gate e finger esclusivi.
Le foto all’interno degli aeromobili, nel cockpit e nella lounge sono state fatte con smartphone; la D500 (priva di flash) ha avuto un consumo eccessivo di batteria (difettosa, che sostituirò a breve in garanzia) è stata riservata ad altro.
Le foto a bordo come a JFK sono state portate a casa ad ISO 2000 ed anche 4500; potete rendervi conto della qualità del fotogramma che ha richiesto meno del 15% di correzione in post per togliere il rumore senza dover per questo “piallare” la foto in modo esagerato.
L’ottica era il versatilissimo, leggerissimo ma non nitidissimo 18-200 VR 3.3/4.5 DX prima serie, appena riparato dalle nefaste vicissitudini all’Air Tattoo J .
Partiamo dalla fornitissima e comodissima lounge:
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I bagni lussuosissimi, dotati di doccia, profumi, creme, veri asciugamani, sono dotati pure di uno spazio per le abluzioni:
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In posizione discreta, uno spazio di preghiera era a disposizione degli ospiti.
Dalle vetrate, non troppo comode per la verità, si godeva di buona vista sul satellite B e sulle piste, abbastanza pulite; le foto sono state scattate di taglio rispetto al vetro, fatto che penalizza ulteriormente la nitidezza.
Ecco i pochi scatti dovuti al traffico delle 13 / 15 assai scarso:
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Il poco “dream” e molto “liner” 787 di Ethipian (cit. Ardu63):
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Ecco il bombolone:
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Una nota, evidentemente caratteristica di Emirates: tutti gli ambienti, da quelli a terra alle classi di volo, erano dominati da luce bassa, tenue, tendente al rosa.
Le immagini sono state schiarite e gli ISO alti come ho descritto poc’anzi sono stati necessari… qualche volta lo scatto a tempo lento non ha invece pagato per la mia mano no troppo ferma (oramai vi ho annoiato sul tema
)
Ecco la Business, naturalmente sul ponte superiore:
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Rullaggio, uno scatto al volo controsole attraverso i finestrini, i cui doppi vetri sono assai lontani uno dall’altro e dotati di tendina oscurante interna azionabile con telecomando:
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In volo a quota 40'000 piedi.
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Ecco la zona bar della business presidiata da Brenda J , tutto a disposizione degli ospiti:
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Parlando con Brenda, Marianna e Chai, vengo a sapere che l'equipaggio si è quasi tutto incontrato per la prima volta, forse mai rivedranno le loro compagne e compagni di volo.
Tutte erano entusiaste di volare con Emirates, 55'000 dipendenti sparsi in tutto il mondo ed un network notevole e dotato di aerei moderni e confortevoli, fin troppo.
Essere socievoli e disponibili a scambiare due parole con i passeggeri deve essere una scelta commerciale ben precisa, non ho visto nessuno degli assistenti di volo rifiutare due parole anche nei momenti più impegnativi per l'equipaggio.
Il servizio di bordo naturalmente è stato impeccabile, decisamente gustoso il menu, sia in business che in classe economica.
Tempo ora di godersi un film, naturalmente a tema J :
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Antipastoooooo :
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Il filetto alla crema di funghi ve lo risparmio in foto, altrimenti avreste potuto, in un attimo di pazzia, di azzannare il monitor
. Era perfetto, avrebbe convenuto pure Cracco: rosa all'interno, compatto all'esterno.
Sembrava cucinato al momento, ma non è stato così.
Ecco il bagno di bordo dotato di profumo, schiuma da barba, dentifrici e spazzolini a disposizione offerti dallo sponsor:
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Secondo film J :
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Foto al limite a mano libera.. faceva buio e l’aereo sobbalzava… …
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Scendono le ombre della sera..
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Piccolo pisolino prima dell'arrivo e consueto spuntino (sontuoso, per la verità…) prima dell’atterraggio: sono le 19.00 ora locale e dalle 4 telecamere esterne si gode di ottima visuale dell’atterraggio:
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Il Comandante mi dirà poi che le telecamere sono di notevole aiuto all'equipaggio per la gestione degli ingombri dell'aeromobile e per la situational awareness dei piloti nelle delicate fasi di spostamento a terra e negli incroci delle varie piste.
Prima di essere ricevuto dal comandante, ho tempo per un giro dell’aeromobile oramai vuoto, ecco la spa della first con Marianna:
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Tempo di scendere ed andare in cabina, illuminata solo dagli strumenti e dalla poca luce dei piazzali americani:
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Il comandante con il
Flight Report PSC!!!
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Conasiderata la mole dell’aeromobile, la cabina è veramente angusta
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Mentre mi reco alla dogana, prendo un momento per fotografare a 2000 ISO:
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Poco più di un’ora e mezza per espletare le formalità doganali, ritirare il bagaglio ed attendere l’autista di Emirates e, per chi
acquista un volo in business, ha incluso nel prezzo l’auto privata all’andata ed al ritorno, purché il prelievo e la consegna avvengano entro 60 km.
Arrivo in Hotel con vista Hudson, a due passi dall’ufficio, che sono oramai le 22,30.
Non granché per la verità il Candlewood Suites della catena IHG; assai frequentato da indiani tanto da... ricevere una ricevuta al check-out di un'altra camera .. ero diventato Salli Tallipally
Meno male che me ne sono accorto, altrimenti avrei pagato per due.
Mi prendo la libertà di una foto notturna a mano libera, 4 secondi con movimento circolare della reflex, 100 ISO, f11:
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Il jet lag esige il suo dazio, così alle 5 del mattino, sono in piedi ed esco.
Stupito di vedere le palestre aperte con decine di persone dentro a sudare sulle macchine, mi porto in riva all’Hudson dove scatto, e mi godo la vista, le prime foto di Manhattan:
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Manhattan and the Liberty Tower. by
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La settimana trascorre, ogni mattina porto a casa qualche scatto complice il bel tempo e la temperatura mattutina comunque gradevole.
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Non vi pare che manchi qualcosa?
Velivoli veri, ad ala fissa o rotante… eccovi quindi serviti:
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Tempo di ritornare... voglia di tornare a casa.
Il volo di rientro EK206 è schedulato per le 22,20 dall'aeroporto Kennedy.
Quesa volta niente autista Emirates, ma una "limo" noleggiata dall'azienda.
Prendiamo il Lincoln tunnel anziché risalire il New Jersey e passare attraverso il Verrazano Bridge.
Mi godo così un po' di Manhattan, Wall Street e, prima di imboccare il Manhattan Bridge, attraversiamo Canal Street e Chinatown: non ricordavo a Giugno così tante gioiellerie cinesi.... che sia il nuovo business? boh...
Serviranno 2 ore nell'ora di punta per giungere al Terminal 4.
Ecco il Flight Report ed itinerario di EK206:
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Schermata 2016-11-07 alle 20.16.44 by
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Gate A07, ora occupato dall’EK206:
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L’Economy class, mio posto 87A J :
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Il pasto:
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L’alba:
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In cabina:
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Pioggia battente a Malpensa, welcome back.
E’ tutto.
