La dura battaglia della legalità contro i fuorilegge.
Le Forze dell’Ordine contro i malviventi.
Perdere è un modo di apprendere. E vincere, un modo di dimenticare quel che si è appreso.
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Possiamo sintetizzare così, in poche frasi, l’essenza della
Guardia di Finanza.
Il flipchart presente nella sala riunioni del Gruppo Aereo di Manovra della Guardia di Finanza di Pisa mostra una frase scritta a caratteri cubitali in un indelebile pennarello rosso, la cui sintesi è identificabile con uno dei concetti sopra esposti: non vincere si IMPARA.
Perché?
Perché la battaglia contro l’illegalità è dura, fatta di sconfitte (tante) e di vittorie (meno).
Il ladro non agisce secondo le regole, le ignora. E se ne fa forte.
Il faccendiere conosce le regole, ma inventa di tutto per aggirarle.
Il Finanziere rispetta le regole, pur cosciente dei limiti fissati dalla Legge nell’esercizio della propria missione, perché le regole ed il senso dello stato sono la sua forza per tutelare gli onesti; molte volte non vince e deve imparare per vincere la prossima volta.
Gli uomini, avieri e marinai della Guardia di Finanza sono tosti. Sono un Corpo dello Stato unico nel suo genere, apprezzato e riconosciuto da molte forze di polizia straniere come il migliore nel suo genere.
La Guardia di Finanza è un corpo di polizia ad ordinamento militare e dipendente direttamente dal Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Tra i compiti del Corpo, annoveriamo la lotta all’evasione fiscale ed ai reati finanziari, il contrasto all’immigrazione clandestina e, da non molti mesi, la responsabilità esclusiva in mare della sicurezza.
Infatti, nell'ambito del sistema di sicurezza delineato dalla Legge 121/1981, la Guardia di Finanza ha dal 1 gennaio 2017 il compito di garantire, oltre agli incarichi istituzionali connessi alla loro prioritaria azione di polizia economico-finanziaria e di contrasto ai traffici illeciti, l'attuazione delle direttive delle autorità di pubblica sicurezza per la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica in mare.
Di fatto, fatte salve le attribuzioni assegnate alla Guardia Costiera, ovvero la salvaguardia della navigazione e salvataggio in mare, la Guardia di Finanza è diventata l’unica forza di polizia in mare con il cmpito di polizia giudiziaria.
In altre parole, la Polizia di Stato ed i Carabinieri non hanno più alcuna voce in capitolo nei compiti di pubblica sicurezza nelle acque che circondano le nostre coste.
I mezzi navali in dotazione ai due Corpi dovrebbero passare interamente sotto la giurisdizione e gestione delle Fiamme Gialle.
Dovrebbero.
Il concetto di unica polizia del mare è però un passaggio importante per migliorare l’efficienza dei corpi dello Stato e per razionalizzare meglio le risorse a disposizione. Il comparto aeronavale della Guardia di Finanza sta così assumendo una valenza strategica per l’assolvimento dei nuovi compiti.
Se i fuorilegge si evolvono, anche le forze dell’ordine rimangono al passo con nuovi assetti aerei e navali volti a supportare i compiti di polizia e contrasto svolti dai propri uomini.
Il cittadino comune, quindi anche noi aviation enthusiasts, deve conoscere perché e come lo Stato ed i suoi apparati devono garantirne la tutela in quanto i diritti riconosciuti dai valori della Repubblica e dai diritti universali sono le pietre miliari dell’azione dei Finanzieri.
La Guardia di Finanza è impegnata, così come altri corpi dello stato, in missioni internazionali di contrasto dell’immigrazione, traffico di esseri umani e lotta al traffico di stupefacenti. FRONTEX è una di queste, dove forze di polizia provenienti da diversi stati europei hanno affrontato le difficili missioni in Mediterraneo con le loro caratteristiche peculiari e le loro debolezze.
Lasciamo la caserma Santini di Livorno sede del ROAN (raggruppamento AeroNavale) al termine di una giornata intensa fatta di macchine, di racconti, di visuali mozzafiato ma anche di professionisti e uomini veri, notando come un paio di pattugliatori abbiano nel frattempo mollato gli ormeggi per un’altra missione di pattugliamento nelle acque dell’arcipelago toscano.
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Ma la giornata è iniziata in tutt’altro modo.
L’appuntamento con Stefano, che ringrazio unitamente a AR per la gentile disponibilità che ci consente di pubblicare le fotografie della giornata qui sul Forum, è all’aeroporto di Paisa dove siamo attesi alle 8,00 presso la Sezione Aerea di Manovra della Guardia di Finanza.
La palazzina assegnata ai finanzieri è l’ultima dopo i piazzali e gli hangar della 46a Aerobrigata dell’Aeronautica Militare e per accedervi occorre superare i controlli del personale della Forza Armata, particolarmente accurati ma cortesi e professionali.
Veniamo accolti dal Magg. Pilota Massimo Anedda comandante del distaccamento aereo di Pisa e subito introdotti nella sala briefing alla presenza del personale di terra e dei piloti che parteciperanno alla missione.
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Essa consiste un un’esercitazione di intercettazione ed inseguimento di un battello non identificato del quale si ipotizza il trasporto di materiale illecito al largo della costa tirrenica tra Marina di Pisa e Livorno.
Vengono mostrate le previsioni del tempo sull’aeroporto, mare e vento sulla zona adibita all’esercitazione, passate in rassegna eventuali NOTAM e vengono concordate in linea di massima le manovre per garantire per quanto possibile una buona resa fotografica dell’evento.
La partecipazione della componente aerea prevede un Agusta-Bell HH-412C (AB-412HP) s/n GF-220 matricola MM81508 equipaggiato di galleggianti e degli apparati di sorveglianza e scoperta, ben visibili sotto il cockpit dove spicca la torretta ventrale rotante.
Il velivolo d’appoggio è il GF-220 Breda-Nardi OH-500B (NH-500MD) matricola MM81139 dove verrò imbarcato.
Il piccolo elicottero monomotore in quelle settimane privo dei galleggianti di sicurezza, non può avere la clearance per il volo sul mare; per cui il profilo di missione autorizzato è un volo esclusivamente su terraferma o lungo la linea della costa per evidenti ragioni di sicurezza.
L’HH-412C sarebbe stato pertanto il protagonista dell’esercitazione insieme alla componente navale composta dal Guardacoste “classe Buratti” G214 Finanziere Rocca, dalla V2055 una Vedetta Veloce “classe 2000”, e dalla Motovedetta Veloce “classe Falco” V609.
Le componenti navali avrebbero operato a 350 metri dalla costa, ovvero la distanza di scatto effettiva.
Terminato il briefing comprendente le condizioni meteo, concordiamo con gli equipaggi le posizioni in volo dei due elicotteri, alcune manovre e le quote.
Il piccolo eliporto a disposizione della GdF è dotato, oltre all’ampio hangar in grado di contenere almeno 4 elicotteri con pale distese, di due spot e di impianti per il lavaggio dei mezzi al rientro dalle missioni sul mare.
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La richiesta di sorvolo del centro storico di Pisa viene nel frattempo approvata dalla torre di controllo, molto molto bene: decolleremo per 04R per poi virare a sinistra e transitare in uscita mantenendo a dritta la famosissima Piazza dei Miracoli con il “mio” Nardi gregario sinistro e l’HH-412C (call-sign Volpe 220) a destra.
Una volta scesi in hangar, notiamo ed apprezziamo l’atmosfera familiare esistente tra piloti, comandante e specialisti, bella da verdersi ma soprattutto ne viene esaltata ancor più l’efficienza e professionalità di tutto il raggruppamento.
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Mentre gli specialisti completano in hangar i controlli di rito, il comandante Anedda in persona rimuove lo sportello posteriore destro al fine di agevolare le riprese fotografiche.
La posizione del fotografo sarà in solitaria sul sedile posteriore destro…
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Gli aeromobili vengono quindi trainati all’esterno del grande hangar e gli equipaggi iniziano le tradizionali procedure preparatorie al volo, con il controllo visivo attorno agli aeromobili prima di completare la vestizione e posizionarsi ai comandi dei due elicotteri e passare alla check-list pre-volo consueta.
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Si mette in moto, i rotori iniziano muovere, le pale fendono l’aria e con l’aumento della velocità, il tradizionale ritmico “flap-flap-flap” che caratterizza la parte rumorosa dei velivoli ad ala rotante si fa sempre più intenso ed il frastuono sale.
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Gli specialisti eseguono un ultimo controllo esterno, ma l’attenzione è rivolta al piccolo NH-500 dove la presenza del fotografo equipaggiato di tutto punto e l’assenza di uno sportello richiede un’attenzione ulteriore: non si lascia nulla al caso ed responsabile del nucleo efficienza Lgt. Calogero Piparo, è l’ultimo che lascia il piazzale dopo aver verificato insieme a me il collegamento in cuffia con il pilota e copilota e ripassato le misure di sicurezza: tutto ok.
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Un sentito grazie, lavoro oscuro ma vitale.
In attesa del “cleared” dalla torre, eseguo un controllo di cinture di sicurezza, verifico di avere le tasche ben sigillate, i tappi delle ottiche rimossi e messi in sicurezza, i movimenti che sono in grado di compiere dovendomi muovere in spazi limitati, all’esterno dell’abitacolo e limitato nei movimenti dal giaccone invernale, essendo in volo ed a portellone aperto, i 5°C si sarebbero sentiti tutti.
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Arrivato il cleared, i due elicotteri si alzano ed a pochi metri da terra si muovono verso la soglia pista dove si attende l’autorizzazione al decollo da parte della torre, che arriva dopo qualche minuto; si sale ancora un pochino e iniziamo a muovere percorrendo tutta la pista dopo aver oltrepassato la torre di controllo.
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Dall’alto si può ammirare la piana che circonda Pisa, l’Arno che scorre placido verso il vicino mare, i piazzali civili che accolgono a quell’ora pochi aerei, mentre più vicini vediamo alcuni C-130 Hercules e qualche C-27J della 46a Aerobrigata riposare placidi sulle rampe, alcuni in attesa di manutenzione, a fianco di larghi spot vuoti.
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L’impegno della 46° è costante ed in ogni parte del globo, gli assetti assai sfruttati.
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Il vento freddo di dicembre entra nell’angusta cabina, è però meno peggio di quanto mi aspettassi.
Ma il piccolo Breda Nardi è una piuma e ogni spostamento provocato dall’esterno lo “sente”, anche se non si percepisce poi troppo.
E’ un aspetto da considerare al momento dello scatto: sembra di essere fermi, invece non lo si è e la foto arriva mossa. Anche avendo completato la mia personale “check-list fotografica”, sfortunatamente molti scatti sono risultati mossi e se mai ci sarà una seconda occasione, occorrerà andare ben oltre 1/1000.
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Sorvoliamo finalmente Pisa, ragazzi che visuale! Pelle d’oca, peccato la lieve foschia ed i colori del lento albeggiare che non sono proprio caldi…
Tutti la abbiamo vista così:
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Ma chi l’ha mai vista invece da questa super-privilegiata prospettiva:
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Lo stadio di calcio prima, la Torre pendente, la Piazza dei Miracoli, Basilica e Battistero: che vista! Abbiamo sempre visitato Pisa dal basso, che privilegio ed onore aver potuto sorvolare una dei luoghi più belli del mondo, patrimonio di tutti e la sequenza degli scatti ci fa rivivere l’eccezionale sorvolo:
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Con qualche rammarico la piazza scorre alla mia destra e si fa lontana. Le cinture di sicurezza non mi consentono torsioni troppo decise e la lunga ottica è come una vela quando sporge dal portellone e viene investita dal vento.
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Pochi minuti e sorvoliamo la costa, a 350 metri dalla riva della spiaggia del Calandrone si intravedono le imbarcazioni per dare il via all’esercitazione.
Essendo monomotore e privo di galleggianti, il mio NH-500 non potrà purtroppo superare la linea della costa per ragioni di sicurezza: ci muoveremo pertanto con una rotta parallela mantenendo la dritta verso l’area dell’esercitazione.
Questo aspetto, accompagnato alla leggera foschia, ha messo a dura prova l’ottica ed i crop sono stati assai “decisi” in post-produzione.
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Sarà anche di una generazione precedente, ma il vecchio AB-412 si va valere in agilità e scarti brutali a bassa quota mentre insegue un’agile motovedetta nelle parti di trafficanti di droga in fuga.
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L’esercitazione dura una mezz’ora circa, e mentre le imbarcazioni del ROAN di Livorno lasciano l’area, Volpe 220 ci delizia di qualche hovering sul mare a beneficio del fotografo.
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E’ l’ora di rientrare, espletate le procedure di avvicinamento, l’HH-412 che ha volato sul mare verrà lavato, ancora in moto, con potenti getti d’acqua dolce che scaturiscono da valvole automatizzate poste intorno alla piazzola d’atterraggio.
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Siamo ancora in hovering sulla verticale del nostro spot mentre vengono aperti i potenti getti di acqua dolce che iniziano a “desalinizzare” il 412.
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Nella vicina area militare, un Dornier 228 intanto imbarca i paracadutisti della “Folgore” per le abituali esercitazioni di aviolancio ed un C-27J si avvia verso la 04R:
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Si spengono i motori, rimane il tempo per qualche foto di gruppo di rito a suggello della mattinata emozionante e l’esercitazione viene conclusa.
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Un caffè, tanti grazie e strette di mano, poi si esce dalla Caserma: tempo di rientrare e tornare alla normalità.
Buon lavoro Finanzieri, grazie per quello che fate, grazie per l’ospitalità e la cordiale disponibilità.
Per chi volesse leggere il dettagliato reportage prodotto e corredato di interessanti interviste, può farlo qui:
www.aviation-report.com/in-mission...a-finanza-pisa/Si ringraziano Aviation Report, l’Ufficio Stampa del Comando Generale della Guardia di Finanza di Roma, il Lgt S. Serafini, il Comandante del ROAN di Livorno Colonnello A. Antonucci, il Comandante della Sez. Aerea di Pisa Maggiore M. Anedda e tutto il personale della Sez. Aerea di Pisa e del ROAN di Livorno.
Testo Gianluca Conversi, fotografie Gianluca e Stefano su gentile concessione Aviation Report.DSC_6585 by
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Edited by GIORGIO CASTELLI - 2/7/2018, 19:09