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GLI F/A-18C HORNET ed il WORLD ECONOMIC FORUM 2019, A Payerne, la base che ha garantito H24 la copertura aerea del Forum di Davos

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icon11  view post Posted on 26/1/2019, 20:43
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The World Economic Forum is the International Organization for Public-Private Cooperation
The Forum engages the foremost political, business and other leaders of society to shape global, regional and industry agendas.

Forse più noto con la sigla WEF, il forum si tiene annualmente nella località alpina di Davos, Cantone dei Grigioni, Svizzera.
Si sente sovente parlare di questo evento, forse non conosciamo bene le sue finalità, chi partecipa e che cosa ruota attorno ad esso. L’edizione 2019 tenutasi dal 19 al 25 gennaio, ha visto l’assenza della delegazione americana capeggiata dal nuovo speaker della Camera Nancy Pelosi, bloccata dallo shut-down del Governo Federale e dai contrasti con il presidente Trump sulla costruzione del muro di confine (che peraltro su parte del confine già esiste da tempo) .

Il WEF è nato nel 1971 come fondazione senza fini di lucro ed ha sede a Ginevra. E’ un’organizzazione indipendente ed imparziale non legata ad interessi particolari. Il Forum si sforza in tutti i suoi sforzi di stimolare l'imprenditorialità al fine di favorire l'interesse pubblico globale, sostenibile, mantenendo nel contempo i più alti standard di governance. L'integrità morale e intellettuale è alla base di ogni attività pensata, proposta e portata avanti dal Forum.
Esse sono modellate da una cultura istituzionale unica fondata sulla teoria degli stakeholder dove si afferma che un'organizzazione è responsabile verso tutte le parti della società civile, industriale e militare. L'istituzione mescola e bilancia attentamente il meglio di molti tipi di organizzazioni, sia del settore pubblico che di quello privato, delle organizzazioni internazionali e delle istituzioni accademiche.
Il credo del Forum, il cui spirito si evince in ognuno dei suoi comunicati e lavori, è rafforzare il progresso sostenibile mettendo insieme persone di ogni ceto sociale che hanno spinta ed influenza adeguate per attuare i cambiamenti positivi dei quali l’umanità avrebbe un gran bisogno.

Il World Economic Forum è anche occasione per gli appassionati d’aviazione di catturare immagini dei voli di stato in arrivo, partenza, o in stazionamento per la durata del Forum, oltre ai numerosissimi voli privati ed executive.
Zurigo come ogni anno diventa l’aeroporto principale dove confluiscono l’eccezionale numero di aeromobili, favorito dalla famosa terrazza dalla quale si dominano raccordi e pista principale oltre ad altri spotting point che gli specialisti conoscono bene per documentare al meglio gli arrivi e le partenze.

33005982248_65be634ed0_hDFC_0955 by Gianluca Conversi, su Flickr

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Per un evento di tale portata, ne deve essere garantita la sicurezza. Il dispositivo che le Forze Armate Svizzere annualmente allestiscono prevede naturalmente una copertura terrestre, cyber, intelligence e naturalmente aerea.
Durante il WEF il traffico aereo viene limitato in una zona di 25 miglia nautiche come raggio al cui centro si trova Davos.
Pertanto, ampie zone della Svizzera, Austria, Liechtenstein ed Italia sono monitorate con particolare attenzione ed ogni aeroporto, eliporto ed aviosuperficie rientrante nella zona attenzionata deve sottostare a rigide procedure che impattano su decolli, atterraggi e rotte.
La Schweizer Luftwaffe, con la consueta efficienza che la contraddistingue, abitualmente garantisce la copertura aerea multistrato la cui parte visibile è rappresentata dagli aerei da combattimento di fabbricazione americana Boeing (McDonnell-Douglas) F/A-18C Hornet che H24 effettuano missioni CAP (Combat Air Patrol).
In genere le basi interessate sono quelle di Meiringen e di Payerne, con il saltuario appoggio di quella austriaca di Zeltweg con i propri Eurofighter Typhoon a supporto.

46874550191_582c90fde0_hDFC_0967 by Gianluca Conversi, su Flickr

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Quest’anno è stata la volta di Payerne (LSMP), meno affascinante dal punto di vista fotografico rispetto a quella di Meiringen che abbiamo visitato pochi mesi fa durante i Tiri di Aviazione di Axalp 2018, ma base operativa dell’aereo Solar Impulse, dello Swiss Hornet Display Team e di due reparti da combattimento.

46149747844_d64e45de8a_hDFC_0787 by Gianluca Conversi, su Flickr

L’aerodromo di Payerne è sicuramente il più importante tra quelli operati dalle Forze Aeree Svizzere e vi sono ospitati il Fliegerstaffel 18 Panthers ed il Fliegerstaffel 17 Falcons, entrambi su F/A-18C/D Hornet e, sino al ritiro definitivo, lo Squadrone 6 dei “Ducks” dotato dei pochi Northop F-5E Tiger II non ancora messi a terra per fine ore.
Oltre ai servizi di investigazione, manutenzione ed addestramento, completa l’organico della base lo squadrone LT1 (Lufttransport 1) con i propri elicotteri da trasporto Airbus (Eurocopter) Super Puma, Cougar ed EC635.
La base, molto più ampia rispetto a quelle di Meiringen ed Emmen, si trova in un’ampia zona pianeggiante ed è dotata di un’unica pista DI 2800 metri orientata per 05-23.
Normalmente i decolli della mattina avvengono per 23, mentre quelli pomeridiani dalla direzione opposta; lo stesso vale per gli atterraggi.
La robusta rete d’arresto sollevata ad una delle due estremità della pista indica chiaramente qual è la pista in uso.
Nel lato nord-ovest vi sono le strutture visibili e il piazzale operativo, incluso l’hangar dell’aereo Solar Impulse, mentre a sud si erige la torre di controllo ed altre strutture operative e di svago.
Nella collinetta a sud della base vi sono gli impianti di comunicazione ed i radar di scoperta aerea. Payerne non è da meno in fatto di dispersione delle strutture cruciali per la sopravvivenza della base: ben visibili gli shelter sotterranei ed altri più discreti sparire al di sotto delle colline e dei boschi limitrofi, ben al di fuori delle strutture aeroportuali ma collegati con ampie strade e cancelli d’ingresso in base ben manutenuti e controllati.

La sorveglianza dentro e fuori l’aeroporto è costante, visibile ma anche discreta; gli operatori, ai quali va tutto il nostro ringraziamento per la disponibilità e collaborazione ricevute, sono cortesi, professionali e … bene armati; si muovono su blindati ma anche auto-civetta. E’ del resto naturale che durante un evento come il World Economic Forum il livello di allerta venga innalzato, ma ciò non ha impedito che i numerosi appassionati si posizionassero attorno alla base per gustarsi le missioni degli Hornet.

Come avviene una missione CAP durante il WEF?
Le Forze Aeree della Confederazione mantengono un livello di allerta elevato in ogni settore, incluso quello cyber, ma almeno una coppia di Hornet è sempre in volo in missioni della durata di 1 ora e 10 minuti circa.
Gli aeromobili del Fliegerstaffel18 “Panthers” al quale è stata assegnata la missione di copertura aerea, sono stati equipaggiati con un serbatoio ventrale sul quale è ben visibile la frequenza radio alla quale un pilota ai comandi di un aereo intercettato deve sintonizzarsi rapidamente, di un moderno pod multi-sensore ATFLIR Raytheon ASQ-228 (Advanced Targeting Forward-Looking Infrared) di recente acquisizione ed agganciato ad uno degli hardpoints sul lato sinistro della fusoliera, di un missile aria-aria a medio raggio Raytheon AIM-120C Slammer (AMRAAM) e dall’abituale coppia di missili a guida IR AIM-9X Sidewinder anch’essi acquisiti con l’aggiornamento MLU approvato nel 2012.
Nelle immagini a corredo si nota molto bene il casco Rockwell Collins JHCMS (Joint Helmet Mounted Cueing System) che consente al pilota di poter vedere in condizioni ognitempo qualsiasi parametro del velivolo ed i targets attraverso il visore del casco stesso. Il casco è elemento cardine del sistema d’arma a corto raggio AIM-9X di recente acquisizione.

32999397938_7b66afce9e_hDFC_0971 by Gianluca Conversi, su Flickr


L’Hornet sta per entrare nell’ultima decade del suo servizio attivo in seno alle Forze Aeree Svizzere, entro pochi mesi si conoscerà l’aeromobile destinato a sostituirlo entro la fine degli anni ’20.
Sono una trentina le macchine ancora in servizio, delle quali almeno 5 biposto (F/A-18D) risultano operativi.
Tutti gli F/A-18C-D in servizio sono stati assemblati su licenza presso uno stabilimento appositamente allestito all’interno dell’aerobase di Emmen, nei pressi di Lucerna: 34 macchine uscirono di fabbrica tra il 1996 ed il 1999.

Dell’ammodernamento dell’aviazione elvetica abbiamo ampiamente trattato qui sul forum e sul sito www.pitispotterclub.it, per chi volesse approfondire questo è il link: https://piti.forumfree.it/?t=76151699 .
L’Aviazione Elvetica ha manifestato interesse per cinque aerei di generazione 4+ e 5a: Airbus (Eurofighter) con il Typhoon (auspicabilmente una versione T4), Boeing con la nuova versione del Super Hornet dotato di CFT e sensistica avanzata, Dassault con il Rafale ammodernato, Lockheed Martin con l’F-35A Lightning II (unico aereo vero di 5a generazione in servizio) e Saab con il suo nuovo Gripen E attualmente alle prove in volo.

Con le missioni operative H24 a copertura dello spazio aereo del WEF e della Confederazione, ai reparti è richiesto un elevato standard di prontezza operativa e dal numero delle macchine impiegate durante la nostra visita al "Militärflugplatz Payerne", ne abbiamo contate 11 monoposto alternarsi nelle missioni di pattugliamento della giornata.

La nostra “missione” invece, è durata un giorno e mezzo, divisa tra l’aeroporto militare di Payerne e quello civile di Zurigo dove abbiamo potuto osservare dalla ben nota ed amatissima terrazza situata sopra il Dock 2 i movimenti delle ore centrali della giornata di mercoledi 23 gennaio, gli aerei governativi dislocati sui piazzali più visibili oltre ad un numero elevato di jet executive che hanno riempito piazzali e raccordi senza per questo intralciare il traffico nazionale ed internazionale dell’aeroporto.

Meteo: è inverno, le previsioni non erano buone e così è stato salvo un paio d’ore del pomeriggio di martedi 22 gennaio durante il quale è comparso un pallido sole che è riuscito a farsi largo tra le nuvole che nel corso della nottata hanno portato la neve (pochi cm. per la verità). La mattina successiva, complice il cielo fosco, grigio e incolore, ed appurato che la routine era sempre la medesima, con due decolli ogni ora circa e gli atterraggi tra un coppia e la successiva, abbiamo preso la decisione di compiere un “blitz” di un paio d’ore all’aeroporto internazionale di Zurigo, meta di tutti gli aeromobili VIP e governativi che hanno trasportato le delegazioni a Davos, sede del WEF. Il meteo lievemente migliore annunciato sugli immancabili siti specializzati ha rafforzato la nostra decisione.

Spotting: Payerne non è certo affascinante come Meiringen, ma con un minimo di accortezza si possono portare a casa scatti interessanti.
La base è circondata da un’alta rete, ma vi sono bunker in disuso e collinette dalle quali è possibile scattare senza problemi.
Per avvicinarsi alla rete che delimita il sedime militare occorre però cautela e la preventiva autorizzazione da parte dei militari per l’utilizzo della scala.
Io ed il buon Paolone eravamo i soli ad indossare i giubbini ad alta visibilità.. ed al primo controllo documenti abbiamo riferito quanto rimanevamo, dove intendevamo posizionarci e se potevamo utilizzare la scala senza toccare la rete o spostare il filo spinato.
Ricevute le informazioni e la “clearance”, abbiamo piacevolmente passato le nostre ore osservando i movimenti in base, in e out.
Mentre altri spotters subivano ripetuti controlli, i nostri giubbini e la rispettosa presenza hanno fatto il resto.

Ma viviamo una giornata dei Falcons, immaginandoci di essere piloti virtuali dei loro “calabroni”.

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E concludiamo con i notturni con la delizia dell’unico atterraggio avvenuto in coppia:

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33005778028_8b606f23fc_hDFC_1094 by Gianluca Conversi, su Flickr


Grazie a Paolo per la compagnia ed i 1000 km. Percorsi tra l’Italia, Payerne e Zurigo e grazie naturalmente ai piloti e personale delle Forze Aeree Svizzere.

39890058313_36a538e134_hDGC_8057 by Gianluca Conversi, su Flickr

32979605718_eae14070ec_hDFC_0854 by Gianluca Conversi, su Flickr

31913342097_2b94bf8613_hDFC_1184 by Gianluca Conversi, su Flickr

Edited by GIORGIO CASTELLI - 26/1/2019, 21:17
 
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view post Posted on 26/1/2019, 21:09
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Al semaforo gira a sinistra...

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Ecco un altro dei tuoi "soliti" post!
Gianluca ci stai abituando troppo bene...

Mi soffermo su un dettaglio al quale non avevo mai fatto caso: interessante quel faro a sinistra del muso dell'Hornet... Avrei una mezza idea su cosa possa servire ma non vorrei scrivere castronate...
Forza Gian, illuminami (eheheh).
 
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view post Posted on 26/1/2019, 21:59
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CITAZIONE (superpern @ 26/1/2019, 21:09) 
Mi soffermo su un dettaglio al quale non avevo mai fatto caso: interessante quel faro a sinistra del muso dell'Hornet... Avrei una mezza idea su cosa possa servire ma non vorrei scrivere castronate...
Forza Gian, illuminami (eheheh).

È un potente faro di ricerca montato sul portello dj rifornimento del cannone M61 Vulcan.
A memoria solo gli Hornet di Svizzera, Canada, Finlandia e Kuwait ne sono dotati.
 
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view post Posted on 27/1/2019, 16:19
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Beh, se l'energia che ci metti a preparare queste "cosette" fosse immessa nella rete Enel potresti illuminare tutta la Valpadana.
Che dire, mi inchino a tanto impegno, impreziosito da immagini bellissime e ottime descrizioni.
In settimana copio ed incollo il servizio sul nostro sito che, unitamente a tanti altri tuoi, sta facendo aumentare il livello del nostro lavoro.
Bravo.
 
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view post Posted on 27/1/2019, 17:47
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Beh che dire Gianluca veramente COMPLIMENTI
ho guardato e riguardato questo post e più lo guardo e più mi convinco che attaccherò l'attrezzatura al mitico chiodo
credo che le mie non le vedrete mai, le cestino all'istante
grazie per la bellissima trasferta.

Paolo
 
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view post Posted on 2/2/2019, 20:23
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Nulla da eccepire sull'articolo e la scelta di inquadrature. Alcune sono mosse, ma ci sta visto il buio in cui sono state scattate. E solo per questo sono foto epiche!
Riguardo all'utilizzo del filtro...ecco... ti ho già avvisato ieri.
 
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view post Posted on 6/4/2019, 13:38
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sierraninezero

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Gran belle bestie si... e si, alcune mosse "come sempre" hahahahah ma è un marchio di fabbrica, altre invece a dir poco eccezionali... inutile poi soffermarsi sul discorso italia vs estero (dove si può tranquillamente fotografare senze essere considerati dei delinquenti).
 
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6 replies since 26/1/2019, 20:43   399 views
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