Qui dove il mare luccica
E tira forte il vento
Su una vecchia terrazza
Davanti al Golfo di Surriento.
(Lucio Dalla)“
La Terrazza” è anche un film del 1980 che vinse il premio come migliore sceneggiatura Festival di Cannes ; un “mattone” di 155 minuti con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni e Jean-Luis Trintignant oltre ad una pimpante Stefania Sandrelli.
Il film deve il titolo al luogo di ritrovo di alcuni gruppi di amici ospiti di una coppia leader della dolce vita romana diviso in 5 spezzoni indipendenti che raccontano la vita dei vari personaggi gravanti attorno ad essa.
Di solito le terrazze si chiamano così perché hanno una piacevole (se non incantevole) vista sull’ambiente circostante, da un ambiente naturale suggestivo ad un chiassoso andirivieni di una nota strada o famosa piazza, oppure da essa si gode un moderno skyline e luci serali della città.
Per i meno fortunati come me, la vista è… il condominio di fronte e i giardini degli altri inquilini.
Le terrazze a volte sono utilizzate per ragioni di marketing; sfruttando la loro posizione privilegiata, esse diventano sfondo che contraddistingue un evento, un prodotto, un’attività.
Del resto, chi è bravo (ma direi anche lungimirante o di ampie vedute, come preferite), sfrutta ogni opportunità ed occasione per incrementare la vendita del proprio prodotto.
Altri invece, fossilizzati sul “non si può”, “non ne vediamo l’utilità”, su antichi concetti di burocrazia o leggi obsolete che alla fin fine nessuno vuole realmente cambiare, rimangono ancorati su concetti antichi di commercializzazione e per questo segnano il passo di fronte a concorrenti più agguerriti.
Nelle migliori delle ipotesi, si fanno comprare quando non trovano sbocchi per mero tornaconto di azionisti interessati più al guadagno immediato piuttosto che nell'impegnarsi ad essere imprenditori moderni in un mondo che continuamente cambia pelle come un camaleonte.
E così si perdono gli autobus e i treni dello sviluppo che poi non passano più.
Vi sono in giro per il mondo realtà dinamiche che, compatibilmente con le esigenze di sicurezza sempre più vincolanti, attirano e fanno di tutto perché altri ne siano da esse attirati.
Zurich-Kloten, aeroporto internazionale per citarne uno; e non troppo distante dagli scali internazionali nostrani.
Non caotico, dal parcheggio facile e non contrassegnato dal caos dei furbetti che parcheggiano nella corsia di destra o in doppia fila, naturalmente storti e davanti alle uscite del terminal arrivi.
Servito molto bene dai mezzi pubblici, anche su rotaia. Dal traffico (aereo) interessante.
Dai moderni e sempre rinnovati terminal, ariosi e che mettono immediatamente a proprio agio chi vi si reca.
Dai bagni pulitissimi, ma qui contano molto l’educazione ed il rispetto per altri da parte degli utilizzatori… ma sono importanti pure quelli.
Aree di svago.
Aree di svago? Sissignori, perché l’aeroporto può essere anche questo.
Mio papà mi portava in stazione a vedere gli ultimi treni a vapore, a sentire lo sferragliare dei convogli e, la domenica, al campo d’aviazione a vedere dalla staccionata gli “apparecchi” che ti passavano vicino e sulla striscia d’erba si libravano in cielo come libellule.
Una politica commerciale aggressiva, ben fatta con tanti servizi offerti agli operatori del settore ma anche alla gente comune, ne fanno un aeroporto che ogni anno incrementa il proprio fatturato, il proprio EBIT ed il numero di passeggeri e movimenti.
Andare sulla pagina internet dell’aeroporto è musica per chi ama l’aviazione generale; da lustrarsi gli occhi.
Trovatemi, tanto per cominciare, un aeroporto italiano che pubblica gli spotting points a disposizione di chi vuole osservare da posizioni privilegiate gli aerei in parcheggio e i loro movimenti.
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Gianluca Conversi, su Flickr
Trovatemi un aeroporto che offre (a pagamento, ci mancherebbe) un’ampia offerta per di tours guidati nell’aerea pubblica e sulle piste:
www.zurich-airport.com/passengers-...-of-the-airportChe si possono prenotare sedute fotografiche e video anche nelle aree riservate:
www.zurich-airport.com/the-company...1795.1540389220 /
www.zurich-airport.com/~/media/flu...ar_2014_en.docxChe offre ai propri passeggeri ma anche alle persone comuni che semplicemente “vogliono farsi un giro”, alle scolaresche ed altre organizzazioni, punti di osservazione privlegiati (e senza vetrate… magari manco mantenute pulite…):
www.zurich-airport.com/passengers-...1795.1540389220Un paradiso. E poi, all’interno di queste Observation Areas si trovano comodi servizi: toilettes, bar con self-service, gadgets a team aviazione, area giochi per bambini.
Il tutto sotto un’ampia copertura che ripara da pioggia e neve.
Per accedervi si paga, naturalmente: 5,00 CHF, una miseria.
Zurich Kloten Dock 2 Terrasse Ticket by
Gianluca Conversi, su Flickr
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Gianluca Conversi, su Flickr
E per chi vuole rimanere al caldo… tutto è possibile al Dock 2: noi fuori, loro dentro.
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Gianluca Conversi, su Flickr
Per accedere a queste aree occorre passare un controllo di sicurezza tale e quale a quello che facciamo quando dobbiamo andare ad imbarcarci: controllo bagagli, metal-detector, documenti. Sicurezza garantita.
La famosa Terrazza è ubicata sopra al Dock 2 e vi si accede dall’area ristorante recentemente rinnovata, di sicuro chi vi si reca poi si ferma a mangiare qualcosa.
Un’altra zona, ma ad apertura stagionale (da marzo ad ottobre) e solamente in specifici orari di alcuni giorni della settimana, è accessibile: si tratta dell’Observation Point sul Dock E proprio a ridosso del terminal dedicato ai voli internazionali, di fronte ai finger ai quali attracca l’Airbus A380.
Per accedervi occorre passare il controllo passaporti.
E’ una posizione spettacolare per riprendere i decolli all’incrocio delle due piste 10-28 e 16-34.
Di ritorno dall’Aerodromo di Payerne dal quale decollavano gli F/A-18C Hornet della Schweizer Luftwaffe per le missioni Combat di polizia aerea durante il World Economic Forum di Davos, il cui servizio potete trovarlo qui
https://piti.forumfree.it/?t=76357688, abbiamo deciso di effettuare una piccola deviazione per un paio d’ore di spotting a Zurigo, dalla famosa Terrazza.
Arrivando a mezzogiorno, lo spotting point è praticamente controluce (non che ce ne fosse molta durante la nostra visita…) ed una buona parte dei voli previsti in questa fascia oraria sono essenzialmente monomarca “Swiss”; però abbiamo veduto da lontano decine e decine di jet executive, aerei governativi parcheggiati in piazzali remoti, qualche bestione (777 e 330/340), i regional jet Bombardier che ora hanno cambiato casacca diventando Airbus A220, e soprattutto tanta gente, grande e piccina, affollare la Terrazza.
Da non venire più via… ma abbiamo dovuto farlo.
Volere è potere, si dice, immaginate Malpensa con due terrazze sopra ai satelliti B e C; o sopra l’aerostazione di Bologna dove una volta una piccola terrazza c’era e da dove scattai quest’unica immagine nel lontano 1987:
1989_I-RIZK Douglas DC9 Alitalia at Bologna by
Gianluca Conversi, su Flickr
“Meditate, gente: meditate” (cit.)
Ma per sostanziare le nostre riflessioni ed anche immaginarci come potrebbero essere i nostri aeroporti nella quasi certezza che non lo saranno mai (la speranza è l’ultima a morire ma esiste anche un detto “da strada” che ci vive sperando…), diamo un’occhiata ai numeri della Zuschauerterrasse B.
La fonte? La direzione aeroportuale da noi interpellata che gentilmente e con estrema cordialità hanno risposto alle nostre domande e fornito “i numeri”, come diciamo noi in azienda.
La terrazza così come la conosciamo noi vanta un’affluenza di
300'000 visitatori di media all’anno con picchi durante le festività ed i periodi più caldi dell’anno, è stata inaugurata a Dicembre 2011 e già nell’Ottobre 2014 raggiunse il
milione di visitatori: un successone.
Due milioni? Nel Dicembre 2017.
Un evento annuale in particolare, l’«
Erlebniswochenende», raccoglie da solo 25'000 persone coinvolte in tutte le zone aeroportuali aperte al pubblico e nelle quali vengono offerti ramp-tour, cibo, simulatori ed altre esperienze volte a divertire il visitatore e fornire un biglietto da visita importante su cosa è e cosa offre ZRH. Normalmente la Patrouille Suisse o il Team PC-7 arricchiscono la giornata con i loro display senza interferire con il traffico aeroportuale.
In terrazza lavorano in media
10 persone tra dipendenti della società aeroportuale, del bar “Aviolino”, della sicurezza e delle pulizie.
Non ci è stato comunicato il bilancio economico della terrazza perché, negli intendimenti della società di gestione non è intesa come un “profit center” a sé stante ma: “Our observation deck is not expected to make a profit but rather a means for Zurich Airport to engage with the public, communities and many fans fascinated by aviation“ .
Più chiaro di così…
Due conti possiamo sempre farli : 300'000 visitatori significano 1'500'000 di franchi svizzeri di ricavi da biglietteria, ai quali vanno ad aggiungersi i ricavi derivati dagli articoli di merchandising e da quelli del bar/tavola calda.
Un altro dato è sicuramente interessante: il
52% dei visitatori è adulto, mentre il 46% è rappresentato da bambini e solo il 2% da adolescenti.
Considerato che non tutti gli addetti alla terrazza sono dipendenti dell’Aeroporto, fatti due rapidi calcoli sui costi del personale e di struttura viene da affermare con una ragionevole dose di certezza che l’attività si auto-manterrebbe dal punto di vista finanziario senza dimenticare l’enorme valore promozionale che offre all’Aeroporto stesso.
L’attività in questo settore è frenetica e, come ci è stato dichiarato, partnership con scuole, società legate al mondo dell’aviazione, associazioni varie sono in essere ed in costante aumento proprio grazie alle numerose offerte che l’Aeroporto mette a disposizione senza per questo intaccare le misure di sicurezza dello scalo, dell’aerea, dei passeggeri, aeromobili e personale.
ZRH Observation Deck B Figures by
Gianluca Conversi, su Flickr
Back to SpottingE’ ora di tornare allo spotting, partiamo dalla piazzaforte militare di Payerne con qualche immagine di contorno.
Lo spotting in Svizzera è abbastanza facile, basta rispettare le regole ed essere discreti e non invadenti, facilitando il lavoro degli operatori militari preposti alla sicurezza delle strutture.
Sono naturalmente disponibili numerosi siti che illustrano e contrassegnano i punti dai quali si può fotografare bene.
Una panoramica dell’aerobase, con il contributo di Paolo come “modello” l’abbiamo già gustata nello spotting precedente, ora diamo un’occhiata agli altri spotting point con la sua collaborazione .. questa volta a parti invertite
:
Spotting Point Bunker:
Posizione sopraelevata, alla sinistra di pista 05, si possono scattare gli atterraggi ed i decolli da dietro.
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Spotting Point Torre:
Da qui, dalla collinetta a fianco del parcheggio, la visuale è parzialmente limitata dagli edifici della base a sinistra ed il terrapieno alla destra.
Però è possibile riprendere gli Hornet in rullaggio per 05 da molto molto vicino… ripeto: con cautela e dopo aver chiesto il permesso ai militari (Ancora Grazie Paolo!!).
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Spotting Point Museo:
Payerne è anche sede di un piccolo ma affollato museo, il “
Clin d’Ailes” che offre ai vistatori la collezione di tutti gli aeromobili della Schweizer Luftwaffe, dalle vetrate sembravano molto ma molto ben tenuti.
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All’esterno, un DeHavilland Vampire FB6 funge da “Museum Guardian”.
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Purtroppo il museo era chiuso, l’apertura è stagionale ma da esso una piccola terrazza prospiciente l’ingresso consente di scattare decolli perfetti senza ostacoli.
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Spotting Point Rete:
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Da qui si possono riprendere gli aerei in atterraggio per 05 e taxi più raccordo per i decolli dalla stessa pista.
Non servono grandi obiettivi…
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Spotting Point Cimitero:
Lo abbiamo scoperto all’imbrunire, ma da esso la visuale è eccellente:
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Da dentro il camposanto, salendo sul piccolo muretto e con il dovuto rispetto ai defunti ivi sepolti, la vista su tutta l’aerobase è impeccabile.
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Bene, tempo di partire per
Zurigo, che raggiungiamo un 1 ora e 45 minuti di guida comoda.
Ed eccoci finalmente alla terrazza, il cielo è velato e parzialmente coperto, siamo oramai controluce e un po’ di foschia pervade la zona assieme al calore che sale dalla pista; del resto il meteo è appena migliore di quello della prima mattina a Payerne.
Non si sa da che parte scattare… e la strana combinazione di luci ed ombre danno un perché alle immagini (a volte):
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Par Condicio: un Boeing ed un Airbus...
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In chiusura, mero reportage di alcuni dei numerosi aeromobili di stato ed executive anche governativi giunti a Zurigo per il
WEF 2019, naturalmente ripresi “far far away”:
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Grazie per la pazienza ed un ringraziamento alle autorità aeroportuali di Zurich-Kloten.
© Gianluca ConversiEdited by GIORGIO CASTELLI - 10/2/2019, 08:37