Buonasera a tutti.
Finalmente condivido le foto della mia visita della scorsa estate alla USS Intrepid ormeggiata nella West Side di Manhattan. E’ sede dell’ “Intrepid Sea-Air-Space Museum”, fondato nel lontano 1982. Fa parte dello stesso museo anche il sottomarino ormeggiato dall’altra parte della banchina, l’USS Growler SSG-577, visitato prima di salire a bordo dell’Intrepid.
In questo museo sono esposti velivoli che hanno fatto la storia dell’aeronautica e della marina statunitense, e non solo… Trovarmici a bordo è stato quasi surreale…ho sognato di visitare questo museo da quando ne ho scoperta l’esistenza. Riguardando le foto, mi rendo conto solo ora di quanto io sia stato fortunato ad averci messo piede… Lì sul momento, con i figli che scorrazzano da una parte all’altra, è stata davvero un’impresa godermelo.
Veniamo alla visita.
Arriviamo al molo di primo mattino (il fuso orario purtroppo aveva ancora qualche effetto collaterale). Il museo è ancora chiuso. Ci godiamo la maestosità della portaerei qualche minuto dal molo…
eccola in una immagine dell’epoca (1982), appena arrivata al molo…
DSC_6401 by
Black Box, su Flickr
ci avviciniamo all’ingresso, e dal ponte della CV-11 spuntano le code di due velivoli che sono un’icona degli USA…
DSC_6399 by
Black Box, su Flickr
entriamo, e subito ci dirigiamo verso il sommergibile…
DSC_6437 by
Black Box, su Flickr
Si tratta dell’USS Growler SSG-577, un sottomarino a propulsione diesel-elettrica appositamente progettato per il trasporto e il lancio (in superficie, dopo essere stati “montati”) dei missili Regulus, alloggiati a prua in due vistose protuberanze. Nonostante le prestazioni supersoniche e lo sviluppo del successivo Regulus II, il programma per avere sottomarini di questo genere in servizio su grande scala venne abbandonato: era entrato in conflitto con il programma Polaris, per i missili balistici sublanciati, e perse nettamente il confronto. (fonte Wikipedia).
DSC_6404 by
Black Box, su Flickr
Saliamo a bordo per visitare i suoi angusti spazi, luce inesistente, passo frettoloso per non interrompere il flusso di gente, e ISO altissimi. Le foto non rendono l’effetto claustrofobico dei vari compartimenti…
l’alloggiamento del Regulus:
DSC_6405 by
Black Box, su Flickr
Matteo predispone il Lancio, mentre la signora si allontana…
DSC_6406 by
Black Box, su Flickr
DSC_6407 by
Black Box, su Flickr
DSC_64101 by
Black Box, su Flickr
DSC_6412 by
Black Box, su Flickr
effetto antico per la sala radio:
DSC_6417 by
Black Box, su Flickr
DSC_6420 by
Black Box, su Flickr
DSC_6421 by
Black Box, su Flickr
DSC_6423 by
Black Box, su Flickr
Lasciamo il sommergibile e ci dirigiamo verso gli ascensori che ci accompagnano al ponte inferiore della portaerei, quello che una volta era il grande Hangar della manutenzione dei velivoli imbarcati sulla Intrepid. Ad accompagnarci, una banda di una scuola locale, che ha prima eseguito l’Inno Nazionale, e poi quello dei Marines.
DSC_6436 by
Black Box, su Flickr
Ma prima, da lontano, lui ci chiama… troppo forte il richiamo per ignorarlo…e diamo la precedenza a lui, che proprio in questi giorni ha compiuto mezzo secolo… Sua Maestà, il Concorde!
DSC_6513 by
Black Box, su Flickr
DSC_6424 by
Black Box, su Flickr
DSC_6433 by
Black Box, su Flickr
DSC_6426 by
Black Box, su Flickr
DSC_6427 by
Black Box, su Flickr
Quanto bel “ferro”, alla faccia del Carbonio di oggi…
DSC_6428 by
Black Box, su Flickr
DSC_6429 by
Black Box, su Flickr
DSC_6430 by
Black Box, su Flickr
Torniamo a noi…è il momento di salire a bordo:
Qualche cenno storico sulla portaerei (fonte: Wikipedia):
“La USS Intrepid (codici e numeri d'identificazione CV/CVA/CVS-11), anche conosciuta come The Fighting I, è stata una delle 24 portaerei della classe Essex costruite durante la seconda guerra mondiale per la Marina degli Stati Uniti d'America.
È la quarta nave della Marina degli Stati Uniti d'America che porta questo nome. Nell'agosto del 1943, l'Intrepid partecipò alla battaglia del Golfo di Leyte.[1] Operò quindi principalmente nel Pacifico, dove fu colpita da due kamikaze (il 30 ottobre 1944 e il 16 aprile 1945) che la danneggiarono senza però riuscire a farla affondare.
Ritirata dal servizio attivo dopo i danni subiti nell'operazione Kikusui, durante la battaglia di Okinawa alla fine della seconda guerra mondiale (tanto da guadagnarsi il nomignolo di Decrepit per i suoi numerosi danni e di Dry, "asciutta", per il suo stazionamento in bacino di carenaggio), fu ammodernata e riqualificata come portaerei d'attacco (CVA) ai primi degli anni 1950 e in seguito come portaerei antisommergibile (CVS). In questa seconda operatività partecipò alla guerra del Vietnam e fece parte del programma Gemini e del progetto Mercury.[2]
Fu dismessa nel 1974, e nel 1982 è diventata una nave museo della fondazione Intrepid Sea-Air-Space Museum, che l'ha ormeggiata al molo 86 di Manhattan (New York)."
Ecco i gioielli che ha ospitato nel corso della sua lunghissima carriera (pochissima luce e ISO astronomici anche qui, visto che con me non avevo il cavalletto):
DSC_6438 by
Black Box, su Flickr
non si capisce quanto è grande…forse cosi rende l’idea:
DSC_6439 by
Black Box, su Flickr
DSC_6441 by
Black Box, su Flickr
DSC_6442 by
Black Box, su Flickr
DSC_6443 by
Black Box, su Flickr
Qualcosa è pensato anche per i più piccoli:
DSC_6448 by
Black Box, su Flickr
pronti per il lancio…
DSC_6445 by
Black Box, su Flickr
Purtroppo gli aerei sono molto ravvicinati, e il 24mm su FF è quasi al limite… ci voleva il grandangolo…
DSC_6451 by
Black Box, su Flickr
DSC_6452 by
Black Box, su Flickr
DSC_6453 by
Black Box, su Flickr
E’ ora di salire sul ponte. Ma prima una belva chiede una foto seduta qui sopra..
Certo che non so cosa faccia più paura… La torretta, lei… o lei seduta sulla torretta:
DSC_6456 by
Black Box, su Flickr
Ok, arriviamo sul ponte…
E qui le aspettative sono state un po’ deluse…
Gli aerei, al contrario di quello che si sono visti nel ponte inferiore, sembrano finti, di cartone…
e se si ci avvicina, le condizioni sono tutt’altro che perfette. Sia chiaro, sono tenuti bene per lo standard a cui siamo abituati in Italia, però le mie aspettative erano più alte.
Ho adottato una post produzione diversa dal solito, che mettesse in risalto il più possibile quello che i miei occhi vedevano.. con qualche divagazione in B/N, per gestire al meglio la luce alta delle ore centrali della giornata…
l’Intruder…
DSC_6457 by
Black Box, su Flickr
DSC_6461 by
Black Box, su Flickr
DSC_6458 by
Black Box, su Flickr
DSC_6505 by
Black Box, su Flickr
Tomcat, finalmente a quattro occhi:
DSC_6459 by
Black Box, su Flickr
il suo arsenale….impressionate la dimensione del Phoenix…
DSC_6460 by
Black Box, su Flickr
DSC_6502 by
Black Box, su Flickr
DSC_6500 by
Black Box, su Flickr
l’SR-71, per l’immaginario collettivo. Quello esposto è in realtà un ricognitore supersonico Lockheed A-12:
DSC_6462 by
Black Box, su Flickr
DSC_6504 by
Black Box, su Flickr
DSC_6503 by
Black Box, su Flickr
DSC_6511 by
Black Box, su Flickr
passeggiando per il ponte:
DSC_6486 by
Black Box, su Flickr
DSC_6463 by
Black Box, su Flickr
DSC_6464 by
Black Box, su Flickr
DSC_6468 by
Black Box, su Flickr
DSC_6470 by
Black Box, su Flickr
DSC_6471 by
Black Box, su Flickr
Ora entriamo nel padiglione dedicato allo spazio, dove fa la sua impressionante figura il prototipo dello Space Shuttle utilizzato per le prove aerodinamiche in atmosfera, l’Enterprise, che ha raggiunto il museo nel 2012 dopo un sorvolo su Manhattan sul dorso di uno dei 747 della NASA modificati appositamente per il trasporto delle navicelle della famiglia Shuttle..
Anche qui piccola delusione.. a parte che è praticamente infotografabile per la luce e il padiglione, sembrava di cartone da quanto pulito e perfetto era.. Però, ragazzi, ritrovarselo davanti ti mette a dir poco in soggezione…
DSC_6472 by
Black Box, su Flickr
DSC_6474 by
Black Box, su Flickr
DSC_6475 by
Black Box, su Flickr
il “musetto”…
DSC_6473 by
Black Box, su Flickr
il carrello principiale di atterraggio, chiaramente progettato per essere solo esteso…
DSC_6476 by
Black Box, su Flickr
e la carenatura che copre la parte posteriore dell’Enterprise… privo dei motori…
DSC_6477 by
Black Box, su Flickr
torniamo sul ponte, qualche panoramica dalla cosiddetta “isola”:
DSC_6492 by
Black Box, su Flickr
DSC_6493 by
Black Box, su Flickr
DSC_6494 by
Black Box, su Flickr
DSC_6495 by
Black Box, su Flickr
e concludiamo la visita “fotografia” con una vecchia e familiare conoscenza, l’MB-339 PAN.
DSC_6498 by
Black Box, su Flickr
Che dire, un museo davvero ben fatto, con esemplari che fanno rabbrividire gli appassionati…
Forse le mie aspettative erano più alte per quanto riguarda lo stato dei velivoli esposti alle intemperie e sottoposti continuo “restauro” (il Tomcat era “manutenzione”, un addetto con poca grazia e leggerezza spennellava di bianco la fiancata come fosse una parete), ma a rivedere le foto mi rendo conto di essere stato in un posto unico al mondo…
Prossimamente le mie foto del museo di Dulles… dove lì invece gli aerei sembrano davvero in condizioni operative.
Sperando di non avervi annoiato, vi do appuntamento alla prossima puntata.
Ciao a tutti!
Marco.