"IN VOLO" CON L'AERMACCHI MB-326 DI VOLA FENICE:, Da vicino il bellissimo e sgargiante velivolo, gioiello della nostra industria

“Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando.”
Albert Einstein

DSC_2729 by Gianluca Conversi, su Flickr

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Ciò che tiene insieme il passato, il presente e il futuro è il tempo, quello che passa, quello che non passa mai, quello che ce n'è sempre poco, o quello che si spreca facendo quello che non ci piace.
Il tempo è la misura di tutte le cose, che ci dice quanto siamo cresciuti o invecchiati, ci permette di cuocere la pasta al dente, di incontrarci, salvo treni in ritardo, in un certo luogo ad una data ora, di programmare la nostra serata in funzione di quando arriverà la pizza a domicilio. Il tempo è lo spazio che l'uomo ha per agire.

Se c’è una cosa senza tempo, è l’aereo. Ritengo che più dell’aereo non ci sia niente che di così efficace che sia in grado di attraversare il tempo, i decenni, i secoli.

L’automobile, forse, ma l’aereo ha una vita operativa più lunga; l’aereo vola nel cielo, l’immaginario dello spazio temporale che unisce il passato al presente.
Viviamo nel presente, ma alziamo lo sguardo al cielo quando ricordiamo con affetto ed una mezza lacrima i nostri cari che non ci sono più, oppure ci immaginiamo cosa faremo da grandi.
La passione di molti, i sogni di pochi, la perseveranza dei più audaci, contribuiscono a ricordarci come e con che cosa si volava in passato.
L’italiano è popolo che non fa tesoro della propria memoria e non è abituato a pensare a lungo termine; siamo bravi nel gestire l’immediato, l’emergenza, grazie al nostro “stellone italico”.

Quando un aereo viene ritirato dal servizio, viene prima abbandonato e poi depredato, ridotto a ferrovecchio. E la memoria sparisce.

Ai margini dei Corsi di Cultura Aeronautica tenuti dal personale del 60° Stormo dell’Aeronautica Militare, tutt’ora in corso nella città di Reggio Emilia, abbiamo avuto l’opportunità di vedere (per me la prima volta da vicino) il bellissimo e coloratissimo Aermacchi MB-326E di Vola Fenice.
Abbiamo già detto tutto, non servono altre parole, del resto l’aereo è già stato ospite sul Forum in numerose occasioni; molti tra coloro che leggeranno queste poche righe ne sanno con assoluta certezza molto più dello scrivente, sia a livello tecnico che storico, del suo proprietario e del personale che lo mantiene in efficienza e che sta lavorando ad un “fratellino”.

Lasciamo spazio alle immagini catturate venerdi pomeriggio nei piazzali del piccolo aeroporto reggiano… con qualche digressione.
Come ci ha ricordato in diverse occasioni il nostro Mattia (anche qui sul forum), la pista è controluce.
Gli scatti che vedrete, oltre ad essere inficiati dal cielo prevalentemente coperto, sono stati portati a casa con ottiche corte (massimo 200mm); come sapete, sono tutt’ora privo del tele da tempo in revisione.

Omaggio al “controllore”, ai Corsi di Cultura Aeronautica con il low pass di 2 SIAI-Marchetti S.208M dell’Aeronautica Militare.Il 6-43 nella sua sgargiante livrea arancione sta completando il rifornimento di carburante:

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Dei Corsi di Cultura Aeronautica parleremo invece in un altro thread, stay-tuned:

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Ed ecco il protagonista assoluto:

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Controlli pre-volo:

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Si prende posto e si inizia a smarcare la check-list:

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Motore acceso, beacon in funzione:

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Ready to go:

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Nel piccolo capannone-officina, fervono i lavori attorno ad un altro MB-326, la versione K da attacco leggero, monoposto; si vedono bene le due mitragliatrici Browning M2 da 12,7 mm ai lati della fusoliera.
L'MB-326K fu prodotto su licenza in Sud-Africa dalla Atlas Corporation ed entrò in servizio con la locale aviazione Come Impala Mk.2.
La fusoliera, ancora divisa in due tronconi, sapientemente e perfettamente dipinta, ne esalta le linee e le due carenature che contengono l'armamento ne esaltano la linea.

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Ed ecco svelate le matricole: RS-25, MM54391.
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Sono a buon punto i lavori attorno al motore Armstrong-Siddeley Viper Mk.11:

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“Maiden Flight”?
Ufficiosamente entro fine 2020.. La parte meccanica, la più delicata, è appena iniziata-
Sarà uno spettacolo vederlo, già ce lo immaginiamo.
Chapeau.


Gli altri aeromobili a piazzale:
Cessna 208 D-FRED, durante una pausa tra le varie sessioni di lancio paracadutisti:

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Sono ben visibili le ombre lunghe del sole che cerca di farsi largotra la spessa coltre di nuvole del pomeriggio:

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Un anziano Jet Ranger del 1986 di rientro da un lungo volo officina:

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E, in uno stretto e buio hangar, riposa l’ultimo arrivato, l’ex RAF XW354 BAC Jet Provost T.5A:

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Ringrazio il personale di Vola Fenice e dell’aeroporto che cii ha consentito di portare a casa alcuni scatti dalla torre, speriamo di rivederci presto.
Grazie a tutti.

© Gianluca Conversi – All Rights Reserved

Edited by GIORGIO CASTELLI - 7/4/2019, 20:41

Bel report su un'iniziativa che ha del miracoloso.
Pensare che nel nostro paese si possa fare quello che stanno combinando a Reggio Emilia...beh, se non è un miracolo questo.
Bella radiografica, ben fatta e di qualità, come tutto quello che ci proponi.

Letto e riletto sul Tablet, gustato e analizzato in ogni singolo dettaglio il tuo racconto da quanto mi ha appassionato...
E' un ottima cosa leggere questi post prima di andare a dormire, chissà che siano fonte di ispirazione una volta chiusi gli occhi e catapultati nel mondo dei sogni.
Le foto? volevo segartele dal Mac ma, cavoli... che delusione... sono davvero tecnicamente perfette e ineccepibili... Ti invio... se scatti bene, ti prego... inizia a scrivere male..

A presto canaglia!

Sacrilegio.
Un parmigiano a Reggio Emilia.
Hai mostrato il passaporto?
A parte gli scherzi, complimenti per il report.
Finalmente un articolo competente che rende giustizia al Campovolo, famoso più che per i penosi concerti di Ligabue che per la cultura aeronautica promossa dai mitici di Volafenice.
Ottime foto, dai che stai imparando!
Buahahaha.
Fabrizio