Buongiorno Piti e non.
Nel mio giro "matrimoniale" dell'Islanda, visitata per la seconda volta, il destino mi ha riportato a soggiornare all'Icelandair Hotel Natura, uno dei primi esempi di "airport hotel" costruito negli anni '60 da Icelandair per offrire ai suoi viaggiatori la possibilità di una (o più) notti di riposo durante una tratta transoceanica. La posizione dell'Islanda, infatti, è sempre stata strategica per le rotte tra l'Europa e l'America fino all'avvento di aeromobili capaci di effettuarle senza scalo.
La rete attuale di Icelandair parla chiaro...in pratica una portaerei in mezzo ai ghiacci.
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Aldo Messina, su Flickr
L'Hotel è inserito nel complesso dove hanno sede le compagnie aeree Icelandair e relative sussidiarie (3.200 dipendenti) e Isavia, la società statale che gestisce aeroporti e traffico aereo che conta oltre 1.000 dipendenti. Questo significa che un islandese ogni 85 circa lavora in ambito aeronautico, e questo senza tener conto di altre realtà più piccole come linee aeree minori, scuole volo, ecc....
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Aldo Messina, su Flickr
Sulla destra una delle sedi di Icelandair, al centro e a sinistra l'Hotel Natura. Sempre sulla sinistra, sullo sfondo, si intravede la torre di controllo costruita su uno dei palazzi sede di Isavia.
L'aeroporto, a pochi minuti di camminata dal centro di Reykjavik, conserva la tipica disposizione delle piste comune a tanti aeroporti inglesi sorti o implementati durante la Seconda Guerra Mondiale, con tre "strip" che si intersecano e che permettevano di sfruttare ogni condizione di vento. La limitata lunghezza delle piste ha decretato la fine dell'utilizzo dell'aeroporto per voli di linea....impegnativi a favore di Keflavik, che a partire dagli anni '50 ha preso il sopravvento nella gestione del traffico passeggeri. Oggi rimangono in uso solo due delle tre piste, lai 01/19 di 1.567mt e la 13/31 di 1.230 mt.
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Aldo Messina, su Flickr
La posizione ghiotta, a ridosso del centro della capitale islandese in pieno boom edilizio (mai viste tante gru sparate in cielo nello stesso momento), ha attirato da tempo l'attenzione di imprese di costruzioni che vorrebbero lo spostamento dello scalo in altro luogo più defilato. Per il momento questo gioiellino rimane al suo posto, con le sue piste ciclabili e pedonali (rigorosamente separate), con le sue spiagge termali e con altre gustose amenità.
Attualmente il Reykjavik International Airport movimenta solo circa 400mila passeggeri all'anno, 360mila dei quali verso destinazioni domestiche e circa 40mila verso l'estero, in principal modo verso la vicina Groenlandia separata dalle coste islandesi da poco più di 300 chilometri. Il dato dei passeggeri è decisamente in conflitto con il numero dei movimenti che sono oltre 60,000 (Keflavik ne fa 90mila...), anche se solo il 5% è da riferirsi a voli di linea.
Statistica passeggeri del 2018 (prima parte della tabella - dati nazionali, seconda parte - dati internazionali)
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Statistica movimenti del 2018 (prima parte della tabella - dati nazionali, seconda parte - dati internazionali)
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La combinazione di questi dati definisce la fauna che frequenta l'aeroporto di Reykjavik, con un misto di linea, charter, business jets e scuole di volo, un vero paradiso per i "matricolari". Molto interessante il via vai di business jets, anche di grosse dimensioni e con preponderanza di matricole statunitensi, che confermano il boom turistico dell'Islanda che attrae soprattutto clientela a stelle e strisce. Per molte tasche, soprattutto europee, l'Islanda rimane un paese troppo caro da visitare, il secondo più caro al mondo dopo la Svizzera. Secondo il NYC index, infatti, l'Islanda si colloca al secondo posto con 101,86 punti dietro la Svizzera con 121.16 (si prende come paragone il costo della vista a New York, con base 100). Per fare un confronto, l'Italia ha un indice di 69.
Per chi vuole approfondire:
https://ceoworld.biz/2019/01/22/most-expen...o-live-in-2019/Ma veniamo al sodo. Ovviamente, come in tutti (o quasi) i paesi più progrediti, in Islanda non ci sono limitazioni a riprendere o fotografare nei pressi degli aeroporti. Ho scritto preventivamente a Isavia per conoscere eventuali restrizioni e mi hanno risposto nei giro di qualche minuto (giuro) confermando che, a meno dell'utilizzo di droni, si può fare praticamente tutto senza chiedere autorizzazioni.
Peccato che parte della recinzione di RKV sia da esaurimento nervoso (vedi foto successiva) e quindi la scaletta è quasi un obbligo, non essendoci (incredibilmente, vista la posizione) delle postazioni sopraelevate, esclusi gli edifici, da dove poter fotografare. Non avevo il tele, ed in alcuni casi le foto sono orrende per a) la troppa vicinanza dell'aereo alla rete e b) per la presenza di aloni relativi alla presenza della rete stessa. Mettiamoci anche un c) per l'inadeguatezza della mia tecnica fotografica....
zzz rete by
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E' invece completamente accessibile il perimetro dell'aeroporto, essendo lo stesso circondato da piste ciclabili e pedonabili all'infuori, provvisoriamente, di una piccola porzione vicino all'Hotel dove sono in esecuzione alcuni lavori di edificazione.
Veniamo, finalmente, al bottino catturato a Reykjavik, in rigoroso ordine di matricola.
9H-VFB (VISTAJET MALTA) CHALLENGER 605
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9H-VJO Global 6000 VistaJet Malta
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CS-GLE BD-700-1A10 Global 6000 Netjets Europe
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D-EENA Private Piper PA-46-350P Malibu Mirage
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La vera sorpresa del soggiorno al Natura, il passaggio del "Silver Spitfire" G-IRTY impegnato in un giro del mondo
www.silverspitfire.comG-IRTY Vickers Supermarine Spitfire
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LN-SUN Challenger-604 Sundt Air A-S
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N77VA HA-420 42000159 HJO LLC - bel giocattolo, merita due foto...
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N135BC EMB505 50500017 TVPX Aircraft Solutions Inc.
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N146QS Global 6000 9615 NetJets
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N208QS CL-650 6056 NetJets
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N420KM Ce750 750-0234 420 Aviation LLC
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N702BD Ce525A (CJ2+) 525A-0438 Aircraft Guaranty Corp.
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N770QS CL-350 20543 NetJets
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N771AM TBM-850 464 N771AM Inc.
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N900EH TBM-900 1082 Forbes Group LLC
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N907WT Ce560XL 560-5049 OTS Aircraft Holdings LLC
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OE-ITA ERJ135BJ 14501133 Avcon Jet
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OE-XCF Eurocopter EC130T2 ( c/n 8164 ) con la Hallgrímskirkja sullo sfondo
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OY-BYZ Cessna 337F Super Skymaster - Danish Air Transport (DAT) credo la prima volta che ne vedo uno.
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OY-HIS Eurocopter AS350 B3 Ecureuil Blue West Helicopters Greenland ApS
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OY-THP PC-12/47E 1845, l'aereo "appoggio" del Silver Spitfire
OY-THP by
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continuiamo con un po' di fauna locale. In prossimità della pista si vede uno di quei segnali bianco e rossi che, visti qui e là, rimangono per me un mistero.
TF-FTA Piper Aircraft, Inc. PA-44-180
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TF-IFA Costruzioni Aeronautiche Tecnam S.r.I. P2002-JF
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TF-IFF Textron Aviation Inc. 152
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TF-IFI Piper Aircraft, Inc. PA-28-181 (Archer III)
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TF-ORC British Aerospace plc Jetstream 3200 - Eagle Air
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TF-ORD British Aerospace plc Jetstream 3102 - Eagle Air
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TF-ORI 328 Support Service GmbH, Dornier 328-100 - Eagle Air
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ZS-LNY PIPER AIRCRAFT CORPORATION PA-34-200T - una bella sorpresa trovare un sudafricano quassù...
ZS-LNY by
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e per finire alcune immagini scattate dalle camere dell'albergo, uno spettacolo unico e appagante.
zv eagle air by
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zz panoramica 2 by
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zz panoramica 3 by
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zz panoramica by
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L'aviazione in Islanda è importantissima, basilare per le fortune economiche e sociali della nazione. Consente di raggiungere le zone più isolate del paese, e unisce lo stesso al resto del mondo. Le linee interne sono governate dal miracoloso equilibrio tra la necessità di collegare tutti gli angoli dell'isola alla capitale e la scarsa presenza di popolazione in queste zone remote. I collegamenti con il mondo sono necessari per gestire l'invasione di turisti degli ultimi dieci anni (vedi tabella seguente)
KEF by
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che ha portato l'industria della ricettività a diventare la prima attività economica del paese. Fino al 2013 Keflavik aveva meno passeggeri del Catullo, ora sfiora i 10milioni, anche se a causa della chiusura di WOW ci si aspetta un calo nel 2019 di circa il 15-20%.
Tutto molto affascinante e interessante.
Grazie per l'attenzione.
góðan miðjan ágúst