[2] NEW YORK: Intrepid Sea Air & Space Museum Complex, Con visita al padiglione dello Shuttle

Il post precedente dedicato alle vetrate di Malpensa e quelle del Terminal 1 dell’aeroporto Kennedy di New York, post disponibile qui https://piti.forumfree.it/?t=79259962, è stato uno dei pochi momenti della vacanza newyorkese dedicato alla fotografia che ci piace di più.
Come ho scritto nel post precedente, la mia idea era un’altra e se avete dato un’occhiata al link che vi ho proposto in coda, beh… c’era tanta bella robetta. Molto tanta.

Per cui, ho dovuto ripiegare sull’Intrepid Museum del quale ben conosciamo pregi e difetti.

DFC_9524 by Photo GLC, su Flickr


C’ero già stato nel 1999 quando l’amato F-14 Tomcat era ancora in servizio e l’esemplare in carico al complesso museale newyorkese era (a mio avviso giustamente) preservato nell’hangar deck.
Nel 2016 feci a crociera attorno a Manhattan e vidi l’Intrepid (e l’orrendo padiglione dedicato allo Space Shuttle Enterprise) solo dall’Hudson, ma quanto basta per notare le derive caudali del Super Tomcat (era/è il prototipo dell’F-14D) spuntare dal ponte in zona CAT 1…

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L'Intrepid Complex non è una novità sul nostro Forum, vorrei citare il post del Presidente risalente al 2018, qui: https://piti.forumfree.it/?t=76456595 .

Per non penalizzare le varie attività di famiglia e amici, ho ovviamente scelto quel paio d’ore libere con il tempo che più si confà, ovvero pioggia e cielo coperto.
Avevo con me per la prima volta un obiettivo manuale, un fisheye Samyang f/2.8 che ho utilizzato ma devo dire a volte non bene nella messa a fuoco.. ormai abituati alle regolazioni automatiche, a volte l’infinito e il primo piano, con la macchina inattiva, si sregolavano nel contatto con corpo o mani.

Foto a 100 ISO per consentirvi di giudicare nitidezza e qualità…

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…e 400 ISO:

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L’ingresso al ponte inferiore ci porta nel cuore della portaerei CV-11 classe Essex, una delle 24 costruite appartenenti alla classe.
Se pensiamo alle moderne super portaerei, questa sembra davvero una bagnarola.
Come in molti musei americani, la moda di tenere luci soffuse e penombra, davvero non la reggo: per me penalizzano l’esposizione; se poi non si può nemmeno utilizzare il cavalletto per ragioni di sicurezza oppure semplicemente non ce l’hai , beh.. chi desidera fotografare è davvero messo a dura prova.
Per cui accontentatevi di mano libera, tutto aperto e “milaISO”.

Appena entrati si può davvero ammirare (al buio) un modellone LEGO della nave e del suo ponte di volo zeppo di velivoli, scattato a caso con braccia e macchina sopra la testa:

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Nell’hangar si trovano I modelli che edete di seguito, a partire dal North American FJ-3 Fury:

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Si prosegue con un davvero bello Piasecki HUP-2 / UH Retriever, precursore dei più recenti CH-46 e CH-47:

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L’Intrepid partecipò alle campagne della NASA dei primi voli spaziali contribuendo al recupero delle capsule dopo il loro ammaraggio nell’oceano, da qui l’esposizione della capsula Mercury…. Ma è una replica.

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North American FJ-3 Fury:

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Grumman/Eastern Aircraft TBM-3E Avenger:

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Douglas A-4B Skyhawk:

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Dai ponti superiori si gode l’Hudson River con vista parziale di Manhattan e di Jersey City a destra. Nel secondo grattacielo da sinistra ha sede il mio ufficio da dove scattai l’arrivo dello Shuttle Enterprise… dalla sala riunioni:

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Mentre dalla parte opposta ci si gode la superba e sinuosa linea del Concorde G-BOAD:

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La visita all’orrendo (lasciatemelo ripetere un’altra volta) padiglione che davvero spezza la linea della nave e ci sta come i cavoli a merenda, rappresenta la fine di un ciclo immaginario.
Potevano dedicare alla navetta uno spazio a terra, esattamente come hanno predisposto per il Concorde.

Il padiglione giocoforza è davvero piccolo, buio e con lucine azzurrine con la navetta infotografabile.
Se già allo Steven F. Udvar-Hazy Center di Washington avevo fatto fatica a scattare una foto intera alla navetta Discovery con un 24mm… qui con un 14 è stato quasi impossibile se non con angolature assurde.

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Per chi non ne fosse a conoscenza, l’OV-101 Enterprise non volò mai nello spazio; venne utilizzata per le prove di volo planato e testare il rientro in atmosfera delle navette sino all’atterraggio sulle piste della base aerea di Edwards e successivamente sulla Shuttle Landing Facility di Cape Canaveral.
Nei piani era previsto un refitting per renderla operativa ai voli spaziali, ma per ragioni di costi e alcune difficoltà tecniche non ricevette questo upgrade.

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Più di così, approfittando del buio e di qualche aiuto, salendo su un parapetto, non potevo fare..

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A fianco dello Shuttle Pavillion vi è la zona dedicate ai restauri:

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Due elicotteri Bell AH-1J Sea Cobra e UH-1A Iroquois sono in corso di manutenzione prima di venire nuovamente esposti all’esterno:

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Tornati all’esterno, ci dedichiamo agli aerei presenti sul ponte di volo e alla loro varietà e provenienza, non essendo solo US Navy / Marines; va detto che tra gli aerei imbarcati manca un F/A-18 Hornet, almeno una macchina delle primissime versioni avrebbe potuto starci.

Northrop T-28A Talon:

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Mikoyan-Gurevich MiG21PFM Fishbed F ex Polonia la cui Tiger livery è stata sostituita con quella nord-vietnamita di un Fishbed del 921st Regiment:

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Stessa sorte per questo MiG-17 Fresco anch’esso ex Polonia:

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Chance Vought F-8K Crusader:

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F-4N Phantom II:

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Douglas F4D-1 Skyray:

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Hawker Siddeley / McDonnell-Douglas AV-8C Harrier dei Marines:

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Sikorsky HRS-1 Chickasaw:

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Sikorsky HH-52A Sky Guardian della Guardia Costiera:

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IAI Kfir C2, acquisito ai tempi in 24 esemplari e riclassificato come F-21A ed utilizzati dai Marines come Aggressors nei dissimilar combat trainings:

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General Dynamics F-16A Fighting Falcon in livrea ANG:

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Grumman F11F (F-11A) Tiger in livrea Blue Angels:

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Mock-Up del Lockheed A-12 Project Oxcart “Blackbird”:

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Come vedete, l’area di prua era transennata con il grande simulacro della versione C.I.A. del Blackbird e l’Intruder che coprono l’F-14D Super Tomcat… infotografabile…. O si?

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Grumman A-6F Intruder, rimpianto da molti equipaggi per le sue doti di bombardiere subsonico e grande autonomia:

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Il piccolo Grumman AF-9J Cougar:

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Grumman E-1B Tracer, il nonno dell’Hawkeye:

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McDonnell F3H-2N Demon:

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Il nostro Pony 7:

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Douglas XBT2-1 Dountless II (AD-1 Skyrider):

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Beech T-34A Mentor:

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E infine…. Blitz supesonico (come il Tomcat) per fotografarlo, davvero non potebvo venire via senza una foto da vicino.. piangeva il cuore vederlo così relegato:

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Vista finale del Restoration e Space Shuttle hangars:

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Il tour (al buio) delle zone dedicate agli equipaggi e ai ponti operativi ve le risparmio.
Scendiamo per gli ultimi scatti al Concorde, perlomeno da fuori:
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Ultime due foto con 18-200 leggero da trasferta su FX:

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Chance Vought Regulus 1 cruise missile, di recente restaurato:

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Da New York e dall’ USS Inrtrepid CV-11 Intrepid Sea Air & Space Museum Complex è tutto.
Grazie.




DFC_9523 by Photo GLC, su Flickr

Edited by GIORGIO CASTELLI - 16/9/2022, 13:44

Una delle cose più belle che ho visto a NY, situata in una posizione magica e che permette di scattare delle foto indimenticabili con lo sfondo dell'inconfondibile profilo della città.
Un luogo che è entrato nella leggenda grazie anche alle decine di inquadrature che sono finite in diversi film.
Indimenticabile la scena da "Io sono Leggenda", con Will Smith che gioca a golf dall'ala dell'SR 71.
Bravo.

Che ricordi e che ferita malinconica che hai riaperto con questo post.
Mi ricordo come fosse ieri la visita mia del 2018... Sinceramente mi avevano un po' deluso le condizioni dei velivoli e l'infotografabilità dello Space Shuttle. Ma l'atmosfera è qualcosa di unico.
Ritrovarsi il Concorde a pochi metri dallo Space Shuttle, a New York... non so, è difficile da spiegare a qualcuno che non è appassionato.
Ho la pelle d'oca e gli occhi lucidi anche ora che ricordo quelle indescrivibili emozioni.
E mi vieni a chiedere un parere sulla tecnica fotografica, scattando a 100 ISO? tutti noi sappiamo che non sai fotografare e non sai scrivere.
Continua così, che a noi piace tantissimo. E che non si sappia troppo in giro.

grazie di avermi fatto rivisit...ehm... grazie di questo post.
semplicemente Grazie.