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[TR] Stati Uniti - Washington State & Oregon, Doppia cifra!!! - 13-26 settembre 2015

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view post Posted on 27/12/2015, 13:35
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Con un po’ di ritardo sono qui a proporvi il Trip Report del mio ultimo viaggio negli Stati Uniti, svoltosi nella seconda metà di settembre negli stati di Washington e Oregon, del quale avete già visto la parte “aeronautica”.

Anche questo viaggio ha una genesi lontana. Il mio primo viaggio negli Stati Uniti, nel 2000, iniziò da San Francisco e da allora mi ha sempre ingolosito quella parte di costa che va dalla città della Baia al confine con il Canada.

In un primo momento l’idea era di volare su Seattle e poi scendere lungo la costa fino a raggiungere San Francisco, ma la distanza chilometrica è impressionante e la strada costiera non proprio veloce, per cui abbiamo deciso di concentrarci sugli stati di Washington e Oregon, che già da soli ispirano parecchio.

Prima facciamo un po’ di conti e di riassunto.

Il viaggio del 2015 è stato il decimo effettuato nel Nord America. Siamo in doppia cifra!

2000: USA (California, Nevada, Utah, Arizona)
2004: USA (Texas, New Mexico, Florida)
2007: USA (New Jersey, Delaware, Maryland, Washington DC, Virginia, Tennessee, Arkansas, Kentucky, Illinois, Indiana, Pennsylvania, Ohio, New York)
2009: USA (New Jersey, New York)
2011: USA (Florida)
2012: USA (Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New York)
2013: Canada (Ontario)
2013: USA (California)
2014: USA (Nevada, Arizona, Utah, Idaho, Wyoming, Colorado)
2015: USA (Washington State, Oregon)

Siamo a 29 stati visitati, compreso il District of Columbia. Restano fuori stati decisamente alla portata, ma ci sono anche dei bei ossi duri (Alaska e Hawaii).

23999369215_9c5a442200_oStati visitati by Aldo Messina, su Flickr

Dopo mesi di appostamento e di giornaliere ricerche sui siti delle compagnie aeree abbiamo scelto di viaggiare con Lufthansa, ancora una volta. Il periodo scelto alle volte riserva delle belle sorprese, e quando il costo del volo è sceso sotto i 700 euro lo abbiamo preso al volo. Anzi, alla fine è costato meno di 650. L’unico inghippo è stato il night stop a Francoforte; il primo volo di Lufthansa parte troppo tardi e non permette di poter usufruire del proseguimento diretto.

Nel corso degli anni la possibilità di viaggiare da Verona si è ridotta notevolmente. Abbiamo avuto la possibilità di partire per il mondo facendo scalo a Parigi, Amsterdam, Vienna, Zurigo, Bruxelles, Madrid, tutte destinazioni ora finite nel dimenticatoio. Rimangono Monaco, Roma e le “zoppe” Francoforte e Londra, zoppe nel senso che sei soggetto spesso a night stop nel primo caso e quasi sempre al cambio di aeroporto nel secondo. E sì che i veronesi viaggiano, eccome! Questa cosa mi fa incazzare come una biscia.

Si parte di sera, un’opzione che non mi dispiace in quanto ti permette di fare le cose con calma e non subire levatacce. Però perdi un giorno, e ciò non va bene. Siamo in quattro: io, Angela ed una coppia di grandissimi, Alberto (el Capitan) e Gloria.

23237803783_20b7cf6c16_oVerona 1 by Aldo Messina, su Flickr

Ad attenderci il 190 di LH Cityline.

23236441374_dd28e889d9_oVerona 2 by Aldo Messina, su Flickr

Sensazione strana non vedere il verdeazzurro di Air Dolomiti.

23864624855_16f3e23eeb_oVerona 3 by Aldo Messina, su Flickr

Ci si muove con dieci minuti canonici di ritardo, forse a causa del massiccio traffico del Catullo….. Mentre rulliamo verso l’uscita dal piazzale ho il tempo per osservare il vuoto assurdo dei parcheggi e la presenza di sole altre due compagnie aeree, una delle quali è già classificata tra le “ex”.

23756244702_f8dd3f4c31_oVerona 4 by Aldo Messina, su Flickr

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Ci sono molte nuvole ed un po’ di vento. Il viaggio si preannuncia leggermente movimentato. Si decolla per 04, cosa che mi piace assai per la il panorama del quale si può godere durante le due o tre virate previste dalla SID.

23864620075_360e6e5dbc_oVerona 6 by Aldo Messina, su Flickr

Il volo è pieno, la corsa di decollo dolcemente lunga.

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L’atmosfera è incredibile. Il giallo è naturale…

23782096431_3f48f6db0b_oVerona 9 by Aldo Messina, su Flickr

Il brutto tempo in quota obbliga l’aereo ad una rotta decisamente più lunga del solito, ma si atterra comunque in orario.

23371328034_336d840566_oVRN-FRA by Aldo Messina, su Flickr

Da notare la perdita di quota continua, molto dolce, durata almeno 35 minuti.

23999573595_5d942a6c7c_oVRN-FRA grafico by Aldo Messina, su Flickr

L’avvicinamento è ormai un film visto e rivisto ma, come “Una Poltrona Per Due”, sempre gustoso e imperdibile.

23496965669_0cdfbee7c6_oFrancoandata 1 by Aldo Messina, su Flickr

Il parcheggio, come al solito, è nella zona dei “reietti”. Se hai un coincidenza da prendere al volo devi mettere in preventivo almeno un quarto d’ora di autobus. E poi il resto…

23838790316_86906eb8e4_oFrancoandata 2 by Aldo Messina, su Flickr

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La notte la passeremo all’Hilton, ma non in quello dei “grandi”. Per ottanta euro, infatti, puoi dormire nel “clone” Garden, senza colazione. Splendido hotel nonostante sia il figlio minore, comodissimo e a due passi dal terminal e dalla stazione dei treni. Già “usato” tre volte.

23236710204_8feab252ec_oFrancoandata 4 by Aldo Messina, su Flickr

Si dorme di gusto e facciamo le cose con calma, la mattina seguente il volo ci aspetta per le 10.30 e avremo tutto il tempo per gestire l’attesa in maniera ottimale.

Per uno dei motivi che non capiremo mai (e sconosciuto anche agli addetti LH) l’aver ritirato i bagagli la sera prima ci impedisce di fare il check-in alle macchinette. Siamo costretti a metterci in fila ai banchi dei “casi disperati”, tipo riprotezioni, passeggeri con disabilità, ESTA non compilato, ecc… Bella esperienza….

Questo piccolo contrattempo ci fa arrivare al gate pochi minuti prima dell’inizio dell’imbarco. Riesco a fare due foto al volo, anche se il tempo è pessimo.

La nostra bestiolina.

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Lui, invece, è pronto per LAX

23496952619_d0010b7bf0_oFrancoandata 6 by Aldo Messina, su Flickr

Imbarco abbastanza caotico, le file si confondono, i passeggeri si ammassano vicino al desk in quanto il volume dell’altoparlante è troppo basso e si fa fatica a sentire. Per fortuna siamo in fila 54 e ci imbarchiamo tra i primi, il resto della truppa si sistemerà con tempi biblici causando una quarantina di minuti di ritardo.

La fila 54 è una bella scelta. E’ in coda, dove i posti della fila del finestrino si riducono da tre a due, lasciando molto spazio tra te e il finestrino stesso. Ottimo se si viaggia in due.

Siamo pronti.

23236702104_fa2de6ed7c_oFrancoandata 7 by Aldo Messina, su Flickr

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Vai Hans, a tutta manetta. Che bello il rombo del -400

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Ciao ciccio, ci si vede.

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Volareeeeeeeeeeeee……oh oh

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Abbiamo, finalmente, la possibilità di viaggiare con una bella luce e poche nuvole. Nonostante non sia il primo viaggio su quella rotta, non ero mai riuscito a vedere la Groenlandia, quasi sempre coperta da un compatto strato di nuvole. Ed invece….

23864859455_ca8a4d904e_oGroenlandia 1 by Aldo Messina, su Flickr

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23838746156_455cc07c87_oGroenlandia 3 by Aldo Messina, su Flickr

23782343581_77a9613b3a_oGroenlandia 4 by Aldo Messina, su Flickr

Volo piacevole, due o tre film d’azione e siamo quasi arrivati. Ecco il Canada.

23236729254_be3eda4040_oCanada 1 by Aldo Messina, su Flickr

Nonostante la rotta più lunga le buone condizioni meteo ci permettono di recuperare una decina di minuti. Si arriva con ancora quasi tutta la giornata davanti. Magia del fuso orario.

23371342394_38418e7aa2_oFRA-SEA by Aldo Messina, su Flickr

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Durante l’avvicinamento si passa sopra il Boeing Field, oggetto verso la fine del viaggio ad una mitica visita al Museum of Flight.

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Norwegian pronto al volo di consegna sulla pista e il museo sulla sinistra, con il nuovo hangar in fase di costruzione.

23782285881_1ea41ccd67_oLanding 2 by Aldo Messina, su Flickr

Benvenuti a Seattle!

23838683256_cbfbdd4e03_oLanding 3 by Aldo Messina, su Flickr

Alla frontiera, per la prima volta, sperimentiamo le nuove macchinette automatiche per il controllo dei passaporti, del viso e delle impronte digitali. Diciamo che, se sai usarle, guadagni un po’ di tempo. Noi abbiamo voluto provare e siamo usciti dalla dogana quando quelli che si erano messi in fila nei varchi tradizionali avevano già finito il pranzo.

La navetta ci porta al “Car Rental Facility”, ormai comune in tutti gli aeroporti statunitensi e in molti europei. E’ talmente grande che potrebbe starci dentro il Catullo e due o tre centri commerciali.

23569186780_b6320e1516_oAirport 1 by Aldo Messina, su Flickr

La bellezza di questi “Facility” è che, una volta completata la registrazione al desk, puoi avviarti nella zona dove sono parcheggiate le auto della tua categoria e scegliere con calma quella che meglio si addice alle tue esigenze. Abbiamo optato per quella con il bagagliaio più generoso: quattro valige grandi e un po’ di trolley sono difficili da sistemare…

Ecco il “camion” scelto.

23237966893_32906e03c9_oMacchina by Aldo Messina, su Flickr

In pochi minuti siamo in albergo a Tukwila.

23782300011_2b43fbbcd0_oHotel Tukwila by Aldo Messina, su Flickr

Il tempo di una doccia e di altre necessità (guardare il whatsapp dei Piti, cosa avevate pensato?) siamo pronti per la prima tappa obbligata del viaggio. Le immagini non hanno bisogno di spiegazioni.

23569126150_5d3c041dbc_oHendrix 1 by Aldo Messina, su Flickr

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Jimi è un figlio di Seattle, nonostante la sua carriera musicale si sia sviluppata prima tra Indianapolis e Nashville e poi, più compiutamente, nella Grande Mela.

La visita al Memorial di Hendrix ci introduce indirettamente alla prima zona che visiteremo. Jimi era infatti figlio di un afro-nativo (cherokee) e la nostra destinazione è la Yakima Valley, zona dove è presente una grande riserva di nativi americani. La Yakima è famosa per il vino (seconda zona degli USA dopo la Napa Valley) e per la produzione del luppolo; il 70% del luppolo prodotto negli Stati Uniti e il 25% di quello prodotto al mondo viene dallo stato di Washington (altro 15% dall’Oregon) e sono migliaia le birrerie artigianali presenti sul territorio.

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fonte: web

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fonte: web

L’entrata in Yakima è preannunciata dalla confluenza del Naches River nello Yakima River.

23237777523_023f949cfa_oYakima 1 by Aldo Messina, su Flickr

Washington e Oregon sono stati tra gli ultimi stati ad essere interessati dai viaggi di esplorazione degli americani e tra gli ultimi ad entrare a far parte degli Stati Uniti (33° Oregon 1859, 42° Washington 1889). In questo angolo degli USA lo spirito pionieristico è ancora forte e si riscontra un po’ ovunque, nell’architettura, nella cucina, nel design e, ovviamente, nella gente.

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Il nostro albergo a Yakima, decoroso, ma gestito in maniera approssimativa. Vi passeremo due notti per permetterci di fare la gita al monte Rainier.

23237983233_d4118d0560_oHotel Yakima by Aldo Messina, su Flickr

Il monte Rainier è maestoso ed inquietante. Prima cosa: è un vulcano, anche se l’ultima attività eruttiva risale ad oltre cento anni fa. Secondo: è alto quasi quattromila e quattrocento metri ed è isolato da altre montagne. L’effetto, come detto, è davvero inquietante. La sua presenza è visibile da quasi tutto lo stato di Washington e offre spunti fotografici incredibili.

23918094481_8e72edbc59_orainier by Aldo Messina, su Flickr
fonte: web

Purtroppo la nostra visita coincide con una brutta giornata dal punto di vista meteo. La cima è nascosa dalle nuvole e non fa molto caldo….

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Arriviamo fino a circa 1600 metri di altezza in località Paradise. Per darvi un’idea di quanto sia importante il Rainier per gli americani basti sapere che è visitato mediamente da 1.300.000 persone l’anno. Fa parte della catena delle Cascades, alla quale appartiene anche in Mount St. Helens, vulcano che fu attore di una devastante eruzione nel 1980.

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Lasciato il Rainier ci aspetta una tappa piuttosto lunga che ci porterà a Portland e in Oregon lungo la valle del fiume Columbia, uno dei fiumi più importanti degli Stati Uniti, lungo circa duemila chilometri e navigabile per un lungo tratto grazie alla sua impressionante larghezza.
Dopo una sosta al WAAAM Museum, oggetto di un apposito thread, arriviamo a Portland, una città che non mi ha impressionato più di tanto anche se offre degli spunti davvero interessanti.

Si alloggia al Clarion, in riva ad un civettuolo laghetto.

23838706186_c7ff899217_oHotel Porland by Aldo Messina, su Flickr

Una delle maggiori attrazioni della città è il Washington Park dove ha sede una delle più grandi collezioni di rose del mondo.

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Una serie di incomprensioni e di errate segnalazioni ci lascia al parco alle sei di sera, senza autobus per il ritorno. Ci vuole una passeggiata di cinque chilometri per ritornare alla fermata del tram, ma alla sera riusciamo clamorosamente a recuperare le calorie spese con una grandiosa cena da Famous Dave’s, dove si mangia una clamorosa carne affumicata.

23705272770_35c1a7ac33_odsc03313 by Aldo Messina, su Flickr
fonte web

Dopo aver lasciato senza rimpianti Portland ci spingiamo ancora più a sud, verso una delle tappe obbligatorie del nostro viaggio, Eugene.

A molti questa verde città universitaria non dirà nulla, ma a chi ha fatto atletica come il sottoscritto ed il mitico Capitano Alberto, Eugene è un sogno. Se Montecarlo è la Formula Uno o Twickenham è il rugby, ecco, Eugene è l’atletica. Qui si svolgono spesso il Trials, ospita una tappa della Diamond League ed è la patria di Steve Prefontaine.

Steve “Pre” Prefontaine, morto a soli 24 anni in un incidente d’auto, era ed è una leggenda dell’atletica. Non sto qui a raccontarvi la sua storia, la trovate su Wikipedia ed in un paio di film, ma se il suo ricordo è ancora così presente dopo quaranta anni dalla sua scomparsa qualche motivo c’è.

Siamo andati a visitare la “Pre’s Rock”, il luogo dove è avvenuto l’incidente.

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L’Hayward Field, dove soleva allenarsi nel lavoro in pista.

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e soprattutto il “Pre’s Trail”, un percorso costruito apposta per lui in un parco sulle rive del fiume Willamette, vicino ad un altro mito dello sport a stelle e strisce, lo Autzen Stadium dove giocano gli Oregon Ducks
23756526862_2daa8bce40_oEugene 2 by Aldo Messina, su Flickr

23782397321_ab83532bc5_oEugene 1 by Aldo Messina, su Flickr

Passiamo due notti a Eugene, in modo da poter visitare il secondo “mostro” montuoso, il Monte Hood, altro stratovulcano dormiente, altro monte maestoso ed inquietante. Alle sue pendici c’è il Timberline Lodge, famoso per essere stato usato per le riprese esterne del film “Shining”.

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23782315021_fddac89a58_oHood 6 by Aldo Messina, su Flickr

E’ ora per trasferirsi sulla costa, ma non al caldo. La costa alta del Pacifico è caratterizzata da un clima piuttosto freschino ed umido, frutto dell’incontro di una corrente calda (Alaska) e fredda (California). Quello che ne scaturisce è un alternarsi tra nebbia, sole cocente, onde alte e maree strepitose. Dormiremo a Lincoln City e Seaside.

23782306941_97ff1a1f49_oHotel Lincoln City by Aldo Messina, su Flickr

Ecco la serie scattata sul Pacifico. Mi mangio le mani per non aver osato di più…

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23838639676_49053c9105_oPacifico 14 by Aldo Messina, su Flickr

Dopo due splendidi giorni di sole, nebbia, pesce ed onde è ora di tornare verso Seattle. Vi ho già raccontato le esperienze aeronautiche al Boeing Field e a Everett, ora lasciamo spazio alla città.

Microsoft, Amazon, Starbucks, Boeing, Expedia. Basta questo “quintetto base” per farvi capire l’importanza della città, una tra le comunità con il più alto indice di sviluppo. La città è ricca, e si vede. E’ sempre in trasformazione, e si vede. L’atmosfera è elettrizzante e a volte sorprendente. Insomma, mi è piaciuta, e tanto.

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Leggendario il “Fish and Chips” al Pike Place, dove tra l’altro è situato il primo Starbucks e una pasticceria russa che ancora sogno di notte, la Piroshky-Piroshky

23864631395_ae2697decb_oSeattle 12 by Aldo Messina, su Flickr

Riusciamo anche a fare una gita nelle isole che costellano il Puget Sound

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Dopo l’ultima notte a Seattle, nella zona dell’aeroporto…

23864814585_05e120cdde_oHotel Seattle by Aldo Messina, su Flickr

….e un’altra serata culinaria leggendaria allo Sharp Roasthouse, dove servono un pollo arrostito ed affumicato per dieci ore (!) è arrivato il momento, tristissimo, di rientrare.

Ecco che arriva il nostro ciccio.

23568959330_5b2f3e44dc_oRitornoSEA 1 by Aldo Messina, su Flickr

A Seattle hanno un sistema intelligente e semplice per governare gli imbarchi. Ci sono cinque cartelli che indicano di allinearsi sotto di essi tenendo conto del numero di posto. Uno per la First e Business, uno per le famiglie con figli e tre file per la economy. Semplice e ordinato.

Dopo due settimane di secco, ecco che alla partenza piove. Spiace.

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Ritorno nuvoloso fino in Europa, ma tanto si dorme. O si tenta di farlo….

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Ci siamo quasi.

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Francfort

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Non sono lì per noi.

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Ci parcheggiano, di fatto, a…..Magonza. Zona Lufthansa Tecknik, probabilmente lo portano a fare un check. Mai sceso da un bestione con le scalette. Sticazzi se sei in alto….

23756284462_96339660b0_oRitornoSEA 13 by Aldo Messina, su Flickr
Otto ore e mezza tra Seattle e Francoforte sono davvero pochine, si è viaggiato veloce veloce…quasi sempre sopra le 500 miglia orarie.

23372750653_93be5f2179_oSEA-FRA by Aldo Messina, su Flickr

23631690199_d10d379270_oSEA-FRA grafico by Aldo Messina, su Flickr

Il tempo a Francoforte scorre relativamente veloce. A ridosso dell’imbarco troviamo quattro poltrone lunghe comodissime e quattro su quattro di noi si trasformano in balene spiaggiate dormienti. Ci svegliamo giusto in tempo per metterci in coda all’imbarco.

Scherzi a parte, questa volta il nostro Embraer è davvero parcheggiato all’estremo dell’aeroporto.

23838761886_4de8b6e49f_oFrancoritorno 1 by Aldo Messina, su Flickr

23864870745_816bff75d7_oFrancoritorno 2 by Aldo Messina, su Flickr

Simpatica composizione con alone e ombra di aereo.

23782356981_eb5932194a_oFrancoritorno 3 by Aldo Messina, su Flickr

23838756006_77311fe478_oFrancoritorno 4 by Aldo Messina, su Flickr

Aria di casa

23782352671_89cbde3b11_oFrancoritorno 5 by Aldo Messina, su Flickr

23569133580_dd356f15f9_oFrancoritorno 6 by Aldo Messina, su Flickr

23782348971_dfd1ae3248_oFrancoritorno 7 by Aldo Messina, su Flickr

23891316412_6e0e41e9e3_oFRA-VRN by Aldo Messina, su Flickr

23703858890_e74fe12ffc_oFRA-VRN grafico by Aldo Messina, su Flickr



Bentornati nella desolazione di Villa.

Grazie a tutti e buona domenica!
 
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Nicon50
view post Posted on 27/12/2015, 15:23




ella Peppa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Un viaggio piu' affascinante dell'altro caro Aldo Il mio preferito pero' e' l'Islanda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Claudio
 
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view post Posted on 27/12/2015, 18:48
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Come sempre i tuoi TR sono ricchi e piacevoli, in pratica ti sembra di essere seduto a fianco a te per tutto il viaggio e quindi di viverli quei posti e non leggerli e guardarli attraverso immagini.
Complimenti.
Grazie.
 
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view post Posted on 27/12/2015, 20:13
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Al semaforo gira a sinistra...

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Aldo...
I tuoi trip report sono sempre favolosi... Non so cosa darei per vedere e vivere almeno un quarto di quello che hai visto e vissuto tu...

Grazie!
 
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view post Posted on 28/12/2015, 03:34
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Grande Aldo!! Anche questo racconto di viaggio è ben fatto e ricco di splendide immagini, dalle descrizioni accurate traspare sempre l'entusiasmo di chi ama profondamente gli USA.
Hai visitato dei luoghi straordinari, come sono straordinari gli scatti di Seattle e del pacifico.
E' sempre un grande piacere leggere i tuoi TR.
Complimenti!!

Prima o poi un giretto assieme lo facciamo.....
 
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view post Posted on 28/12/2015, 21:13
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Fantastico , sia fotograficamente che narrativamente , i tuoi TR sono sempre piacevolissimi da leggere e da gurdare .
Meravigliose le foto sul pacifico
 
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view post Posted on 28/12/2015, 22:10
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sierraninezero

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Che dire... Ti Stimo e non poco.. foto magnifiche, e si, dovevi osare di più in spiaggia, anche se sono decisamente dei capolavori quelle foto....

il Monte St. Helens l'avevo visto in un documentario tempo fa se non sbaglio, era letteralmente esploso nel 1980... veramente impressionante...

Ma ciò che più mi è piaciuto è il resoconto dei viaggi che hai già fatto.. SticaRRi Aldone..!!! Ad avere tempo e schei ti imiterei subito
 
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view post Posted on 30/12/2015, 21:26

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ziochen Aldo la prossima volta vengo con ti!
 
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view post Posted on 1/1/2016, 13:25
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Strepitoso.
È un gusto leggere le tue esperienze di viaggio, io che a malapena sono stato a Sottomarina...!!
Come sempre apprezzo sia la parte prettamente aeronautica, che quella del viaggio con la descrizione dei luoghi e delle sensazioni.
Penso di averlo letto almeno 5 volte...!
Mitico.
Fabrizio
 
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ghibli1967
view post Posted on 10/1/2016, 11:01




Ciao,
non cedo l'ora che i miei bambini siano un pò più grandi per potergli fare la trasvolata Atlantica!!

Ti ammiro per le meravigliose foto che riesci a fare!
So che non hai bisogno dei miei complimenti, ma da te ho da imparare tanto!

Grazie
Enrico
 
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9 replies since 27/12/2015, 13:35   308 views
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