Buongiorno Piti e Pitonesse.
Si è da poco concluso il mio decimo viaggio negli Stati Uniti che questa volta ha avuto come destinazione principale il Sud degli States e che mi ha portato a viaggiare per circa 3.700 chilometri tra Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Georgia, South Carolina, North Carolina, Virginia, Maryland, Delaware, Pennsylvania e Washington DC. Gli stati sottolineati sono i nuovi entrati nella mia collezione.
stati visitati by
Aldo Messina, su Flickr
Salgono così a 33 gli stati visitati e l’obiettivo di mettere una bandierina in ognuno di essi si sta avvicinando, anche se Alaska e Hawaii rimangono ossi davvero duri e l’età avanza. Quest’ultimo viaggio è stato particolarmente sfidante per la tanta strada fatta a causa anche di qualche imprevisto causato dall’uragano Matthew.
In questo periodo non ho molto tempo a disposizione, per cui il TR non sarà dettagliato come i precedenti e ho preferito lasciare spazio alle immagini più che alle parole. Anche le immagini non sono molte, ma ormai questo tipo di viaggio mi prende soprattutto a livello emotivo e faccio fatica a tirare fuori dalla saccoccia la macchina fotografica e scattare. Non avrei nemmeno la possibilità di trasmettere le mie sensazioni in immagini, quello è prerogativa della Fotografia con la F maiuscola, ed io sono un mediocre fotografo. Magari ogni tanto esce qualche “perla”, ma per il calcolo delle probabilità permette a ognuno di fare qualche bello scatto, ogni tanto…
Visitare il Sud è sempre stato in cima alla lista dei desideri, ma a volte per il periodo delle ferie (zona spesso colpita da uragani o tornado) e a volte per scelte condivise il desiderio era rimasto lì, appunto, in cima. Fino a quest’anno.
La compagnia è stata la stessa degli ultimi due viaggi, persone eccezionali con cui ci troviamo e meraviglia e con i quali condividiamo desideri e gusti. La scelta della compagnia è stata quasi un obbligo, vista la bontà dei prezzi e il tipo di servizio che offre British Airways sugli Stati Uniti. Se poi ci mettete anche gli sconti applicati usufruendo delle miglia…
Si parte, ovviamente, da Bologna. Non voglio aprire capitoli polemici sull’impoverimento dell’offerta dall’aeroporto di Verona perché siamo tutti a conoscenza della situazione del Catullo. Il viaggio inizia con un po’ di apprensione: le notizie e le immagini delle devastazioni che l’uragano Matthew sta causando alla costa della Georgia e delle due Carolina sono da brividi, e noi abbiamo quattro notti prenotate proprio in quei luoghi. Arrivo a Houston e partenza da Washington.
Il volo è al mattino presto. Preferiamo quindi passare la notte in un albergo vicino all’aeroporto che offre anche il servizio di navetta e parcheggio sotterraneo che, per la cronaca, ci costerà meno di 60 euro per due settimane. Struttura promossa ma con riserva: agli autisti delle navette dovrebbero insegnare il codice della strada e fare un ripasso di buone maniere.
www.airporthotelbologna.itSiamo pronti a imbarcare. L’aeroporto di Bologna è veramente accogliente. Bravi.
010 partenza da Bologna by
Aldo Messina, su Flickr
BLQ-LHR by
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Macchina: G-EUOC
Volo piacevole e senza scossoni. Ci aspetta una lunga attesa a Heathrow, ma il tempo passa veloce e uno spuntino da Pret-a-manger, quello “nascosto” e meno frequentato, comprime il tempo. E’ la prima volta che parto per un lungo raggio da LHR, e quindi ho la prima occasione di visitare i satelliti del T5. E’ anche la prima volta che viaggerò su un Dreamliner. Eccolo.
020 787 a Heathrow by
Aldo Messina, su Flickr
030 787 a Heathrow primo piano by
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Molti hanno decantato la bellezza di quest’aeromobile, ma io alla fine l’ho trovato molto Liner e poco Dream, nel senso che a parte qualche particolare (finestrini oscurabili, illuminazione moderna, IFE molto veloce e completo), non ho notato per il passeggero valore aggiunto. Anzi, l’ho trovato molto rumoroso e con sedili davvero angusti per la presenza dell’apparato dell’IFE di dimensioni davvero eccessive. Volo comunque piacevole e rilassante, nonostante le quasi dieci ore.
LHR-IAH by
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Macchina: G-ZBKM
Decollo: tutte le foto scattate in cabina sono fatte con una compatta.
031 LHR Takeoff by
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Come suddetto, una delle cose più gradevoli del Dreamliner sono i finestrini oscurabili. Con un oscuramento del 25% il vetro si trasforma in un filtro blu, e le foto che escono sono davvero strane e surreali.
032 En route by
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033 En route by
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A Houston avremo giusto il tempo per riposare e intraprendere il lungo trasferimento verso New Orleans. Purtroppo la città della Louisiana non è collegata direttamente con l’Europa, per cui è necessario un volo interno o l’arrivo in un aeroporto “vicino”. Abbiamo scelto la seconda opzione. Houston si rivelerà un aeroporto poco organizzato come Immigrazione e, nonostante fossimo il solo volo internazionale in arrivo a quell’ora, l’espletamento delle procedure di frontiera e dogana sono durate più di un’ora e mezza.
La strada tra Houston e New Orleans ha degli scorci spettacolari, soprattutto nel tratto tra Lafayette e Baton Rouge, quando la strada scorre sopraelevata sulle paludi, e in prossimità del Pontchartrain, con la maestosità del lago che lo fa sembrare un mare.
La prima giornata a New Orleans, una città stuzzicante e variopinta, si svolge alla ricerca di quello che la rende così unica, e cioè musica, cibo e gente.
Jackson Square e la St.Louis Cathedral
040 New Orleans by
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Passaggio a livello del tram, uno dei simboli di “NOLA” (New Orleans Louisiana)
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060 New Orleans by
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Divertiamoci un po’
070 New Orleans by
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080 New Orleans by
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100 New Orleans by
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French Market
090 New Orleans by
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La voglia di sentire musica dal vivo ha il sopravvento, e ci fiondiamo nel “The Funky Pirate Blues Club, dove assistiamo ad una prestazione del gruppo “Mark and the Pentones” davvero con in controcaxxi….
110 New Orleans by
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…per poi immergerci nella follia di Bourbon Street…. Non so contare i film e i libri ambientati in questa incredibile strada. Ora ci sono, finalmente!
120 New Orleans by
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La sera avanza e, come promessoci, abbiamo la nostra prima esperienza con la cucina cajun. Una cucina che lascia il segno, diversa dai nostri standard ma buonissima. Il giorno seguente ci aspetta il classico giro in battello sul Mississippi.
130 New Orleans by
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140 New Orleans by
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160 New Orleans by
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Il tragitto prevede una sosta nel luogo in cui ebbe svolgimento “La Battaglia di New Orleans”, una degli eventi più importanti della guerra del 1812 tra i neonati Stati Uniti e l’Inghilterra.
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Il coinvolgente racconto della nostra guida narra di un miracolo compiuto dal Generale Jackson.
180 New Orleans by
Aldo Messina, su Flickr
Le forze in campo furono infatti queste: USA 4.732, Inghilterra 14.450. Risultato finale: USA 13 decessi, Inghilterra 285, USA 30 feriti, Inghilterra 1.265. 19 dispersi per gli USA e 484 prigionieri per l’Inghilterra. Totali: 62 perdite per gli USA, 2.034 per l’Inghilterra. Ho l’impressione che questa battaglia non sia molto popolare sui libri di storia di Sua Maestà.
Sera con seconda esperienza “cajun”. Domattina si parte presto.
Ho sempre pensato al Sud come una distesa di praterie e di pascoli. Quello che stupisce è invece l’estensione delle foreste.
190 verso Meridian by
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Pernottiamo a Meridian, nel Mississippi, una città che sicuramente ha avuto un passato glorioso ma che ora, complice il declino del trasporto ferroviario a scapito di quello stradale, non gode di buona salute. Conserva però due gioielli: il Riley Center, teatro dove fanno tappa tutti i più grandi del country, e il Weidmann’s Restaurant, fondato nel 1870, dove abbiamo avuto la fortuna di cenare (incredibile l’atmosfera che si respirava) a un prezzo più che abbordabile.
Il giorno seguente ci aspetta il trasferimento a Columbus, in Georgia, sede della base di addestramento dell’esercito di Forte Benning e, soprattutto, dello spettacolare National Infantry Museum.
200 Museo Fanteria by
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210 Museo Fanteria by
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270 Museo Fanteria by
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Ma eccoci arrivati alla resa dei conti. Dopo Columbus la nostra prossima tappa è sulla costa della Georgia, a Savannah. Le immagini che vediamo sui notiziari non sono incoraggianti. Provo a contattare l’albergo a Savannah ma non rispondono né a mail né al telefono. La città è ancora evacuata e c’è il coprifuoco. Siamo quindi costretti a cambiare itinerario e mantenerci all’interno. Salteranno altre due tappe e ritroveremo l’Oceano solo in Virginia.
La prima notte “deviata” la passiamo a Columbia, la Capitale del South Carolina, una città che si rivela più che interessante.
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290 Columbus by
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La successiva tappa, Raleigh, viene raggiunta con molta fatica. La I-95, la principale arteria della costa Est, è interrotta in più punti e per molte miglia a causa degli allagamenti. Siamo costretti a tortuose deviazioni e raggiungiamo la capitale della Carolina del Nord nel tardo pomeriggio. Esausti non ci resta che andare a mangiare poi a riposare.
La vacanza torna ad essere tale il giorno successivo, quando raggiungiamo la bella e organizzata città di Virginia Beach, dove abbiamo la possibilità di coccolarci con lunghe passeggiate, buon cibo e il caldo sole della “Indian Summer”.
300 Virginia Beach by
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310 Virginia Beach by
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320 Virginia Beach by
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330 Virginia Beach by
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La giornata al mare ci carica a mille per la successiva tappa, che prevede la visita al Wright Brothers National Memorial, della quale vi ho già ampiamente raccontato qui:
https://piti.forumfree.it/?t=73202939Lunedi 17 ottobre ci attende il trasferimento verso Ocean City, ma prima passiamo mezza giornata a Norfolk dove incontro un caro amico che insegna da una decina d’anni alla Hampton University. Ci racconta delle cose e degli eventi che ci fanno pensare alla nostra povera Italia come a un Paese senza futuro. E forse lo è davvero.
Era prevista una visita alla Corazzata Wisconsin, ma al lunedì non si passa. Facciamo una foto.
340 Norfolk by
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Arriviamo a Ocean City a tarda ora e quello che rimane di quella lunga strada è lo spettacolare attraversamento della Chesapeake Bay con una serie di ponti e tunnel.
La vacanza si avvicina al termine. Mancano due tappe. La prima è Philadelphia.
350 Philadelphia by
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360 Philadelphia by
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370 Philadelphia by
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ADRIANAAAAAAAAAA!
380 Philadelphia by
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390 Philadelphia by
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Liberty Bell.
400 Philadelphia by
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E Washington
410 Washington by
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420 Washington by
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Prima di raggiungere l’Aeroporto Dulles ci fermiamo allo Steven F. Udvar-Hazy Center, seconda sede del National Air and Space Museum di Washington, che sarà oggetto di un prossimo thread. E’ ora di tornare a casa, ci aspetta il bombolone.
430 380 British Airways by
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Si parte all’imbrunire.
431 On board 380 by
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IAD-LHR by
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Macchina: G-XLEH
Mangiamo da schifo, nonostante la discreta esperienza fatta in tanti voli British. Sto imparando a mangiare il meno possibile in aereo. La salute e la panza ringraziano.
La coincidenza a Heathrow è bruciante, e abbiamo solo il tempo per guardarci un attimo in giro. In pochi minuti siamo di nuovo in pista.
LHR-BLQ by
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Macchina: G-EUOC
Volo piacevole, in poco più di cento minuti siamo a Bologna. E a ora di pranzo siamo a Verona. Una volta stravaccati sul divano la domanda sorge spontanea: “Angela, ma ti rendi conto di dove eravamo poche ora fa?”. La risposta è un sospiro, all’unisono.
Alla prossima.