La mia estate a spasso tra California, Nevada e Arizona!Finalmente metto in piedi il report della mia vacanza estiva trascorsa in terra americana. Vi offrirò una parentesi aviatoria piccola, ma di qualità.
Si tratta di un viaggio "ignorante" al limite dell'incoscienza, fatto di molta improvvisazione e una buona dose di follia.
Questo viaggio sarà anche l'occasione per fare un "battesimo dell'aria" serio e prepotente, nientemeno con il mitico
Boeing 747 Alitalia.
E' ancora vivo il ricordo del mio faccione stampato al finestrino con lo sguardo rapito ed emozionato, mentre la mole del quadrimotore mi offriva la sua ombra immensa......una cosa indescrivibile che mi ha tolto il respiro!
Ma facciamo un passo indietro....
TUTTE le foto sono in realtà diapositive ...... che ho proiettato sul muro e fotografato. Capaci tutti con lo scanner!
Attrezzatura
YASHICA/KIOCERA T-AF + vari rullini Kodak 36 pose 100 ASA.
Anno Domini 1990, domenica 12 agosto. Aeroporto di Milano Malpensa. Avete letto bene ..... parliamo di ben
30 anni fa!Siamo tre ragazzi dall'età ed esperienze diverse, che nelle estati degli anni '80 si ritrovavano in un campeggio di Peschiera del Garda per due settimane di vacanza fatte di risate, partite a calcio, collaborazioni con l'animazione e innumerevoli tentativi di abbordaggio verso le tante giovani fanciulle scese dal nord Europa.
Pedro: 27 anni, postino di Brescia dalle lontane origini spagnole, amante dello sport ed inguaribile sognatore.
Beppe: 26 anni, autista di autobus a Brescia, ipocondriaco, allergico al lavoro e perennemente stanco.
Mauro: 22 anni, tipografo sottopagato dalle idee confuse per il futuro, ma con una gran voglia di viaggiare.
Beppe e PedroNonostante le differenze di età, la nostra amicizia si consolida sempre di più tanto che spesso ci si frequentava anche in inverno, per un caffè o una pizza, ma soprattutto per chiacchierare e ridere ricordando le nostre avventure estive.
Nel febbraio del 1990, durante una di queste rimpartiate Pedro disse: "gnari, maa....se invece del Lago di Garda la prossima estate andassimo in America?" .....ci furono 30 secondi di silenzio, soprattutto per i calcoli che ciascuno di noi stava facendo nella propria testa circa la spesa da affrontare, le ferie ecc...
Per primo dissi:
perché no?Beppe, il più tirchio dei tre: "
boh, non so, ma costerà tanto?"
Pedro, il più convinto: "
probabilmente costerà qualcosa, ma sarà un viaggio indimenticabile".
Io:
chi parla inglese? come faremo con gli alberghi, il noleggio dell'auto, i ristoranti e tutto il resto?Pedro:
non c'é problema, ci arrangeremo, e poi l'America è piena di "gnari" italiani (...)!Beppe: "
bon, alura partóm!"
Nella successiva mezz'ora avevamo già deciso la meta, il periodo ed il tour di massima che avrebbe toccato California, Arizona e Nevada.
Nessuno di noi aveva la minima esperienza di viaggio e nemmeno una vaga conoscenza della lingua inglese.
Pedro e Beppe parlavano (e parlano tutt'ora) solo dialetto bresciano, ed il mio inglese era ad un livello imbarazzante e totalmente inaffidabile (più o meno come oggi...)
Insomma, con una notevole dose di incoscienza stavamo pianificando un viaggio molto importante, senza sospettare minimamente cosa significhi gestire delle situazioni impegnative e probabilmente quasi sempre fuori dalla nostra portata. Ma non eravamo affatto intimoriti, anzi, a quell'età l'entusiasmo e l'incoscienza possono accompagnare solo (cit.)....
La settimana successiva eravamo già all'interno di una grande agenzia di viaggio nel centro di Brescia per l'acquisto dei biglietto aereo, all'epoca cartaceo.
Pedro e Beppe vogliono assolutamente volare con Alitalia (con le altre compagnie si balla....), ...per me è indifferente purché si faccia questo benedetto viaggio.
La titolare dell'agenzia era una signora di mezza età molto elegante nell'aspetto e nei modi, con due occhi grigio chiaro che ti fulminavano ad ogni sguardo e un'aria che trasudava esperienze ai quattro angoli del globo.
Ci ha messo due nanosecondi a capire l'immensa ignoranza dei disgraziati che aveva davanti. E' solo merito suo se all'arrivo a Los Angeles avevamo già la prenotazione di un'auto e della prima notte un un motel nei pressi di LAX.
Tutto il resto sarà improvvisato giorno per giorno.
L'alta stagione si paga cara ed il biglietto sarà un mezzo salasso:
unmilioneduecentoundicimiladuecentolire , quasi due mesi di stipendio da apprendista tipografo.
Con altri vettori e facendo scalo, avremmo risparmiato almeno un paio di fogli da cento, ma con Beppe e Pedro l'ipotesi è fuori discussione....
I mesi successivi saranno dedicati alle necessità accessorie (per nulla banali) come il passaporto, la patente internazionale (una versione cartacea in inglese), cambio dollari ecc...
Ciascuno di noi porterà 1000 dollari in contanti, rigorosamente arrotolati e custoditi per tutto il viaggio all'interno di una tasca ricavata dalla mamma in un set di mutande.
Da bravi caproni nessuno possiede una carta di credito, una leggerezza che ci darà non pochi problemi.
Finalmente arriva il grande giorno, la giornata è bella e calda.
Il nostro operativo:
MXP - LAX Domenica 12 agosto 1990 - volo AZ 620 delle ore 14.30
LAX - MXP Domenica 3 settembre 1990 - volo AZ 621 delle ore 20.20Naturalmente la notte precedente non ho chiuso occhio..... non mi par vero di poter salire su un Boeing 747, un aereo mitico, tanto sognato e ammirato nelle enciclopedie di casa e degli zii.
Afa e umidità ci accompagnano sul cobus dove siamo ammassati come sardine puzzolenti, ma nel percorrere i piazzali di una Malpensa lontana dai numeri attuali, rimango pietrificato nel vedere i nostri bestioni tricolore, ben quattro, accanto alla leggenda Pan Am.
Eccomi sulla scaletta. Inizia l'avventura!
Il nostro aereo sarà il Boeing 747-243B(M) I-DEMD, Un esemplare "combi", variante di cui non conoscevo l'esistenza.
Nella foto sopra si può notare il portelo di carico dell'area cargo che occupava la metà posteriore del ponte superiore.
Ecco l'avione in occasione di un pellegrimaggio di John Paul II in terra africana.
Più o meno, questa sarà la nostra rotta. Un volo di poco più di 11 ore.
A bordo, la parte passeggeri è piena a tappo, ma noi staremo comodissimi in quanto ci viene assegnata la fila con accanto una delle porte.
Ore 14,15: le porte sono porte chiuse e l'eccitazione è a mille. Mi incollo al finestrino cercando di scolpire nella mia mente ogni cosa ed ogni movimento.
Tutto è come mi aspettavo; le vibrazioni della messa in moto, il rumore dell'estensione dei flap, gli annunci di sicurezza....
Ore 14,30: dopo un lento rullaggio samo allineati nella pista 36R; pochi istanti dopo i quattro GE salgono di giri facendo tremare tutto l'aereo. Si parte!
La corsa è lunghissima e sembra non finire mai, il nostro peso e la temperatura dell'aria costringono il bestione a mangiarsi quasi tutta la pista per poi sollevarsi con un rateo imbarazzante, offrendomi però una sensazione unica e, come anticipato in apertura, la visione un'ombra gigantesca che non dimenticherò mai!
Ovviamente, vado in cockpit a ropere le palle!
Sulla Groenlandia, la visione degli iceberg in peno agosto è decisamente inusuale.....
Arrivando dal Canada, approcciamo la California da Nord. Qui siamo dalle parti di Bakersfield.
Superati i monti della San Bernardino National Forest, sorvoliamo l'immenso agglomerato urbano attorno alla contea di Los Angeles.
Ontario (contea a est di Los Angeles) International Airport ONT/KONT
www.flyontario.com/La periferia di Los Angeles inizia che si è ancora molto alti
La città è coperta di una cappa grigio/gialla di afa e smog.
In finale si sorvola la mitica Interstate 405 - San Diego Freeway.
WELCOME TO LOS ANGELES ......non ho fotografato lo Spider, ...spiace....
Appena sbarcati rimaniamo colpiti dal caldo, dall'umidità e soprattutto dalla puzza di uova marce causato dallo smog.
Purtroppo è presente un inquinamento tale, che nonostante la brezza del vicino Oceano Pacifico non siamo mai riusciti a vedere il cielo limpido.
Solo le rigide politiche "green" introdotte dal governatore Schwarzenegger (in carica dal 2003 al 2011) hanno consentito alla California di liberarsi di gran parte di questi problemi.
Da subito dobbiamo affrontare le prime difficoltà causate dalla nostra ignoranza. Il ritiro dell'auto!
Fuori dal terminal, per puro caso notiamo un pulmino con scritto "Rent a Car" con una ventina di loghi di noleggiatori. Saltiamo a bordo con la speranza che ci porti nel posto giusto.
Fortunatamente troviamo subito gli uffici del nostro Rent "ALAMO" e nonostante le difficoltà di comunicazione, riusciamo ad evitare che l'impiegato hispanico, sosia di John Holmes (era lui?), ci rifilasse un upgrade con una Lincoln 5000, che a suo dire si prestava meglio al giro che avevamo in mente. Ovviamente era previsto anche un notevole upgrade monetario......
Alla fine usciremo con una Buik Skylark 2.5, un'utilitaria da città per i loro standard. Noi ci faremo oltre tremila chilometri.
Lo stesso impiegato ci fornisce una mappa della città con una grande X ad indicare l'hotel prenotato per la prima notte. Incredibilmente lo troveremo subito.
Un Hotel dalle camere squallide, frequentato da tossici e prostitute, con a terra una moquette alta una spanna ricca di peli pubici di ogni colore.
Per non farci mancare nulla, bordello si trova sotto l'ILS di LAX tra la catenaria e la Freeway, ...dove per tutta la notte avremo il privilegio di "ascoltare" gli atterraggi continui e rumorosi di decine di DC9, B727 e B732 ...ma siamo stanchi morti, il jetlag si sente (-9 ore)... e dormiremo come asini.
Il mattino dopo, colazione ed un giro esplorativo in L.A. Downtown
Abbiamo incontrato anche due C.I.P.S. a bordo delle mitiche Moto Guzzi. No foto.
Per tutto il viaggio dormiremo principalmente in due catene di Motels, pratici ed economici.
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Denny's con i suoi buffet, sarà invece la nostra meta preferita per i pasti.
Pomeriggio dedicato alla visita degli Universal Studios nei pressi delle colline di Hollywood
Si tratta di un'area immensa, dove sono riprodotti tantissimi set, tra i quali alcuni molto famosi.
Proviamo a collocare le seguenti immagini in pellicole più o meno famose....
Via col vento
Ritorno al futuro
E.T.
2001 Odissea nello spazio
King Kong
Questo ponte a "crollo controllato" è stato usato nel serial "L'uomo da 6 milioni di dollari"
Il mitico furgone dell' A-Team!!
All'interno dell'enorme area degli Studios, sono riprodotti situazioni e luoghi di ogni genere. In questo caso si tratta di un villaggio messicano colpito da un'alluvione.
Tra i vari effetti speciali mostrati nel tour, assistiamo alla simulazione di un forte terremoto visto dall'interno di una stazione delle metropolitana di San Francisco, con cedimento della sede stradale e relativa autobotte piena di gas che innesca un incendio seguito da un'alluvione. Il tutto è accompagnato da effetti sonori e fisici (tremava tutto in modo esagerato) veramente realistici.
Lo squalo
Riproduzione di una villetta borghese
La casa della famiglia Addams...?
Fondale creato nel contesto di una barca alla deriva nell'oceano.
Tutto in plastica....
Questi erano ubriachi fradici...
Spettacolo di animali ammaestrati usati in varie pellicole.
Spettacolo "Gardaland style" dove le controfigure della serie "MIami Vice" si esibiscono in alcune azioni spettacolari.
Prima del buio rientriamo in Hotel. Uscire di sera è troppo pericoloso.
Il mattino successivo, prima di dirigerci verso Santa Monica, facciamo una sosta al Memorial Coliseum.
In questo luogo, nel 1984 il cantante Leonello Ricchi (Lionel Richie) durante la cerimonia di inaugurazione delle olimpiadi, cantò "All Night Long", brano che divenne un successo planetario.
Bella la nostra macchinina eh?
Santa Monica una delusione; meteo marrone e spiaggia deserta. Non ci resta che fare una passeggiata e mangiare qualcosa.
Passiamo anche nella vicina Venice Beach, quella vivace, piena di belle ragazze e di palestrati. Niente foto, spiace.
Pomeriggio da "star" a nord di Los Angeles, con visita alla famosa Hollywood Boulevard o "Viale delle Stelle".
Tra la folla riconosco uno dei miei idoli del momento....il mitico P.E. Baracus!!
Se avesse saputo che il giorno prima stavo per rovesciare il suo furgone..
.... andiamo avanti va'..
Al TEATRO CINESE davano la "prima" del film GHOST con Patrick Swayze e Demi Moore
La famosa scritta sulle colline dietro L.A.
I giorni successivi faremo tappa in luoghi iconici come Malibù,
e Santa Barbara, dove ci fermeremo una notte.
Proseguiamo verso nord lungo la spettacolare strada statatale che costeggia L'oceano Pacifico.
A Monterrey ci imbattiamo in un raduno di auto storiche, dove in mezzo alla folla becchiamo Paul Newman, grande appassionato. Ovviamente niente foto.
Finalmente arriviamo a SAN FRANCISCO!
Percorriamo il mitico "GOLDEN GATE" (con pedaggio)
In città, alcune strade sono veramente ripide.
I meno giovani ricorderanno gli inseguimenti dell'ispettore Steve Keller (Michael Douglas) nei telefilm "Le strade di San Francisco".
La famosissima LOMBARD STREET
Il tratto più celebre della via è sulla "Russian Hill", tra "Hyde Street" e "Leavenworth Street" dove la carreggiata ha otto ripidi tornanti che hanno regalato alla via il riconoscimento di "strada più tortuosa del mondo".
Questo tratto è stato istituito nel 1922, ed è nato per la necessità di ridurre la pendenza di 27° (51%) della collina; è lungo 400 m su una pavimentazione di mattoni rossi, ed è riservato solo per il transito delle vetture in discesa.
Guidare giù per questo serpentone è stato veramente emozionante.
GHIRARDELLI SQUARE è una piazza di San Francisco nota per i suoi numerosi negozi e ristoranti oltre ad un albergo a 5 stelle. Fondato nel 1893 l'italiano Domenico Ghirardelli
Altra icona di San Francisco: Il CABLE CAR. Le carrozze sono trainate da una cremagliera che scorre sotto le rotaie.
Il capolinea del Cable Car è situato su una piattaforma girevole che permette all'autista di invertire il senso di marcia ruotando la carrozza con la sola forza delle braccia.
L'isola con il famoso carcere di Alcatraz
Il San Francisco-Oakland Bay Bridge è un ponte sospeso dell'Interstate 80 che attraversa la Baia di San Francisco, collegando la città di San Francisco con la città di Oakland e le contee di Contra Costa e Alameda, sulla sponda orientale della baia.
Il ponte presenta un'architettura cosiddetta "sandwich", con un senso di marcia all'interno della struttura e l'altro nella parte superiore. Rispettivamente in uscita ed in ingresso alla città.
Non vi era più alcuna traccia del forte terremoto che colpì la città solamente dieci mesi prima (17 ottobre 1989) causando 63 morti, 3.757 feriti e circa 10.000 sfollati, oltre agli ingenti danni ad edifici e infrastrutture.
Molte vittime si trovavano all'interno del Bay Bridge stesso, collassato i alcuni tratti.
Il grattacielo TRANSAMERICA PYRAMID, simbolo dell'area urbana di San Francisco
https://it.wikipedia.org/wiki/Transamerica_PyramidParcheggiare negli USA è molto costoso, ma noi abbiamo avuto la fortuna parcheggiare proprio davanti l'ingresso...
Il tempo di scendere e attraversare la strada che .......TAAAAAC!!
Non l'abbiamo mai pagata ...... stiamo ancora aspettando la notifica in Italia.
L'ingresso di CHINATOWN !!
E' tutto un mercato all'aperto, come solo i cinesi sanno fare.
Finito il soggiorno a S.Francisco, infiliamo il Bay Bridge per uscire dalla città. Attraverseremo Oackland, Sacramento e Reno, per arrivare a Truchii, nei pressi del lago Thaoe.
Siamo nella Sierra Nevada a 1500 mt, abbiamo solo una felpa e fa un freddo cane. L'asciugamano da spiaggia ci aiuterà a sopportare l'escursione che stiamo per fare.
Assieme ad un gruppo di turisti coreani, raggiungiamo un trattore e prendiamo posto sul rimorchio carico di fieno.
Questo "passaggio" ci porterà nei boschi dove passeremo accanto a relitti di mezzi agricoli degli anni 50/60, fino ad arrivare a "Virginia City", cittadina immaginaria dove è stato girato il serial BONANZA.
Il
Ponderosa Ranch (chiuso nel 2004) era un parco a tema basato sul popolare western televisivo degli anni '60 "
BONANZA" che narrava le gesta della famiglia Cartwright, proprietaria di terreni, legname e bestiame.
Il parco dei divertimenti si trovava a Incline Village , Nevada , vicino a Lake Tahoe.
Il PONDEROSA RANCH, casa della famiglia Cartwright.
Sullo sfondo, il Lago Thaoe
Procedendo verso sud incontriamo un luogo surreale, il Mono Lake, detto anche Moon lake, a causa delle formazioni calcaree che spuntano dalla sua superfice.
Un lago è di chiara origine vulcanica, è ricco di batteri e possiede un ecosistema tutto suo. Per approfondire cliccate
QUIProseguiamo il viaggio fino ad arrivare all'ingresso dello Yosemite National Park, ma purtroppo i Rangers impediscono di proseguire a causa di un vasto incendio in corso.
Dopo aver pernottato in zona, proseguiamo attraversando luoghi meravigliosi. Di tanto in tanto si scorge qualche tenda o roulotte "airstream".
Tappa obbligatoria!
Scoiattoli ovunque, a migliaia. Molti purtroppo finiscono spalmati sull'asfalto.
Scesi dalle montagne, ripetuti cartelli consigliano di fare il pieno di liquidi alle auto e agli occupanti, perché stiamo per entrare nella DEATH VALLEY.
In Agosto non si scherza, le temperature in questi luoghi sono vicine ai 50° all'ombra e una semplice foratura diventa una vera emergenza, data la scarsità di traffico e la totale assenza di mezzi di comunicazione.
Dopo un breve inseguimento veniamo pure fermati da uno sceriffo per eccesso di velocità.
Fa un caldo allucinante, fuori dall'auto climatizzata non si resiste e l'ufficiale di 150kg sembra essere ad un passo dall'infarto ..... ma fortunatamente ce la caviamo solo con una veloce ramanzina.
Probabilmente lo sceriffo non sarebbe sopravissuto altri due minuti.
Intanto si fa sera e un bagliore colorato ci appare all'orizzonte.
Signori, benvenuti a LAS VEGAS!
Siamo cotti e andiamo subito a nanna Il mattino dopo ci fiondiamo al mitico CAESAR'S PALACE, regno del gioco e di Mike Tyson.
Cleopatra e Cesare erano sempre accompagnati da splendide fanciulle .... e robusti bodyguard!
Tutti i Casinò sono totalmente privi di finestre e orologi, ogni attività ha lo stesso ritmo H24.
Molte strutture non si formalizzano troppo e accettano il turista anche in abbigliamento "sportivo", l'importante è far girare i dollari.
Alla sera torniamo a Caesar's palace con un dress code più adatto alla situazione.
Uscendo da Las Vegas, dopo una cinquantina di km si incontra la diga di Hoover, situata nel Black Canyon lungo il corso del fiume Colorado, sul confine tra lo Stato dell'Arizona e del Nevada.
La diga, costruita durante la grande depressione in maniera da fornire energia elettrica a basso costo per l'industria statunitense, fu inaugurata il 30 settembre 1935 dal presidente Franklin D. Roosevelt.
Il bacino artificiale creato dalla diga prende il nome di lago Mead ed e risulta essere il più grande lago artificiale degli Stati Uniti.
Ricordo ancora le trote ENORMI che vi nuotavano indisturbate...
Per chi esce da Las Vegas non può non far tappa al GRAND CANYON
Attraversiamo PHOENIX
Arriviamo infine a SAN DIEGO, dove sembra di essere in Messico....
Mentre siamo silla sommità di un ponte vedo una poetaerei ... questo è il massimo che la mia Yashica è riuscita a fare.
Pomeriggio di relax al SEA WORLD
L'ultimo giorno visiteremo l'enorme parco DISNEYLAND a sud di Los Angeles.
All'interno del parco, per qualsiasi acquisto vige la moneta locale.
Infine rieccoci a LAX per il volo serale che ci riporterà in Italia.
AZ621 LAX - MXP. Stavolta voleremo con I-DEMW "Spoleto"
EPILOGO:la nostra esperienza è stata tutto sommato positiva nonostante le giornate improvvisate e aggiustando l'itinerario giorno per giorno con le mappe cartacee. Oggi senza l'assistenza di uno smartphone e le opportunità di internet, non faremmo nemmeno una vacanza a Jesolo.
Abbiamo visto luoghi meravigliosi e provato sensazioni uniche che conservo vive nella memoria e nel cuore, senza dimenticare le contraddizioni e le disuguaglianze sociali che si vivono nelle grandi città americane. Abbiamo anche imparato che all'estero, e soprattutto nelle grandi metropoli, occorre grande prudenza perché il pericolo è sempre dietro l'angolo. Il turista è una preda, e si riconosce lontano un miglio!
Per esempio, a L.A. è capitato che una banda di teppisti (tutti con lo stesso logo sulle luride magliette) volesse farci pagare il parcheggio di un supermercato, oppure quando ci ritrovammo addosso una decina di hispanici che chiedevano soldi mentre facevamo benzina ..... ma per fortuna, con un atteggiamento prudente e un po' di faccia tosta ne siamo sempre usciti interi. Alla fine con educazione e buon senso si può viaggiare ovunque!
Ma .... Pedro e Beppe che fine hanno fatto? .....purtroppo dopo pochi anni ci siamo persi di vista.
Vent'anni fa Pedro ha sposato una bellissima ballerina brasiliana con cui ha un figlio e vivono nella periferia di Brasilia, capitale del Brasile, dove gestiscono un piccola fabbrica di mobili.
Beppe invece, cronicamente insoddisfatto della vita, è partito con un biglietto di sola andata per l'Australia dove ha vissuto 2 anni, poi ha passato qualche anno in Venezuela, Sudafrica, Thailandia e Costarica, senza mai trovare la sua strada.
Le ultime notizie lo danno alla isole Canarie dove gestisce un chiosco/bar sulla spiaggia assieme alla moglie cubana.
Grazie per essere arrivati fin qui.
M.
Edited by TheGrendel - 23/12/2020, 20:39