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Notizie di stampa sul Catullo - anno 2013/2014, Rassegna stampa

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view post Posted on 3/7/2013, 07:35
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dal Corriere.it


Amp Capital, colosso delle infrastrutture, vuole investire a Verona. Il gruppo ha denaro e competenze sufficienti per poter rilanciare l'aeroporto

Il Catullo e l’interesse dei fondi
La pista che porta a Melbourne



VERONA — Se non altro, la notizia conforta perché dimostra che l’interesse degli investitori internazionali è vivo, nonostante i piccoli e grandi guai di bilancio che continuano ad affliggere la società: il Catullo è appetibile e se ne sta interessando, fra gli altri, un grande fondo specializzato nelle infrastrutture. Nei giorni scorsi il Corriere di Verona aveva già rivelato l’interesse di un soggetto australiano, ora si comincia a saperne di più: si tratta del gruppo Amp Capital. Detta così, può essere una spiegazione per pochissimi addetti ai lavori.

La cosa si fa interessante, però, quando si spulcia il portafoglio degli asset: è del marzo scorso, per esempio, la notizia che il fondo ha incrementato al 45% (con un investimento di 157 milioni di dollari australiani, ovvero circa 110 milioni di euro) la quota nella società che controlla quasi la totalità delle azioni dell’aeroporto di Melbourne. Per capire le dimensioni, stiamo parlando di una realtà (quella appunto della seconda metropoli australiana) che sforna 29 milioni di passeggeri l’anno. Numeri ciclopici rispetto alla realtà veronese. Sempre Amp Capital detiene il 49% dell’aeroporto di Newcastle in Inghilterra. L’elenco potrebbe proseguire, ma tanto basta per capire che il fondo ha denari e competenze sufficienti per poter rilanciare sul serio l’aeroporto di Verona. Va comunque sottolineato che fin qui stiamo parlando di approcci generici, e che gli australiani prima di fare una vera avance hanno bisogno di capire tre cose fondamentali: cosa c’è nei bilanci del Catullo, quali sono i suoi piani e soprattutto cosa hanno intenzione di fare davvero i soci che lo controllano. Privatizzazione reale, con cessione della maggioranza? Un aumento di capitale? Una gara pubblica?

Le discussioni sono già cominciate e venerdì l’assemblea - convocata con l’approvazione del bilancio all’ordine del giorno e la presentazione del piano strategico aggiornato con lo sviluppo di Montichiari - potrà essere un passo utile per capire come si stanno muovendo gli azionisti. Utile, ma non decisivo: prima che prenda una forma concreta l’ingresso di nuovi soci privati e si arrivi alla formulazione di vere offerte, ce ne passa e ce ne passerà. Intanto, però, gli australiani hanno chiesto informazioni ed hanno reso esplicita la loro intenzione di investire sugli scali veneti, compreso quello di Venezia. Il fondo vuole allargare la sua presenza in Europa ed ha individuato nel Nordest un’area di potenziale alto sviluppo. Chi pensa che soggetti come Amp Capital siano una soluzione ideale perché «investono e non comandano», come invece avverrebbe nel caso della Save o dell’accoppiata Sea-F2i di Gamberale (che pare peraltro allontanarsi), è leggermente fuori pista.

I fondi di investimento sono fortemente orientati al risultato economico, non tollerano gestioni che non siano molto efficienti e business-oriented. Non assecondano compagini che, con la scusa del territorio da difendere, generano pasticci gestionali. E che la situazione sia ancora molto da raddrizzare lo vanno dicendo da mesi gli stessi vertici dell’azienda, dal presidente Paolo Arena al dg Carmine Bassetti: gli sforzi enormi, con sacrifici anche occupazionali (vedi cassa integrazione e abbandono dell’handling) hanno posto le premesse per un risanamento di Verona ma venerdì gli azionisti saranno chiamati ad approvare conti con oltre 10 milioni di perdite nel 2012, che difficilmente potranno trasformarsi in profitti a breve termine. Anche perchè la situazione del traffico quest’anno è molto pesante: con l’addio di Ryanair e la crisi economica il numero di passeggeri si è drasticamente ridotto. Nei primi cinque mesi, da gennaio a maggio, siamo a un -18% rispetto all’anno scorso e il primo mese estivo, giugno, non è riuscito a invertire la tendenza ma solo ad attenuarla. I passeggeri sono calati dell’8 per cento circa.

da affaritaliani.it

Economia

Verona/ Amp Capital vuole il Catullo

Il signore di Melbourn vuole il Catullo di Verona. A rivelarlo e il Corriere di Verona, secondo cui un grande fondo specializzato nelle infrastrutture è interessato all'aeroporto scaligero.

Si tratta del gruppo Amp Capital, che tra le altre partecipazioni controlla già lo scalo della città australiana. Un colosso, insomma, che detiene anche il 49% dell'aeroporto di Newcastle in Inghilterra e che sarebbe interessato pure all'aeroporto di Venezia.

Il partner perfetto che però aspetta ancora a fare proposte precise in attesa di studiare i conti del Catullo, di capire com'è la situazione societaria e quali sono i piani di investimento.

Le discussioni sono già cominciate e venerdì l'assemblea - convocata con l'approvazione del bilancio all'ordine del giorno e la presentazione del piano strategico - potrà essere un passo utile per capire come si stanno muovendo gli azionisti.

Gli autraliani, infatti, non sono gli unici pretendenti in questa partita appena agli inizia. E c'è chi pensa che soggetti come Amp Capital siano una soluzione ideale perché 'investono e non comandano', e chi preferisce Save o Sea-F2i di Gamberale (ipotesi che però pare peraltro allontanarsi). La partita è aperta.
 
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view post Posted on 5/7/2013, 12:19
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dal corriere.it

Aeroporto Catullo, la causa a Londra
«Ryanair ci deve 10 milioni di euro»


Traffico in calo e perdite. L'assemblea si riunisce per votare su conti (in rosso), prospettive industriali, ricerca di nuovi soci

Traffico in calo e perdite. L'assemblea si riunisce per votare su conti (in rosso), prospettive industriali, ricerca di nuovi soci

VERONA — Il giorno del confronto, e del voto, è arrivato. Venerdì 5 luglio i soci dell’aeroporto Catullo si riuniscono in assemblea: sono chiamati ad approvare il bilancio consolidato 2012, ad esaminare il piano industriale aggiornato dopo l’agognata concessione dello scalo di Montichiari, a pronunciarsi sull’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi vertici della società, ora indagati dalla procura. Su quest’ultimo fronte, i giochi sembrano fatti: i soci forti veronesi (Comune e Camera di commercio tra gli altri) hanno deciso di non decidere, ovvero di rimandare ai prossimi mesi ogni deliberazione in questo senso. Se non arriva qualche posizione diversa dagli azionisti delle altre aree gerografiche (ma c’è chi pronostica la Provincia di Trento già allineata), passerà questa linea dilatoria, che prende spunto dalla proroga di sei mesi ottenuta dalla procura sulla sua inchiesta. In realtà non c’è alcun obbligo di attendere risultati dal procedimento penale, ma il rinvio toglie parte dei soci dall’imbarazzo di attaccare alcuni ex consiglieri che evidentemente non si vogliono attaccare. La questione è piombata ieri in consiglio comunale.

Michele Bertucco, capogruppo Pd, ha ricordato che l’aeroporto «ha perso oltre 400 mila passeggeri in un anno, mentre gli altri scali vicini guadagnano traffico o perdono di meno. La giunta ha intenzione di salvare i colpevoli di questo disastro?» Risposta interlocutoria dell’assessore Enrico Toffali: «L’azione di responsabilità va fatta, ma è l’assemblea dei soci a decidere sulle proposte del cda». Il vero focus dell’assemblea riguarderà i conti, le prospettive industriali, la ricerca di nuovi soci. Il bilancio da approvare parla di quasi 11 milioni di perdite, a fronte dei 26 relativi al 2011. La procedura per gli aiuti di Stato presso l’Unione europea, nota da tempo, sembra un’ulteriore tegola sulla testa del Catullo. In realtà, potrebbe paradossalmente rivelarsi un affare: in caso di condanna europea ci sarebbe un danno d’immagine e forse una multa, ma il provvedimento diventerebbe un fortissimo argomento a favore per l’arbitrato in corso a Londra tra l’aeroporto veronese e Ryanair. Il Catullo ha richiesto 9,6 milioni di risarcimento per tutti i contributi versati alla compagnia irlandese nell’ambito del famoso accordo capestro poi stracciato nell’autunno dell’anno scorso. Lo ha fatto proprio basandosi sulla nullità di un contratto che imponeva condizioni (il contributo da 17 euro per passeggero) tali da prefigurare la violazione delle norme antitrust che impediscono o limitano gli aiuti di Stato nelle gestioni aeroportuali. Va detto comunque che l’arbitrato è lungo, bisogna aspettare il prossimo anno per saperne l’esito. Il bilancio, peraltro, è influenzato da altri fattori. Il rosso di 10,8 milioni si spiega con le innegabili difficoltà industriali del Catullo e con i gravosi oneri di ristrutturazione (esodi incentivati per la dirigenza, ammortizzatori sociali, liquidazione di Avio) iscritti nell’esercizio del 2012.

Il risultato avrebbe potuto essere ancora più pesante se non fosse intervenuto un differimento di alcune poste fiscali, ma il problema numero uno resta la redditività dal traffico aeroportuale: l’addio di Ryanair ha comportato minori costi (che saranno più visibili quest’anno) ma ha fatto crollare il numero di passeggeri già dall’ultimo trimestre del 2012. Quest’anno poi, complici anche la crisi economica e le difficoltà di Alitalia, il Catullo viaggia con un pesante -14% di traffico medio rispetto all’anno precedente. Tutto questo suggerisce la ricerca di un nuovo socio in grado di irrobustire finanziariamente la compagine. Come ha rivelato il Corriere di Verona, oltre ai già noti Marchi e Gamberale si sono aggiunti fondi internazionali come AmpCapital, fondo australiano che è azionista di controllo dell’aeroporto di Melbourne, disposto a investire sullo scalo veronese perché intravede un alto potenziale di sviluppo delle attività nel Nordest. Ma la forma e la sostanza dell’operazione di apertura del capitale a nuovi soggetti non sono materia dell’assemblea. Venerdì 5 luglio, però, sarà l’occasione per registrare gli umori degli azionisti su una svolta di tale portata.

da L'Arena

Catullo, i giorni della verità

AEROPORTI. Lo scalo è finito nel mirino della Ue per gli aiuti eccessivi a Ryanair. E intanto si cercano nuovi partner. Molti i temi caldi nell'assemblea di domani: deficit di 10,8 milioni, nuovo piano industriale e azione di responsabilità da rinviare

Domani al Catullo assemblea per il bilancio 2012 e piano industriale

L'aeroporto Valerio Catullo è nel mirino dell'Unione europea per gli aiuti di Stato concessi alle compagnie low cost e in particolare al colosso irlandese Ryanair, con il quale è stato risolto il contratto proprio per non continuare a pagare incentivi così alti. La notizia arriva da Bruxelles dove è stato deciso un giro di vite sui sistemi aeroportuali: infatti sono attualmente 61 i casi di aiuti illegali al vaglio dell'Unione europea, tra cui gli aeroporti di Verona, Reggio Calabria, Trapani e gli scali sardi. La linea di condotta decisa dall'Unione europea Prevede una «stretta» per il futuro, che eviti il moltiplicarsi di aeroporti doppione o sottoutilizzati, e un approccio «più realistico» alla situazione attuale. Questo il senso delle nuove regole sugli aiuti di Stato per gli aeroporti che la Commissione Ue intende adottare a inizio 2014: in particolare verranno autorizzati per un periodo transitorio di 10 anni gli aiuti al funzionamento degli aeroporti, che dovranno però progressivamente diminuire. Saranno inoltre autorizzati anche gli aiuti per il lancio di nuove rotte, ma fino a 24 mesi e previa presentazione di uno studio economico che ne dimostri il ritorno economico dopo i 2 anni. Infine, l'ok a finanziamenti pubblici per la costruzione di nuovi aeroporti potrà arrivare solo se sarà dimostrata la necessità della nuova infrastruttura. In ogni caso verranno fissati dei tetti massimi di aiuti consentiti, calibrati sulle dimensioni dell'aeroporto (più alti per quelli sotto i 3 milioni di passeggeri annui come il Catullo, meno per quelli tra i 3 e i 5, vietati per quelli sopra i 5). Le nuove linee guida saranno utilizzate retroattivamente per quelle procedure d'infrazione già aperte che riguardano gli aiuti al funzionamento.

BILANCIO E PERDITE. La decisione dell'Ue riapre il capitolo del «contratto capestro» con Ryanair che avrebbe dovuto generare milioni di incassi nell'indotto non aviation (negozi e parcheggi) ma che è stato ritenuto insostenibile dalla nuova dirigenza del Catullo perché generava perdite troppo elevate. Perdite con le quali domani dovrà fare i conti l'assemblea dei soci chiamata ad approvare il bilancio 2012. Bilancio che riserverà qualche sorpresa: per esempio la perdita gestionale del 2012 potrebbe essere pari o superiore alla perdita gestionale del 2011 definito annus horribilis per l'aeroporto Catullo: oltre 16 milioni di deficit contro i 15,4 di deficit gestionale del 2011. Solo che quest'anno vengono conteggiati 5,5 milioni di poste straordinarie positive per cui si chiuderà con una perdita ridotta a meno 10,8 milioni mentre nel 2011 erano state aggiunge poste straordinarie negative per quasi 11 milioni di euro arrivando così al famoso buco di bilancio da 26 milioni.

PRUDENTE ATTESA. Ai soci verrà poi illustrato il nuovo piano industriale per Catullo e Montichiari che avrà necessità per essere sostenibile di investimenti milionari mentre dovrebbe essere rinviata, come anticipato da giorni, la decisione sull'azione di responsabilità civile nei confronti degli ex dirigenti. Una decisione all'insegna dell'attesa prudenziale per capire come evolverà l'inchiesta penale soprattutto dopo la notizia data ieri da L'Arena della proroga delle indagini a carico di dieci indagati tra cui l'ex presidente Bortolazzi, ex dirigenti, ex componenti del cda. A questo punto il rinvio della decisione è inevitabile. Su questo punto il capogruppo del Pd Michele Bertucco presenterà oggi in Consiglio comunale una richiesta urgente: «Come si comporterà il Comune? L'azione di responsabilità verso gli amministratori passati rappresenta il primo mattone su cui costruire un progetto di rilancio credibile per il Catullo. Ma il bilancio 2012 chiuderà con un buco paragonabile a quello dell'esercizio precedente, ciò significa che il Comune, quindi i cittadini, dovranno sborsare altri soldi per ripianare i debiti. Intanto le notizie che filtrano dalla Procura sono sempre più allarmanti. Il rappresentante del Comune (Pieralfonso Fratta Pasini) proporrà l'azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori?».

PARTNER. In tutto questo scenario si inseriscono le scelte per il futuro: chi sarà il partner privato per garantire il rilancio dell'aeroporto? Marchi dialoga e Gamberale attende alla finestra ma il sistema aeroportuale Catullo-Montichiari se interessa forse a qualche fondo finanziario straniero non entusiasma il governatore di Bolzano Durnwalder che non intende aderire all'aumento di capitale. E il presidente Paolo Arena replica: «La provincia di Bolzano è per noi un interlocutore autorevole e importante, considerando anche che il 20,8% degli stranieri atterrati al Catullo soggiornano poi in Trentino Alto Adige. Conosco personalmente il presidente Durnwalder, che stimo e ritengo una persona di grande coerenza e solidità. Per questo, sono certo che le notizie circa una rinuncia di adesione ad un aumento di capitale della Catullo, facciano riferimento esclusivamente a future possibili iniziative, non ancora deliberate e che saranno discusse con i soci in assemblea. Circa lo stato attuale delle cose e con riferimento al 2012, la Società Catullo è stata notificata lo scorso 27 dicembre della delibera della Provincia relativa all'autorizzazione alla partecipazione all'aumento di capitale per 1 milione».
 
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L'Arena del 6 luglio 2013

Il Catullo cerca 50 milioni
e un socio privato


AEROPORTO. L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio con perdita di 11,6 milioni e rinviato al 31 dicembre la decisione sull'azione di responsabilità civile per il passato. La società pronta a cedere il 49%, mandato esplorativo al presidente I possibili partner: Marchi, Orio al Serio, Gamberale e fondi stranieri

L'aeroporto Catullo sarebbe ormai risanato nei punti più critici dopo un 2012 terribile e ora è pronto per il rilancio per cui servono 50 milioni da investire nei prossimi tre anni. Uno sforzo che i soci attuali, in prevalenza pubblici, non possono sostenere, quindi è necessario trovare al più presto uno o più partner industriali. Che potranno essere operatori finanziari o gestori aeroportuali che condividano però il nuovo piano industriale: secondo il presidente Paolo Arena che ha avuto il mandato dall'assemblea di soci di esplorare la situazione e riferire entro l'anno, ci sono tre soggetti italiani interessati (Marchi-Save, Gamberale-F2i e Orio al Serio) e uno straniero che può essere un fondo internazionale o un gestore aeroportuale europeo. È questo uno dei principali risultati dell'assemblea dei soci della Catullo spa che si è riunita ieri per un ordine del giorno molto pesante, che prevedeva l'approvazione del bilancio ma anche alcuni risvolti giudiziari. È stata infatti rinviata dai soci la decisione di procedere con l'azione di responsabilità civile nei confronti della precedente gestione, anche perché se l'ex presidente Bortolazzi e l'ex dg Soppani e altri del vecchio cda non ci sono più, è ancora in carica invece il vicepresidente Angeli, rappresentante di Trento, il cui nome sarebbe compreso tra i dieci che hanno ricevuto l'avviso di garanzia dalla Procura di Verona che sta svolgendo l'inchiesta sulla presunta malagestione e false comunicazioni di bilancio. Angeli ieri non ha confermato nè smentito di aver ricevuto l'avviso di proroga delle indagini: «Non ho nulla da dire, sono cose coperte da segreto», ha affermato. In ogni caso su questa azione di responsabilità civile, che il nuovo consiglio di amministrazione ha comunque già approvato, i soci hanno chiesto tempo per approfondimenti fino al 31 dicembre. L'altro aspetto delicato è stato quello del bilancio 2012 che ha chiuso in passivo per 11,6 milioni di euro con circa 5 milioni di poste straordinarie positive, ma la gestione ordinaria si discosta di poco da quella del 2011 quando si chiuse con una perdita di 16,3 milioni che erano diventati 26,6 milioni con le poste straordinarie passive. «Al netto delle poste straordinarie su entrambi gli esercizi l'adamento gestionale evidenzia dunque», dice il presidente Arena, «nell'esercizio 2012 un risultato aziendale migliore di circa 1,3 milioni rispetto a quello del 2011». Un miglioramento modesto, ha riconosciuto Arena insieme con il direttore generale Carmine Bassetti «perché tutte le attività di ristrutturazione si sono concretizzate a fine anno» per cui i benefici si sentono quest'anno, tant'è vero che «nei primi 5 mesi abbiamo già registrato un miglioramento sui conti del 2012 pari a 3,5 milioni proprio per l'abbattimento dei costi e l'efficientemento dell'azienda. Ma il paradosso, che la dice lunga sul passato, è che nei primi 5 mesi del 2013 il Catullo ha fatto registrare pessime performances sul transito dei passeggeri con una perdita media sul periodo pari a -18%: maggio, per dare un'idea, ha segnato -14%. Il che significa che ora arrivano meno passeggeri rispetto al 2012 quando c'era Ryanair, ma i conti migliorano sensibilmente perché non ci sono più i costi stellari di prima. Bilancio nel quale, ha garantito Arena, è compreso il fondo rischi per l'ottantina di lavoratori ex Avio handling che sono in cassa integrazione e potrebbero fare causa alla società. «L'aeroporto è stato risanato, sono stati eliminati i contratti tossici con le compagnie, è stata acquisita la concessione per Montichiari, la struttura è stata snellita e resa più efficiente, abbiamo fatto consistenti risparmi dai telefoni alle fotocopie: ora si può pensare allo sviluppo». Il punto adesso è questo: chi è disposto a entrare nel Catullo e sposare questo piano industriale? I soci, dal Comune alla Camera di commercio alla Provincia sono apparsi abbastanza fiduciosi: «Un anno fa stavamo peggio, ora c'è una prospettiva di speranza». Sul piano industriale si sono astenuti Bolzano e la Camera di Vicenza, assente Cariverona. M.B.
 
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da TG Verona


Verona-Teheran
prove di collegamento



11/07/2013 16:46

Il Console Generale della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, Seyed Mohammad Jozi, accompagnato dal Console e Responsabile della Sezione Commerciale, Mehrzad Zarei Doodeji, ha incontrato i vertici della Catullo Spa, la società che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia.
Sono state affrontate con il Presidente Paolo Arena e il Direttore Generale Carmine Bassetti una serie di iniziative commerciali sia per attività cargo sullo scalo di Brescia che collegamenti di linea passeggeri tra Verona e Teheran. E’ stato inoltre deciso di sottoporre agli Enti competenti italiani la possibilità di creare prosecuzioni.
Il Console Generale ha messo in evidenza che l’Italia è il primo partner commerciale con l’Iran in Europa e, al fine di facilitare flussi di turisti Iraniani verso l’Italia e viceversa, ha già iniziato colloqui con il Ministero del Turismo per il rilascio di appositi visti. Già nel 2012 oltre 2,5 milioni di Iraniani hanno viaggiato verso la Turchia data l’assenza di restrizioni sui visti. Il Console Generale riceve giornalmente richieste di Tour Operator Italiani, affinché venga aperta la possibilità di viaggi verso Teheran.
“Questo progetto di rapporti con l’Iran – ha commentato il Presidente Paolo Arena a conclusione della visita - è uno delle prime iniziative che ho valutato, dopo il mio insediamento. A causa delle sanzioni della UE, il progetto era stato sospeso. In questi due anni abbiamo verificato che esistono rapporti di scambio tra l’Iran e la Germania e con convinzione riteniamo che anche l’Italia debba poter promuovere le stesse attività e alle stesse condizioni, garantite alla Germania, in termini di scambio di merci e passeggeri. Dopo il cambio alla Presidenza in Iran, con un rappresentante considerato più moderato dalla comunità internazionale, auspichiamo che le sanzioni saranno meno restrittive consentendo l’ulteriore sviluppo delle attività turistiche e commerciali. Se tali condizioni si attueranno, lavoreremo per basare un aereo cargo a Brescia e un aereo di linea passeggeri a Verona che coprano i collegamenti con Teheran.”
 
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I voli per Teheran li vedo forse come cargo, non di più.....
 
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Mauro Freoni
view post Posted on 13/7/2013, 06:33




L'Iran é un Paese molto interessante ed alcune cose stanno cambiando, anche se un po' prematuro pensare ad esso come ad una meta turistica. Se si parla di business, il discorso cambia completamente, dati i suoi enormi potenziali.
 
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da L'Arena del 17/07/2013

Catullo, nulla di fatto al Tar per i ricorsi di Brescia e Orio

I giudici non hanno previsto sospensive e hanno fissato l'udienza nel merito per l'8 gennaio 2014. Nel mirino la concessione per Montichiari rilasciata a Verona La società: «Tutto ok». E il piano nazionale torna in discussione

I ricorsi contro l'aeroporto Catullo presentati da Abem (società privata con Camera di commercio bresciana) e Sacbo, società di gestione dell'aeroporto di Orio al Serio non hanno impietosito più di tanto il Tar di Brescia. I giudici infatti non solo non hanno accolto la richiesta di sospensiva, ma si sono anche riservati di studiare le carte nel merito rinviando tutto a una nuova udienza fissata per l'8 gennaio 2014. Insomma, nulla di fatto e nel frattempo, si vedrà... Ma cosa chiedono i ricorrenti Abem e Sacbo?

Con due distinti ricorsi puntano a far annullare la concessione quarantennale che il Governo ha rilasciato di recente alla società di gestione Catullo spa per lo scalo di Montichiari. Secondo loro si sarebbe dovuta indire una gara europea o comunque internazionale per trovare i soggetti più idonei alla gestione dello scalo. Solo che in tema di diritto è già stato stabilito da precedenti sentenze e ribadito da Roma che il Catullo è «l'unico soggetto titolato» a chiedere e ottenere la concessione di Montichiari, scalo per il quale tra l'altro ha investito negli anni quasi 100 milioni di euro. Ma Abem e Sacbo hanno presentato ricorsi diversi perché probabilmente diverso è il loro obiettivo. I primi, da tempo in rotta con Verona, avevano già impugnato al Tar la convenzione perdendo poi al Consiglio di Stato; Sacbo invece ha una strategia diversa. L'aeroporto di Orio al Serio dovrà chiudere e avere una operatività ridotta nei prossimi mesi per il rifacimento completo della pista; vede quindi in Montichiari un potenziale concorrente soprattutto per il settore cargo che nello scalo bresciano avrà impulso da ottobre. Cerca quindi, Sacbo, di limitare i danni e magari aprire una trattativa con la Catullo spa per la gestione congiunta di Montichiari. L'esito dei ricorsi di ieri, comunque, ha rafforzato la serenità dei vertici della società Catullo che in una nota affermano: «Siamo fiduciosi sul buon esito dei giudizi, ritenendo che la procedura per il rilascio della concessione si sia svolta correttamente secondo la legislazione vigente ed anche in armonia con i principi del diritto comunitario».

Se per il caso di Verona il Tar ha deciso di attendere con calma, quando si è trovato di fronte un tema ben più urgente ha invece deciso con grande tempestività: i giudici amministrativi hanno infatti accolto il ricorso presentato dai Comitati Aeroporto di Orio al Serio (composto complessivamente da un centinaio di residenti della zona) e da Legambiente contro il Piano di zonizzazione acustica aeroportuale presentato dallo scalo bergamasco. L'esposto al Tribunale amministrativo regionale era stato presentato a Brescia nel gennaio del 2011. Il piano presentato dall'aeroporto era invece stato approvato il 22 novembre del 2010 dalla Commissione costituita dall'Ente nazionale per l'aviazione civile. La decisione del Tar di Brescia annulla di fatto l'atto presentato dallo scalo bergamasco. Secondo il Tar di Brescia il piano di zonizzazione acustica aeroportuale va rifatto preceduto dalle cosiddette «VAS», valutazioni ambientali strategiche.

Per lo scalo di Bergamo si profila la necessità di sospendere i voli nelle ore notturne per problemi di rumori. Tutto questo mentre oggi al ministero delle Infrastrutture e Trasporti si terrà la prima riunione della cabina di regìa chiamata a elaborare, entro fine mese, un affinamento della proposta di piano degli aeroporti da portare poi all'attenzione della Conferenza Stato-Regioni per l'approvazione. Ad annunciarlo, ieri, il direttore generale dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, Alessio Quaranta, durante l'incontro con il settore sull'efficienza dei servizi aeroportuali durante la stagione estiva organizzato presso la sede centrale dell'Enac.

Il piano venne presentato dall'allora ministro Passera poco prima delle dimissioni del Governo Monti e non comprendeva nemmeno l'aeroporto di Montichiari per il quale invece ora c'è sia la concessione quarantennale che il piano di sviluppo per il cargo. Quello di oggi sarà il primo incontro della cabina di regia, che Regioni e ministero hanno deciso di costituire dopo il confronto avvenuto il 27 giugno al Mit, per elaborare alcune modifiche all'atto di indirizzo sul piano aeroportuale da sottoporre al ministro in un incontro già fissato per il conferenza-Stato-Regioni in modo da arrivare a settembre a un testo condiviso. Secondo il direttore generale dell'Enac «non si tratta tanto di aprire o chiudere aeroporti, quanto piuttosto, cosa più complessa, di definirne la vocazione».
 
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dal Corriere della Sera del 6 agosto 2013

AEROPORTI

Save «marcia» su Verona. Sul Catullo


Save «marcia» su Verona. Sul Catullo
offerta per una quota di minoranza




VENEZIA — Save marcia sul «Catullo» di Verona. I contatti erano in corso, da lunedì si sono concretizzati. «Se ne parla, preferirei farlo con i fatti. Certo l’obietivo di un sistema unico regionale sarebbe nell’interesse del territorio», aveva detto non più tardi di due mesi fa il presidente di Save, Enrico Marchi. E i fatti, adesso, ci sono. La società che gestisce l’aeroporto di Venezia ha presentato ieri l’offerta d’acquisto per una quota di minoranza della Catullo spa, la società di gestione dell’aeroporto scaligero, impegnata in un difficile percorso di risanamento. Facendo entrare così nel concreto il progetto della costituzione di un polo aeroportuale veneto. Un’offerta ancora preliminare, non esclusiva, che lascia aperte alle parti eventuali vie d’uscita. Ma con cui la società guidata da Enrico Marchi ha rotto gli indugi nella partita sull’aeroporto scaligero, con un’offerta definita la scorsa settimana, nel cda che ha dato il via libera anche ai conti del primo semestre.

E su cui c’è già un primo punto fermo. Il cda del «Catullo» è stato convocato di gran carriera dal presidente Paolo Arena. All’ordine del giorno, proprio l’informativa sull’offerta giunta da Venezia, con le decisioni conseguenti da parte del cda. Che pare abbia approvato la richiesta di convocare l’assemblea dei soci, per avere il mandato ad aprire la seconda fase. Quella della trattativa in esclusiva, tra numeri e si avvia la due diligence. L’intenzione, a Verona, di andare avanti sul percorso c’è tutta. Save non era l’unico che si era fatto avanti. Si era parlato dell’interesse del Fondo F2i di Vito Gamberale e anche della Sacbo, la società di gestione dell’aeroporto bergamasco di Orio al Serio. E con loro anche del fondo australiano Amp Capital, già presente negli aeroporti di Melbourne, in Australia, e di Newcastle, in Gran Bretagna. C’erano state anche lettere d’intenti, ma a Verona, alla fine, hanno preso atto che l’unico a farsi avanti seriamente è stato Marchi. E la volontà in riva all’Adige è di chiudere la partita entro fine anno: «Vorremmo convocare i soci entro fine anno con un’ipotesi già ben definita», aveva detto Arena all’assemblea dei soci. Resta ora da metter a fuoco i meccanismi dell’operazione. Save ha già fatto capire di voler lavorare con i concambi azionari, secondo lo schema che aveva già portato in passato Venezia a controllare l’aeroporto di Treviso.

Su questa strada il cda di Save ha già avviato a maggio il piano d’acquisto di azioni proprie, deliberato nell’assemblea degli azionisti di aprile: un piano di oltre 40 milioni di euro, per acquistare nel giro di 18 mesi fino a un 7% di azioni Save, portandosi al 12%, e che ha visto finora salire la spa quotata in Borsa salire dal 4,78% al 5,7%. Proprio al servizio delle acquisizioni. Potrebbe essere questo il punto di partenza dell’operazione. Ma a Verona, che punta a vendere il 49% della società, fanno capire che uno schema carta contro carta non può bastare e che per risanare i conti della «Catullo», dopo le disastrose gestioni passate con pesanti ripercussioni sui conti (11,6 milioni di perdite nel 2012, dopo i 26 del 2011) serve anche denaro fresco. Potrebbero arrivare con un aumento di capitale dedicato, che potrebbe proiettare, secondo alcuni scenari, Save anche al 40% del capitale di Catullo spa; per poi, nel giro di qualche anno, se l’alleanza prendesse il largo, vedere la società di gestione di Venezia e Treviso conquistare la maggioranza anche di Verona. Scenari, per ora, il cui sviluppo andrà verificato nei fatti. Ma la strada per costituire, almeno negli aeroporti, il polo veneto è aperta.
 
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da L'Arena del 7 agosto 2013

Catullo, Save propone - 25 milioni per il 35%


ENTI E POLITICA. Con una lettera contenente una manifestazione di interesse da parte della società veneziana, avviata la trattativa per l'ingresso del nuovo partner. Una parte con azioni e il resto investimenti. I legali studiano il percorso più veloce. Il 19 agosto nuovo cda, poi assemblea dei soci

L'aeroporto Catullo cerca partner strategici per il rilancio

Venticinque milioni di euro per il 35% del Catullo. E così entro l'anno potrebbe nascere il polo veneto degli aeroporti. Come previsto ancora un mese fa, infatti, l'unica strada in breve tempo percorribile per fare entrare un partner strategico nella società Catullo per rilanciare lo scalo e realizzare il piano industriale è trovare un accordo con la società Save di Enrico Marchi che gestisce lo scalo veneziano di Tessera e quello di Treviso. I contatti che già erano concreti nelle scorse settimane hanno portato la Save a formulare una lettera di intenti con la quale si manifesta la disponibilità a entrare nella società di gestione veronese per rilevarne, secondo indiscrezioni confermate da più fonti, il 35% (per ora) per una cifra di 25 milioni di euro in parte con concambio azionario (Save è quotata in Borsa) fino al 5% e il resto in cash necessario per iniettare risorse fresche per il nuovo piano industriale. La proposta è già stata valutata dal consiglio di amministrazione della Catullo che all'unanimità ha dato il via libera per continuare a esplorare questa strada, restando però in attesa di altre eventuali manifestazioni di interesse da parte per esempio del fondo di investimento F2i di Vito Gamberale o del fondo australiano Amp Capital. Un nuovo cda è convocato per il 19 agosto e in quella sede verrà chiamata una nuova assemblea dei soci per fine mese o al massimo ai primi di settembre per dare il via libera all'operazione se si riterranno opportune le stime e la fattibilità. Vediamo i nodi sui quali i soci dovranno trovare un accordo.

STIMA. I valori messi in campo da Save porterebbero a un valore presunto dello scalo pari a 70-75 milioni di euro circa. Ma dopo l'operazione di risanamento dei conti e la concessione dello scalo di Montichiari che ha iniziato l'attività cargo, è facile che i soci veronesi puntino a una valutazione maggiore. In base alla manifestazione di interesse formulata da Save, dovrebbe essere istituita una commissione tecnico-legale per valutare questi aspetti e trovare un punto d'intesa. GARA O NO?. La questione procedurale non è di poco conto. Per trattare la cessione di quote con Enrico Marchi o si apre una gara internazionale alla quale potrebbero partecipare tutti o si deve compiere una precisa scelta strategica industriale. Nel primo caso i tempi sarebbero molto dilatati in attesa di manifestazioni di interesse che oggi non è possibile sapere se arriveranno. E le condizioni finanziarie del Catullo (che ha chiuso in perdita, riesce a contenere i costi di gestione ma fatica ancora a realizzare fatturato con nuovi voli a causa della crisi) consentono di attendere ancora? Una decisione netta, invece, sulla base di una scelta strategica che individui un partner industriale potrebbe portare alla trattativa diretta e quindi molto più rapida e con un esito meno incerto.

GARANZIE. È chiaro che un altro tema delicato sul tappeto è quello delle garanzie che Save chiederà per un ingresso nella società: innanzi tutto che il piano industriale presentato ai soci il mese scorso non venga modificato. E poi clausole che prevedano un ruolo preciso per il socio di minoranza. E infine che vi sia possibilità di crescere nel contesto societario: da un iniziale 35% la società aeroportuale veneziana potrebbe salire ancora con aumenti di capitale dedicati o nuovi investimenti. Ma anche il sistema Verona vorrà definire alcuni paletti per mantenere il controllo sul suo aeroporto. In questo modo, entro l'anno il Catullo potrebbe avere un nuovo socio industriale e strategico e anche una riserva di denaro fresco per gli investimenti. La fase esplorativa procede, i tempi sono stretti: entro il mese o arrivano altre proposte che porteranno gioco forza a fare nuove valutazioni comparative o la strada sembra segnata. «Confermo», dice prudente il presidente della Catullo Paolo Arena, «che è arrivata l'offerta non vincolante da parte di Save; i contenuti sono riservati e all'attenzione dei soci. È una offerta molto interessante che punta sugli investimenti nella società. Il Catullo è al centro dell'interesse degli investitori; può nascere il polo del Nordest degli aeroporti con quattro scali e il più grande bacino di abitanti più grande d'Italia». A Roma intanto schiarita per l'ingresso di Enav in torre di controllo.M.Batt.
 
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da Travel Quotidiano

Aeroporto di Verona, nuovo volo su Mosca con S7


Dal 20 al 22 settembre 2013 si svolgerà a Trento la 14esima edizione della Bitm – Borsa Internazionale del Turismo Montano, dove l’aeroporto di Verona annuncerà il rafforzamento dei nuovi voli per la Russia. Nella rassegna, dedicata al turismo in montagna, si discuterà delle strategie commerciali e promozionali per programmare la nuova offerta turistica del territorio. L’aeroporto di Verona ha trasportato lo scorso anno 3,2 milioni di passeggeri. Uno dei collegamenti che ha inciso positivamente sui flussi turistici in arrivo è quello operato sei giorni su sette dalla compagnia aerea S7 da Mosca, che diventerà giornaliero dal 27 dicembre prossimo. S7 è un partner importante per l’aeroporto, garantendo da Mosca le prosecuzioni per circa trenta destinazioni in tutta la Federazione Russa.
 
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da L'Arena del 21/01/2014

Catullo, passeggeri in calo ma ci sono segnali di ripresa
Nel 2013 sono stati 2,7 milioni con una contrazione rispetto al 2012 pari al -14,9%. Tornano a crescere i charter. Intesa con Enav

L'aeroporto Catullo nel 2013 ha ridotto le perdite finanziarie grazie a un «radicale programma di ristrutturazione» come dice il presidente Paolo Arena, ma chiude l'anno con una brusca flessione, tra le più nette nel mondo aeroportuale pari al -14,9% rispetto al 2012 (la contrazione nazionale è del -2,1%) che significa una quota di passeggeri pari a 2,7 milioni, al di sotto della soglia psicologica dei 3 milioni che viene da sempre ritenuta il punto di riferimento per aeroporti simili. E ben lontana dalle proiezioni che negli anni passati venivano elaborate.

Il risultato che vede anche 39 mila tonnellate di merci movimentate tra Verona e Brescia, è «condizionato», come spiega una nota della Catullo spa, «dal contesto di congiuntura negativa per il trasporto aereo. Nonostante la contrazione rispetto l'anno precedente (-14,9% sui passeggeri e -2% sulle merci), si registrano segnali positivi negli ultimi mesi dell'anno».

Il calo, dopo l'addio di Ryanair, era messo in conto, ma la crisi delle compagnie aeree ha impedito una risalita veloce. Tuttavia la sorpresa è arrivata dai charter che sono tornati di moda: «Il traffico nazionale a Verona cresce del 5% negli ultimi due mesi dell'anno e il charter, per effetto della ripresa del Mar Rosso, ha recuperato a dicembre quasi il 90% del traffico – spiega il direttore generale Carmine Bassetti – Gli stessi segnali positivi sono confermati in questi primi giorni dell'anno. Le merci a Brescia registrano un incremento del 19% nel secondo semestre, dopo un brusco rallentamento nei primi mesi».

Il punto è che nel 2013 si attendeva il decollo del cargo a Brescia grazie all'accordo con un gruppo di compagnie vietnamite che alla fine è saltato e non si riesce a rimettere in piedi.

«Il consolidamento del conto economico, la definizione di una visione strategica di medio periodo condivisa dagli azionisti e la risoluzione di alcune problematiche (come il controllo del traffico aereo a Verona grazie all'accordo con Enav) che ne limitavano le potenzialità – dice il presidente Paolo Arena – hanno consentito alla società di presentarsi al mercato e sondarlo alla ricerca di un partner industriale e finanziario con cui intraprendere il percorso di sviluppo, sollecitando più manifestazioni d'interesse». E infatti il 2014 sarà l'anno della verità per capire se va in porto o no l'accordo con Save: la trattativa è in corso. E inoltre, in occasione dell'approvazione del bilancio 2013 che chiuderà con circa 3 milioni di perdite,, vale a dire tra aprile e maggio, ci sarà il rinnovo del cda e della presidenza.

Ma quest'anno dovranno anche partire i lavori previsti dal nuovo piano industriale come «la riconfigurazione delle sale di imbarco, la ristrutturazione del parcheggio multipiano interrato P4, la bonifica della ex cava Marchi (si attende l'ok dal Comune di Villafranca che è pure socio-ndr), la nuova segnaletica del piazzale aeromobili, la riqualifica della via di rullaggio». È stato chiuso da Catullo Spa l'accordo con Enav (ente nazionale per l'assistenza al volo) e Aeronautica militare perché il controllo del traffico aereo dell'aeroporto Catullo passi in gestione all'Enav. «È stata inoltre perfezionata l'acquisizione dei terreni esterni al sedime destinati alla nuova torre di controllo. L'ingresso dei controllori di volo civili permetterà di aumentare i movimenti/ora e quindi le potenzialità di gestione di volumi maggiori di traffico aereo».

A Brescia Montichiari, in attesa di concludere un accordo commerciale con compagnie intercontinentali per voli cargo tra l'Asia e l'Africa, «è stato perfezionato il collaudo tecnico amministrativo del nuovo magazzino cargo ed avviata la progettazione per il potenziamento della pista di volo, la cui lunghezza è stata di recente incrementata di 90 metri in seguito all'attuazione di interventi di adeguamento infrastrutturale».

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Tornano i voli diretti per Berlino e Amburgo Londra e Mosca al top

I segnali di ripresa registrati a fine anno potrebbero consolidarsi quest'anno per il Catullo almeno sul fronte del traffico. Sono state infatti annunciate alcune novità per il 2014, già acquistabili, come l'apertura del volo diretto per Berlino tre volte la settimana e il volo diretto per Amburgo due volte la settimana operato da Germanwings, il giornaliero per Ginevra e il volo giornaliero per Zurigo operato da Etihad Regional. Etihad Regional, come rende noto la Catullo spa, è il nuovo brand europeo della compagnia aerea Etihad Airways, operato da Darwin Airline, è un vettore regionale con sede in Svizzera, fondato nel 2003. La compagnia aerea serve una vasta gamma di mercati chiave in Europa e offre voli a lungo raggio e destinazioni internazionali in Europa, Australia, Asia, Stati Uniti, Medio Oriente e Africa grazie alla partnership e al codeshare con Etihad Airways.

Riprendono con la stagione estiva i voli stagionali per Amsterdam (Transavia), Colonia (Germanwings), Dublino (Aer Lingus), Southampton, Edimburgo e Leeds (Flybe). Su Londra oltre a British Airways e Easyjet, torna il collegamento di Monarch. Proseguirà anche per la stagione estiva il volo giornaliero per Mosca (S7).

I nuovi voli sono aggiuntivi alla programmazione continuativa per le destinazioni nazionali (Bari, Cagliari, Catania, Napoli, Olbia, Palermo, Roma), a quelle europee (Londra, Parigi, Monaco, Francoforte, Mosca, Bucarest, Chisinau, Tirana, Fuerteventura, Djerba, Dubai, Tenerife, Gran Canaria, Tel Aviv) e quelle intercontinentali quali Boavista, Sal Capoverde, Zanzibar, Dubai sono raggiungibili con voli diretti. Air Dolomiti e Meridiana fanno base a Verona.

Le destinazioni che registrano le migliori performance sono Londra (286.444 passeggeri; +12%), Francoforte (130.216 passeggeri; +32%) e Monaco (104.207 passeggeri; +8%), Mosca (75.639 passeggeri; +112%), oltre a Catania (235.850 passeggeri; +4%) sul fronte nazionale.

Soffrono le destinazioni nazionali come Roma, Napoli e Palermo e il charter internazionale da luglio a novembre. Tra le novità più recenti delle operazioni incoming invernali sono operativi i voli da Copenaghen, da Mineralnie Vodi e Volgograd (Federazione Russa).

Nell'aerostazione sono state realizzate sei nuove postazioni biglietteria, il desk info point/tax free/post office, e installati monitor più ampi e visibili per l'informativa all'utente. Sono stati aperti oltre 10 nuovi esercizi commerciali ed è stata completamente rinnovata l'area ristorazione al piano primo con vista sul piazzale aeromobili per una superficie di intervento di circa 700 metri quadrati
 
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view post Posted on 12/5/2014, 09:35
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da L'Agenzia di Viaggi.it del 12/05/2014

Aeroporto di Verona, 19 nuovi voli per l’estate

Sono 19 i nuovi voli annunciati dall’aeroporto Valerio Catullo di Verona per la stagione estiva, alcuni dei quali hanno iniziato le operazioni nei giorni scorsi: Berlino (tre volte la settimana), Amburgo (due volte la settimana) e Colonia (tre volte la settimana) operati da Germanwings; Palermo (giornaliero), Bari (giornaliero), Dublino (tre volte la settimana) e Amsterdam (sei volte la settimana) serviti da AirOne, Volotea, Aer Lingus e Transavia.


Air Dolomiti, poi, attraverso gli hub di Monaco e Francoforte consente l’accesso da Verona a un network globale e di beneficiare dell’ampia gamma di servizi offerti da Lufthansa e da Star Alliance.


Anche attraverso Roma Fiumicino, volando con Alitalia, si possono raggiungere mete internazionali e intercontinentali. Nel 2013 il numero di passeggeri da e per Verona che hanno utilizzato l’hub di Roma Fiumicino per collegamenti internazionali ed intercontinentali ha superato le 65mila unità (il 33% del totale), in crescita del 6% rispetto al 2012. Se si considerano i passeggeri, partiti da Verona che poi hanno proseguito verso destinazioni intercontinentali, la crescita è stata del 9%.



Le preferenze dei passeggeri
Le principali destinazioni internazionali scelte dai passeggeri in partenza da Verona sono Mosca, Tel Aviv, Atene e Algeri, mentre le mete intercontinentali preferite sono Buenos Aires, San Paolo, Miami, New York e Lagos.


Oltre a Roma Fiumicino di Alitalia, altre destinazioni italiane collegate dal Catullo sono Bari, Palermo, Catania, Napoli, Olbia, su cui volano Air One, Volotea e Meridiana.


In particolare Air One, che dal 1° giugno inaugurerà a Verona una nuova base operativa, dislocando sul Catullo un Airbus A320, dalla stessa data opererà i collegamenti con Barcellona (un volo al giorno), Parigi (quattro voli alla settimana) e Tirana (quattro voli alla settimana), oltre a quelli per Palermo e Catania.
A loro volta i tour operator hanno confermato per i prossimi mesi le operazioni con alcune aree del Mar Rosso (Marsa Alam, Hurgada).


Il quadro dei nuovi collegamenti sarà completato entro luglio. Etihad Regional opererà dal 17 maggio il volo per Cambridge, e dal 1° giugno i giornalieri per Ginevra e Zurigo. Grazie alla partnership con Etihad Airways, Etihad Regional offrirà ai propri viaggiatori l’accesso a una rete di oltre 110 destinazioni in Europa, Australia, Asia, Stati Uniti, Medio Oriente ed Africa.


Dopo l’attivazione del collegamento con Southampton da parte di Flybe dal 17 maggio, da metà giugno altre due città britanniche – Edimburgo e Leeds – saranno collegate con Verona da Jet2.com. Il prossimo mese Fly Romania volerà per Bucarest e Timisoara, mentre a luglio Mistral Air aprirà nuove rotte per Corfù, Mostar e Zante.



Complessivamente, nella stagione estiva 2014 l’aeroporto di Verona sarà collegato con 57 aeroporti, nove destinazioni nazionali, 34 dell’Unione Europea e 14 extra UE.

da L'Arena del 10 maggio 2014.

Catullo, traffico in crescita ad aprile dell’8,8 %


VERONA. Il traffico sullo scalo di Verona ad aprile è tornato a crescere significativamente, registrando un aumento dei passeggeri dell'8,8% rispetto allo stesso mese del 2013. Lo ha reso noto un comunicato del gruppo aeroportuale Catullo che controlla gli aeroporti di Verona e Brescia Montichiari.

Un contributo importante alla crescita sono soprattutto i nuovi voli, che hanno determinato l'incremento del 17% del traffico internazionale, mentre permane negativo il dato relativo al traffico domestico (-4%). Dal 30 marzo, sono 6 le nuove destinazioni internazionali collegate con voli diretti dal Catullo, che hanno contribuito all'aumento di traffico dello scalo veronese: i collegamenti con Berlino, Amburgo e Colonia, operati da Germanwings, e i voli per Palermo, Dublino e Amsterdam serviti rispettivamente da AirOne, Aer Lingus e Transavia.

A partire dal mese scorso, sono stati rafforzati e resi giornalieri i collegamenti con Bari e Palermo operati da Volotea. In particolare, ad aprile i voli di linea hanno movimentato oltre 165 mila passeggeri, con una crescita del 7%. A questi si aggiungono oltre 26 mila passeggeri partiti e atterrati a Verona su voli charter, che hanno registrato una ripresa pari al 22%.

Entro luglio al Catullo sarà completato il quadro dei nuovi collegamenti, con 13 nuovi voli per Bucarest, Timisoara, Southampton, Barcellona, Parigi, Cambridge, Ginevra, Zurigo, Edimburgo, Leeds, Mostar, Zante e Corfù. Dalla settimana prossima inoltre riprenderanno i collegamenti con Londra e Manchester operati da Monarch.
 
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da L'Arena on line del 18/08/2014

Catullo, cassa integrazione:ora si ritorna dal gip

Dovrà dire se sussistano o meno gli elementi per aprire un procedimento a carico degli ex vertici

Cassa integrazione al Catullo e assunzioni successive: il fascicolo torna nuovamente davanti al gip. E la dottoressa Isabella Cesari dovrà valutare se sussistano o meno gli elementi per instaurare un procedimento a carico dei vertici dell'ente aeroportuale (due gli indagati, Carmine Bassetti, dg di Società aeroporto Valerio Catullo e Nicola Catozzo, direttore del personale) relativamente alla «sostituzione» - che si presume illegittima - di lavoratori messi in Cassa integrazione.

Si tornerà a discutere di scelte e decisioni ma anche, probabilmente, di gestione finanziaria e bilanci considerato che, a fronte della seconda richiesta di archiviazione presentata dal pm Marco Zenatelli, il segretario provinciale della Uil, tutelato dall'avvocato Davide Adami, si è opposto alla decisione di «chiudere» la vicenda. Lo ha fatto chiedendo l'acquisizione di bilanci e l'effettuazione di una consulenza al fine di valutare anche la gestione finanziaria che ha portato, si sostiene, «ad una pesante posizione debitoria nonostante il costante ricorso al finanziamento erogato dagli enti della pubblica amministrazione (suoi soci)» seguito dal ricorso alla Cigs nonostante «continui un comportamento incline alla dilapidazione delle risorse economiche». Comportamento che, per chi segnalò le incongruenze tra la messa in mobilità dei lavoratori e le successive assunzioni con le medesime mansioni, si inserirebbe nella fattispecie della truffa e del peculato poichè l'accesso alla Cigs «rappresenta un tipo di finanziamento dello Stato».

L'opposizione all'archiviazione prende le mosse da quanto accertato nelle indagini della Guardia di Finanza circa il mancato parziale rispetto delle regole poste, cioè che «dopo aver posto in cassa integrazione numerosi dipendenti ne abbia assunti altri per ricoprire i medesimi ruoli senza alcuna necessità evidente». E si ritiene che l'omissione di informazioni dovute, le nuove assunzioni e l'indebito conseguimento di erogazioni concesse dallo Stato dovrebbero essere gli elementi su cui fondare «l'eventuale processo».

Per quanto riguarda la condotta della società Catullo, nell'atto depositato al gip si sottolinea che al momento dell'istruzione della pratica per l'ammissione alla Cigs «la società avesse intenzione di procedere con nuove assunzioni». E a sostegno di ciò si evidenzia che i primi incarichi di selezione del personale affidati alla In Job Spa risalgono al novembre 2012, «contestualmente all'avvio della procedura per fruire della Cassa integrazione. Intenzione taciuta alle organizzazioni sindacali che sarebbero state sensibili a risolvere la contraddizione rappresentata dalla Cigs di molti lavoratori e la possibile assunzione (poi effettiva) di nuovi».

Riguardo invece ai nuovi lavoratori a cui affidare incarichi già svolti dal personale posto in cassa integrazione, nell'annotazione di pg (si ricorda che fu il gip Cesari, a fronte della prima richiesta di archiviazione, a disporre nuove indagini, ndr) si parla dell'assunzione del responsabile delle relazioni esterne e stampa a partire dal 1° gennaio 2013, incarico che era stato affidato ad un'altra persona a far data dal 2002. E si cita anche la messa in cassa integrazione di colui che viene definito «il pilastro della Catullo» perchè dotato di rilevanti competenze ed esperienza, per far posto ad un nuovo assunto.

Ciò per «confutare le tesi difensive riguardanti la necessità di nuove assunzioni per consentire alla Società di disporre di personale dotato di particolari competenze: alcune delle assunzioni non hanno tale necessità perchè il personale posto in Cigs aveva identiche se non superiori competenze». Da qui la richiesta di proseguire l'azione penale.F.M.
 
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