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Notizie di stampa sul Catullo - anno 2013/2014, Rassegna stampa

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ardu63
view post Posted on 3/7/2013, 07:35 by: ardu63
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dal Corriere.it


Amp Capital, colosso delle infrastrutture, vuole investire a Verona. Il gruppo ha denaro e competenze sufficienti per poter rilanciare l'aeroporto

Il Catullo e l’interesse dei fondi
La pista che porta a Melbourne



VERONA — Se non altro, la notizia conforta perché dimostra che l’interesse degli investitori internazionali è vivo, nonostante i piccoli e grandi guai di bilancio che continuano ad affliggere la società: il Catullo è appetibile e se ne sta interessando, fra gli altri, un grande fondo specializzato nelle infrastrutture. Nei giorni scorsi il Corriere di Verona aveva già rivelato l’interesse di un soggetto australiano, ora si comincia a saperne di più: si tratta del gruppo Amp Capital. Detta così, può essere una spiegazione per pochissimi addetti ai lavori.

La cosa si fa interessante, però, quando si spulcia il portafoglio degli asset: è del marzo scorso, per esempio, la notizia che il fondo ha incrementato al 45% (con un investimento di 157 milioni di dollari australiani, ovvero circa 110 milioni di euro) la quota nella società che controlla quasi la totalità delle azioni dell’aeroporto di Melbourne. Per capire le dimensioni, stiamo parlando di una realtà (quella appunto della seconda metropoli australiana) che sforna 29 milioni di passeggeri l’anno. Numeri ciclopici rispetto alla realtà veronese. Sempre Amp Capital detiene il 49% dell’aeroporto di Newcastle in Inghilterra. L’elenco potrebbe proseguire, ma tanto basta per capire che il fondo ha denari e competenze sufficienti per poter rilanciare sul serio l’aeroporto di Verona. Va comunque sottolineato che fin qui stiamo parlando di approcci generici, e che gli australiani prima di fare una vera avance hanno bisogno di capire tre cose fondamentali: cosa c’è nei bilanci del Catullo, quali sono i suoi piani e soprattutto cosa hanno intenzione di fare davvero i soci che lo controllano. Privatizzazione reale, con cessione della maggioranza? Un aumento di capitale? Una gara pubblica?

Le discussioni sono già cominciate e venerdì l’assemblea - convocata con l’approvazione del bilancio all’ordine del giorno e la presentazione del piano strategico aggiornato con lo sviluppo di Montichiari - potrà essere un passo utile per capire come si stanno muovendo gli azionisti. Utile, ma non decisivo: prima che prenda una forma concreta l’ingresso di nuovi soci privati e si arrivi alla formulazione di vere offerte, ce ne passa e ce ne passerà. Intanto, però, gli australiani hanno chiesto informazioni ed hanno reso esplicita la loro intenzione di investire sugli scali veneti, compreso quello di Venezia. Il fondo vuole allargare la sua presenza in Europa ed ha individuato nel Nordest un’area di potenziale alto sviluppo. Chi pensa che soggetti come Amp Capital siano una soluzione ideale perché «investono e non comandano», come invece avverrebbe nel caso della Save o dell’accoppiata Sea-F2i di Gamberale (che pare peraltro allontanarsi), è leggermente fuori pista.

I fondi di investimento sono fortemente orientati al risultato economico, non tollerano gestioni che non siano molto efficienti e business-oriented. Non assecondano compagini che, con la scusa del territorio da difendere, generano pasticci gestionali. E che la situazione sia ancora molto da raddrizzare lo vanno dicendo da mesi gli stessi vertici dell’azienda, dal presidente Paolo Arena al dg Carmine Bassetti: gli sforzi enormi, con sacrifici anche occupazionali (vedi cassa integrazione e abbandono dell’handling) hanno posto le premesse per un risanamento di Verona ma venerdì gli azionisti saranno chiamati ad approvare conti con oltre 10 milioni di perdite nel 2012, che difficilmente potranno trasformarsi in profitti a breve termine. Anche perchè la situazione del traffico quest’anno è molto pesante: con l’addio di Ryanair e la crisi economica il numero di passeggeri si è drasticamente ridotto. Nei primi cinque mesi, da gennaio a maggio, siamo a un -18% rispetto all’anno scorso e il primo mese estivo, giugno, non è riuscito a invertire la tendenza ma solo ad attenuarla. I passeggeri sono calati dell’8 per cento circa.

da affaritaliani.it

Economia

Verona/ Amp Capital vuole il Catullo

Il signore di Melbourn vuole il Catullo di Verona. A rivelarlo e il Corriere di Verona, secondo cui un grande fondo specializzato nelle infrastrutture è interessato all'aeroporto scaligero.

Si tratta del gruppo Amp Capital, che tra le altre partecipazioni controlla già lo scalo della città australiana. Un colosso, insomma, che detiene anche il 49% dell'aeroporto di Newcastle in Inghilterra e che sarebbe interessato pure all'aeroporto di Venezia.

Il partner perfetto che però aspetta ancora a fare proposte precise in attesa di studiare i conti del Catullo, di capire com'è la situazione societaria e quali sono i piani di investimento.

Le discussioni sono già cominciate e venerdì l'assemblea - convocata con l'approvazione del bilancio all'ordine del giorno e la presentazione del piano strategico - potrà essere un passo utile per capire come si stanno muovendo gli azionisti.

Gli autraliani, infatti, non sono gli unici pretendenti in questa partita appena agli inizia. E c'è chi pensa che soggetti come Amp Capital siano una soluzione ideale perché 'investono e non comandano', e chi preferisce Save o Sea-F2i di Gamberale (ipotesi che però pare peraltro allontanarsi). La partita è aperta.
 
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12 replies since 3/7/2013, 07:34   362 views
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