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Spettacolo a Sion per il Breitling Airshow tornato dopo 5 anni.
51.000 spettatori di media in ciascuna delle 3 giornate ed almeno 15.000 appostati intorno all’aeroporto o sulle colline circostanti, da dove si poteva godere di una vista mozzafiato sul sedime aeroportuale svizzero catturando in quota le macchine esibitesi nel corso della manifestazione, sono i primi dati a caldo prodotti ufficialmente dall’Organizzazione.
Il piccolo aeroporto incastonato in un’ampia valle con il suo caratteristico castello ha inevitabilmente contingentato la capienza del pubblico ma ha anche costretto le pattuglie e le macchine esibirsi con traiettorie diverse dal normale ed alzare la quota come imposto dalle Autorità elvetiche preposte alla sicurezza del volo.
Così, le montagne circostanti inevitabilmente hanno condizionato, ma lo spettacolo è stato comunque garantito, qui ci basti ricordare che la display line: era posizionata non sull’asse pista ma dietro la torre di controllo, fuori dall’area recintata.
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Un numero: per organizzare la manifestazione che ha coinvolto 120 aerei e 900 volontari, sono serviti 24 mesi di duro lavoro.
Principale sponsor della manifestazione oltre a Breitling, massicciamente presente con molti dei propri velivoli e la pattuglia su L-39 Albatros, è stata Airbus con centinaia di adesivi a forma di “Eurofighter Typhoon” disposti per terra a guidare gli spettatori allo stand espositivo del colosso aerospaziale.
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Quali sono state le star dell’edizione 2017? Indubbiamente le Frecce Tricolori, seppur andate in volo prive del solista Filippo Barbero, costrette a cancellare dal programma pure la scintilla tricolore per i motivi di cui sopra ed a modificare l’alona conclusiva.
Anche "il tricolore più lungo del mondo" ha dovuto essere variato, eseguito lungo l’asse pista e senza l’inserzione di Pony 10.
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Direi anche Franky Zapata, autore di una esibizione impeccabile, l’OV-10 Bronco con le insegne dei Marines, il Mirage IIIDS privato con le insegne della Schweizer Luftwaffe, l’Hawker Hunter pure impegnato in un Heritage Flight con un Saunier Morane, macchine poco note nei nostri cieli ma importanti nella storia dell’aviazione svizzera.
È stato altrettanto spettacolare l’altro Heritage Flight che ha visto protagonisti l’Embraer 190LR di Helvetic e la Patrouille Suisse come antipasto della loro sempre piacevole esibizione.
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Tutt’intorno al piccolo aeroporto del capoluogo del Cantone Vallese (Le Valais) , l’organizzazione è stata pressoché perfetta; afflusso e deflusso senza alcuna coda, con auto parcheggiate perfettamente (ehm… da noi chissà quante auto avremmo trovato parcheggiate sopra alle aiuole o … agli alberi… ) ed i bus navetta che facevano la spola per consentire a tutti di giungere in aeroporto il più celermente possibile.
Qualche sbavatura invece all’interno ed agli accessi, ma nel complesso la to sicurezza tutto è andato bene anche se gli aerei parcheggiati di fronte alle transenne ostacolavano in diverse situazioni la visuale pulita della pista che peraltro era in controluce ma in un contesto decisamente mozzafiato.
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Numerosi gli stand gastronomici e quelli delle varie aziende e compagnie aeree che operano a Sion. Ci limitiamo a citare quelli di Eurofighter Dassault, nella versione Rafale International, stand in sgarciante arancione, Saab con il suo Gripen International per sponsorizzare e spingere i propri prodotti nella competizione elvetica per la sostituzione di F-5 Tiger ed F-18 Hornet.
I coloratissimi cappelli regalati dagli steward ed hostess, arancione e nero per Rafale, rosso per Eurofighter, coloravano gli spalti e lo showground costellato non solo di appassionati ma anche di tante famiglie con bambini ai quali era riservata un’area ad essi dedicata.
Anche Lockheed Martin era presente con uno stand coperto dedicato all’F-35 Lightning II.
All’interno si poteva provare il visore che viene montato sul (costosissimo e sofisticatissimo) casco prodotto dall’israeliana Elbit, mentre un simulatore panoramico con il cockpit del caccia stealth ordinato dall’Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca e Norvegia per l’Europa, era a disposizione degli ospiti.
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Abbiamo così introdotto il tema clou dell’Airshow, la competizione tra i 3 caccia europei.di 4a generazione andati in volo uno dietro l’altro insieme all’Hornet elvetico (il J-5019) con la presenza… invisibile del quarto incomodo, ovvero l’F-35 che parrebbe avere più di una chance per la sostituzione dei caccia di prima linea.
Sinceramente mi aspettavo la presenza del nostro T-346FA che sarebbe un ottimo e validissimo sostituto del vecchio Northrop F-5 come second line aircraft della futura aviazione elvetica.
A parte la PAN, non era presente nessuna macchina di casa nostra tra tanti privati, Breitling aircrafts, Pilatus senza dimenticare i numerosi mezzi dei padroni di casa.
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Tra i jet da combattimento chi ha deluso a parere dello scrivente è stato il display dell’Eurofighter Typhoon della Luftwaffe: in mano ai nostri collaudatori o ad un pilota del RAF Typhoon Display Team avremmo visto qualcosa di più “cattivo”.
Molto agile ed aggressivo il display dello Jas-39 Gripen con i colori della HunAF mentre il Rafale ha impressionato per il decollo ed atterraggio cortissimi, specie quest’ultimo.
La macchina è scesa verso la pista con un’angolazione pazzesca, assetto cabrato assunto all’ultimo, touch-down e frenata imperiosa per uscire al… primo raccordo in meno di 200 metri di pista. Atterraggi così per noi italiani sono la norma per… il nostro C-27J Spartan! Vero, il jet di Dassault era pur scarico di carburante e carichi esterni ma che performance..
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l’F/A-18 Hornet elvetico ha eseguito il suo display che è parso decisamente equilibrato in ogni aspetto specie in fatto di manovrabilità, uscita dalla vite piatta, cambi di direzione della prua tanto da far sembrare l’Hornet dotato di spinta vettoriale. Si vedevano, specie nelle posizioni controluce, come lavoravano i motori grazie ai fumi degli scarichi e le superfici di controllo.
Nel suo piccolo, ha eseguito una performance che mi ha ricordato quella del Su-27 al RIAT 2017 o le manovre molto tecniche a bassa velocità ed alto angolo d’attacco di sua maestà F-22.
Se Gripen e Rafale hanno incentrato i loro display sull’esaltare alcuni aspetti peculiari delle rispettive macchine, utili tra le montagne svizzere e le piste corte, il vecchio Hornet ha dimostrato di aver ancora molto da dire in fatto di manovrabilità e prestazioni generali.
Non sarà facile per l’Aeronautica Svizzera esprimere la propria scelta quando verrà il momento di tirare le somme.
Chiudo con il commento riguardante l’aspetto fotografico: luce difficile in certe situazioni, sfondo interessante e inusuale per noi, ma il controluce e le nuvole hanno “sporcato” il display della PAN, Hornet, Typhoon, Gripen e Rafàle. Purtroppo non sempre sono stato all’altezza mancando parecchi scatti sia lato inquadrature che lato messa a fuoco.
Peccato, comunque ci penseranno il Morby ed i due Menny con gli scatti particolarmente dinamici.
Alla mattina ho avuto l’opportunità di essere trasportato nella zona volo, a favore di luce, ma gli edifici e la Torre, complice la display line molto spostata rispetto all’asse pista impedivano di vedere l’arrivo degli aerei in volo. Ma ci siamo gustati da vicino le fasi pre-volo ed il rientro dai display dell’F-16 belga e degli L-39 del Breitling Jet Team.
La cortesia del personale presente è stata eccellente così come aver conosciuto e scambiato due parole con Tn.Col. Tom “Gizmo” De Moortel al termine dell’esibizione del suo F-16A MLU FA-123.
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Prima di chiudere, una parola per “l’uomo jet”: una spericolata esibizione su un avveniristico skateboard propulso da una turboventola con ugelli orientabili che ha consentito al pilota di scorrazzare lungo la pista fermandosi addirittura in hovering.
La dimostrazione di quanto sia matura questa tecnologia è stata impressionante.
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Vorrei evidenziare l'improvvisa comparsa dell'altro Hunter siglato HB–RVS in special livery Fliegerstaffel 15 (J-4015), uscito per alcuni minuti dall'Hangar: vedere due Hunter volanti (per non parlare del Mirage IIIDS...) ci fa pensare con un pizzico di rammarico e delusione alla nostra burocrazia che di fatto ha impedito ed impedisce qualsiasi iniziativa privata per mantenere in condizioni di volo macchine che scaldano il cuore per noi italici: F-104 e G-91.
La tradizione ed il mantenimento del nostro passato sono argomenti scottanti che non fanno parte del DNA di taluni.
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Con il saluto dei Wingwalkers, è tutto da Sion:
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Edited by GIORGIO CASTELLI - 15/10/2017, 20:05