Viaggiare è divertente, istruttivo e se costa denaro e tempo per giungere nei luoghi più remoti tanto desiderati, il dibattito tra chi ritiene i vantaggi pochi rispetto agli svantaggi e viceversa, è aperto.
Per vedere aerei rari o che frequentano raramente i cieli italiani (anche europei in taluni casi), bisogna spostarsi, di pochi o molti chilometri.
La produzione italiana di F-35 ha consentito a diversi di noi dell’Associazione di entrare in contatto con altre realtà, conoscere luoghi e soprattutto persone.
Come è nella logica delle cose, con alcuni si resta in contatto continuo, con altri un po’ meno.
Ma è sempre bello rivedersi.
E’ grazie ad Almos, Giovanni, Ivano, Sergio, Beppe, Donato, Carlo, Marco che hanno in qualche modo contribuito con la loro passione e le loro immagini ad arricchire il nostro Forum, il sito e le pagine social PSC.
Senza di loro (lo abbiamo sottolineato più volte in altri post), non potremmo mostrare la gallery fotografica COMPLETA di tutti i Joint Strike Fighter italiani, forse la più completa:
https://piti.forumfree.it/?t=73395710.
Il Forum ha inoltre una sezione dedicata all’F-35 visibile qui:
https://piti.forumfree.it/?f=64664631.
E così, con la ripresa dei voli di accettazione finale del secondo F-35B STOVL assegnato alla Marina Militare, ripartiti a fine maggio ed interrotti lo scorso ottobre 2018, possiamo mostrare le immagini degli ultimi voli di collaudo.
Ma da Cameri al Rainbow Canyon… tempio dello Spotting, il passo è lungo…. O breve.
Dagli “Appennini alle Ande”, dalla Pianura Padana al Mojave Desert, dalle Alpi agli assolati Canyon dell’Ovest americano, in un unico post possiamo gustarci le foto di Almos e Giovanni;
quest’ultimo vi si è recato con l’attrezzatura completa (e non come lo scorso anno con la macchina fotografica “da passeggio” e ci regala questa piccola guida e le sue immagini che si commentano da sole scattate durante la vacanza condita di un paio di soste a Nellis durante la Red Flag 19-1 e al famosissimo Star Wars Canyon / Rainbow Canyon, chiamatelo come volete.
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Gianluca Conversi, su Flickr
Il Rainbow Canyon - Jedi Transition
Si parte da Las Vegas, tempo di percorrenza 3h20m rispettando i limiti di velocità ma considerare 4h con una sosta.
E’ consigliabile pernottare 1 notte a Panamit Spring (a soli 15’ dal Canyon) per avere almeno un paio di giorni a disposizione per l’escursione fotografica.
A Panamit Spring si può usufruire di una stazione di servizio, 2 punti di ristoro ed un piccolo motel molto spartano.
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Gianluca Conversi, su Flickr
Partendo alle 7.00 del mattino, dopo 3h20' di guida si arriva al Father Crowley Overlook, la parte “facile” del Canyon…
Per raggiungere il Father Crowley Overlook da Las Vegas è necessario percorrere la US95N fino al piccolo centro abitato di Beatty che è il primo check-point della parte settentrionale della Death Valley.
E’ consigliata una sosta dopo 1h30m circa di guida nella simpatica stazione di servizio “Alien Center”.
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Gianluca Conversi, su Flickr
Ripartiti da “Alien Center” , si percorre la US95N fino a Beatty e dopo un breve tratto della US374W si svolta a destra all’incrocio con la US190, sempre in direzione Ovest (West).
Dopo Beatty, si attraversa il parco guidando per altre 2h circa, suggestiva ed impagabile traversata.
Nel mesi di gennaio e febbraio le auto ed i turisti sono veramente pochi, la sensazione è quella di trovarsi soli nel nulla piú totale; il surreale silenzio viene rotto solo dal fragoroso eco dei prodotto dai turboreattori dei caccia militari…
Percorrendola invece al al tramonto, si vive un’esperienza inebriante e suggestiva.
Non è necessario percorrere queste 4 ore per godersi i passaggi dei jet americani: se ci si “accontenta di poco” e percorsa la US95 per 50minuti lasciata Las Vegas, si raggiunge la località di Indian Springs.
Sulla destra della statale si trova la Creech AFB dove sia di giorno che di sera è possibile vedere i decolli e gli atterraggi dei velivoli a pilotaggio remoto General Atomics MQ-9° Predator e MQ-9B e C Reaper.
Arrivati al Panamit Spring Check-Point è quasi fatta, rimangono solo 15’ per arrivare al Canyon.
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Gianluca Conversi, su Flickr
Consigli per il Canyon:
Il Father Crowley Overlook è il punto più comodo e più alto da dove osservare il traffico aereo; equipaggiamento, cibo e bevande possono rimanere comodamente in auto.
Si accede al bordo del canyon partendo da un piazzale dal quale si dipana una piccola e sconnessa strada sterrata; dal piazzale comunque possibile fotografare, ma il consiglio è di percorrere lo sterrato fino al termine.
Il canyon si troverà sul lato sinistro; gli aerei arrivano in virata sinistra da nord/ovest, livellano e si tuffano verso il fondo per ruotare nuovamente mostrando il ventre a favore dei fotografi.
Per le foto più a effetto ci si può fermare nei punti B e C della mappa che sono raggiungibili in 15/20’ di scarpinata su roccia (sono necessarie scarpe adatte e molta, molta acqua di riserva nei mesi estivi); in questi due spotting points occorrerà parcheggiare l’automobile sul ciglio della US190.
Nella giornata trascorsa in questo magnifico scenario, il nostro Giovanni ha potuto fotografare in ordine:
1 Harrier II dei Marines, alle 11.30, 2 F/A-18 Super Hornet in passaggi singoli, 2 coppie di F-16, F-35, 1 coppia di F/A-18 Super Hornet e 1 di E/A-18G Growler, per chiudere in bellezza attorno alle 16 con una coppia di Strike Eagle che, uscendo dal canyon, hanno deliziato i presenti con alcune evoluzioni in verticale.
Pause? Tra le 12 e le 13.30, ma in quota si sono visti 747 in qualità di “propulsion test platform” per le nuove turbo-ventole GE9X.
Le immagini di Nellis, riprese dalla comodissima suprestrada sotto al sentiero di discesa principale, sono rappresentative del traffico che vi passa a qualsiasi ora del giorno, noterete scatti in diverse ed anche difficili condizioni di luce, e da qui partiamo:
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Gianluca Conversi, su Flickr
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Chicca di turno, come se non lo fossero gli altri:
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Gianluca Conversi, su Flickr
Lievemente fuori tema, ma non si può non aggiungere il Boeing NB-52B “mothership” per decenni in carico alla NASA, ritirato nel 2004 ed ora conservato al Edwards AFB Museum e visibile tranquillamente dalla strada:
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Gianluca Conversi, su Flickr
Ringraziamo Giovanni che ci ha regalato emozioni e sana invidia con le sue immagini e
“rientriamo” in Italia con le foto di Almos e le performance STOVL dell’F-35B 4-02; purtroppo le possiiblità di fotografare in sicurezza attorno alla base di Cameri e rispettando le basiche regole non è facile; salvo non avvengano voli nel tardo pomeriggio, si è sempre controluce e controsole.
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Ancora Grazie a tutti.
Edited by GIORGIO CASTELLI - 19/6/2019, 09:07