[4] Air Tattoo 2019: IL GRAN FINALE DEL DAY 3, L'ultimo giorno del RIAT 2019

Chiudiamo l'anno 2019 con la quarta e penultima puntata dedicata al Royal International Air Tattoo 2019 e l'occasione è anche propizia per formulare ai membri del PSC Piti Spotter Club, ai lettori, simpatizzanti e chi ha avuto il piacere di collaborare con noi e noi con loro, a tutte le vostre famiglie, i migliori Auguri di Buon Anno.

Buon 2020 a tutti!


Dopo il lunghissimo racconto corredato delle immagini del Day 2 (primo giorno nei fatti, causa la cancellazione pressoché totale dei flying displays di venerdi 19 Luglio a causa delle avverse condizioni meteorologiche) siamo giunti al Day 3, Domenica 21 Luglio 2019.

Vi ricordiamo le puntate precedenti, a disposizione di coloro che volessero vivere virtualmente la preparazione e la partecipazione al Royal international Air Tattoo 2019 e di chi se ne fosse persa qualcuna e abbia voglia di colmare questa “gravissima” lacuna:

[0] Air Tattoo 2019: NEL NOME DEL TEMPEST: https://piti.forumfree.it/?t=76789347
[1] TERMINATA l'Air Tattoo 2019: NEL SEGNO DEL TEMPEST: https://piti.forumfree.it/?t=76877763
[2] Air Tattoo 2019: LA MOSTRA STATICA (Senza Tempest): https://piti.forumfree.it/?t=76934229
[3] Air Tattoo 2019: IL PROGRAMMA DI VOLO DEL SABATO: https://piti.forumfree.it/?t=77088854

Il programma di volo domenicale degli anni precedenti ha sempre riservato qualche sorpresa con decolli ed atterraggi di aeromobili che garantiscono la partecipazione ad airshow vicini oppure qualche sorvolo che abitualmente regala l’USAF.
Quest’anno le sorprese ci sono sì state… ma in negativo; non c’è stato nulla, anzi; il programma di volo, interrotto immediatamente a causa dell’incidente occorso all’F-16 dell’USAF Viper Demo Team, è stato ampiamente sotto le attese.

La giornata è iniziata con il decollo del Bombardier Global 6000 di Saab che ha riportato in Svezia funzionari governativi e dirigenti dell’azienda aerospaziale dopo la sigla dell’accordo con il Governo britannico e BAE Systems per l’ingresso della Svezia nel programma Tempest.

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Lo riprendiamo da lontanissimo mentre percorriamo la statica:

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L’Armaa con il proprio Cessna 550 Citation II ha fatto decisamente la spola tra Regno Unito e madrepatria:

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Se ne va anche questo Beech B200 Super King Air della William Cook Aviation:

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Anche la Patrouille de France lascia Fairford, sotto un cielo di piombo solamente mitigato dalla post-produzione ( la foto originale del secondo scatto di seguito è stata corretta di quasi 2 stop…. Tanto per capirci):

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Effettuato il ricongiungimento, il team francese sorvola nuovamente la base per il saluto con i fumi tricolori:

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Come abbiamo già avuto modo di commentare, il Day 3 ci ha visti comodamente appostati nell’area fotografi, invero poco affollata perché lievemente decentrata rispetto al centro del display, un centinaio di metri alla nostra sinistra, subito dopo le affollatissime gradinate del FRIAT (Friends of Royal international Air Tattoo) dove invece ci posizioneremo il giorno dopo per i decolli dei partecipanti.

Dietro di noi la postazione degli speakers e del direttore di volo, primi della giornata gli americani, ignari di quanto sarebbe poi accaduto, per fortuna senza conseguenza alcuna, prendono nel frattempo posizione.

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Atterra questo piccolo ultra-leggero…

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… e poco dopo decolla un C-130J-30 dell’Armée de l’Air che ha trasportato materiali e specialisti a supporto della Patrouille de France.
L’aeronautica francese ha 16 C-130 in organico, essenzialmente C-130H tranne 2 KC-130J-30 stretched e 1 KC-130J-30 che dovrebbe essere prossimo alla consegna.
I ritardi accumulati oltre ai problemi dell’Airbus A400M assommati alla vecchiaia dei C-160 Transall hanno “obbligato” la Francia ad acquisire materiale americano…

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La livrea scura sta veramente a pennello al “giovane” Hercules il cui progetto, veramente azzeccato, ha proprio di recente compiuto 65 anni.


Arriva anche un AW109SP GrandNew della Oxford Helicopters Services con passeggero che “lavora” di smartphone; di sicuro la vista di tutto l’airshow da quella fortunata posizione deve essere eccezionale:

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Inizia l’airshow vero e proprio, sono le 10 e puntualissimo, l’F-16C americano esegue un decollo non così cattivo come il giorno precedente.
Il take-off avviene nel grigio più totale e l’improvvisa assenza di vento lascia spazio al calore della pista che rovina le foto, ma quando gli aerei sono neri in cielo, c’è poco da fare, salvo essere maghi in PSP (che non sono, peraltro).
La scelta di scattare a 1/800 (come temevo, per me non è un tempo sicuro) non ha nemmeno pagato perché, complici gli alti ISO, devo aver inavvertitamente spostato il selettore del diaframma e mi sono trovato scatti a f16… combinazione beffarda.

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Il problema è stato subito rilevato, “abbiamo perso poco”, pensiamo; ma i passaggi si sono interrotti e l’aereo è sparito per lunghi minuti in quota mentre i membri del team dietro di noi avevano sguardi preoccupati e tenevano gli occhi rivolti al cielo.

Il sorvolo a carrello estratto e bassa velocità per i controlli esterni necessari ad autorizzare l’atterraggio sulla base ci fa rendere conto del problema avuto dal Viper al suo stabilizzatore destro, nulla di grave alla fine, per fortuna.

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L’atterraggio è perfetto:

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I danni:

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Alle 10,30 si riprende, tocca al nostro C-27J della Sperimentale:

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L’atterraggio che conosciamo avviene in pochissime decine di metri, mentre il Gripen C è in attesa:
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Il Gripen stacca proprio davanti a noi:

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E arresta l’atterraggio sempre davanti a noi:

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Di nuovo il nostro RSV:

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E’ la volta del bravissimo collaudatore finlandese, altre manovre da brivido per l’Hornet, se potete andate a cercare i filmati in rete. Consiglio spassionato.

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La qualità delle immagini sin qui proposte è bassa, il vento dei giorni precedenti è calato ma di luce accettabile neanche a parlarne, il calore irradiato dalla pista si fa sentire anche in altezza e la scelta di montare il duplicatore 1.4x su FX sperando di catturare qualche virata cattiva ricca di condensa non sta pagando.
La quota operativa della domenica è ancor più restrittiva e le manovre sono alte e distanti se si escludono i passaggi ad alta velocità.
Per cui, in molti momenti ho deposto reflex e tutto quanto e mi sono goduto (direi meritatamente…) lo spettacolo.

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Comunque qualcosa è venuto, anche se dalla pioggia caduta nei giorni precedenti e l’alto tasso di umidità mi sarei aspettato molta condensa sulle ali… invece poco o nulla e quel poco “far... far… away” da noi.

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Complimenti, Arto:

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L’inchino d’inizio display del Chinook dell’Army Air Corps:

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E’ l’ora del nostro Tifone….

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…. Seguito dalle nostre Frecce, anche oggi programma completo, Scintilla inclusa.
Come più volte ho scritto, a Fairford la Bomba non viene eseguita su disposizioni dell’organizzazione in quanto due aeroplani all’uscita non rispettano le stringenti condizioni di sicurezza richieste ad aerei e pattuglie.

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Decollo prima sezione:

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E decollo della seconda sezione:

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Looping d’Ingresso e separazione:

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Incrocio dopo il Cardioide:
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Diamante magistrale nel tonneau sinistro, la manovra nr. 5:

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Pony 10, ancora con l’aereo numero 11, esegue la sua prima manovra, il tonneau in 4 tempi:

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Ventaglio:

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Incrocio del Cuore, perfetto:

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Pony 10 si ripresenta con un tonneau, schneider positiva e pull-up negativo:

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Tonneau destro a cigno e Arizona:

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Incrocio:

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Scampanata e Lomçovak infotografabili con il Magg. Salvatore “invisibile” dentro le nubi e la foschia... si prosegue con il doppio tonneau degli esterni qui alla fine della manovra.
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Mentre la pattuglia si allontana, Pony 10 esegue il suo volo folle:
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Si chiude con l’alona che colora il grigio cielo di Fairford:
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Sulla Full Frame FX monto un battery-grip Meike che quando si esaurisce, non commuta automaticamente sulla batteria principale della reflex ma genera un errore. Lo sapevo, ma speravo di finire l’esibizione delle Frecce per poi inserire la nuova batteria. Che è successo? Che qualche scatto è andato a farsi benedire, macchina in errore e scheda che non ha memorizzato le fotografie; non ho pensato di togliere il caricatore con la serie di pile stilo. per commutare manualmente sulla batteria della reflex. Così ho perso qualche scatto qua e là, la Scintilla (poco male, tanto sapete come la penso) e l’inserzione del solista nell’alona che era particolarmente vicina, quest’anno.
Rischio calcolato, mi è andata male, per fortuna le Frecce si vedono spesso.
L’atterraggio è stato spettacolare: con il Sukhoi 27 di Yuri Bulavka pronto, la prima sezione atterra mentre la seconda esegue l’avvicinamento con i fumi bianchi:
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Peccato, se i fumi fossero stati tricolori sarebbe stato più emozionante.
Tocca a Yuri, i residui dei fumi tricolori sono ancora nell’aria:

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Yuri ha eseguito il Cobra (ovviamente a quota siderale sulla verticale di testata 09, eccolo all’atterraggio:

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RAF Typhoon Display Team, uno squarcio nel cielo ci dona il secondo scatto di seguito pulito e luminoso, anche se l’aereo è già alto, andato su sulla nostra verticale:
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Il cielo è di nuovo color topo:
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Royal Jordanian Falcons:
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Tucano:
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Atterraggio e salute mentre di fronte a a noi si preparano i due velivoli del BBMF che decollano poco dopo:

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E’ la volta dei 4 Extra 300 dei “The Blades”, già visti anche nel Day 2:

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Ancora A400M:

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Lancaster:

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Imperiale, ma è l’ora dei saluti:

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Il FLypast dell’A400M con i The Blades:

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Red Arrows:

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Incroci, beccati tutti:

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Apache!

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Ancora Hornet, decollo nel calore, ma posto perché in secondo piano si vedono gli specialisti svizzeri tranquillamente seduti sulla fusoliera del secondo Hornet d’appoggio:

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MiG-21 LanceR:

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Breitling Jet Team:

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Incrocio mancato, in realtà avvenuto lievemente in anticipo:

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Arriva il convertiplano:

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Harrier:

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Foto didattica:

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I saluti:

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Water Cannon:

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Ancora Atlas…

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Siamo alla fine della giornata, flying display più corto e povero rispetto a quello del Day 2, credo converrete.
Si prepara l’L-39 Albatros in statica per trainarlo nella zona operativa in previsione del decollo:

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E i militari svedesi si godono un momento di relax attorno allo Jas-39D, hanno già portato via i carichi di caduta e il cannone maauser Mk-27 esposti nei due giorni precedenti:

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Mentre lasciamo la base, i Red Arrows mettono in moto e se ne vanno in America:

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I saluti finali del 2019, formazione di 11 velivoli:

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Fine.
Ci rivediamo per i decolli del lunedi mattina, il gran finale.
Grazie.

Testo © Gianluca Conversi, Immagini Gianluca Conversi – All rights reserved

Solo quando sarò in pensione riuscirò a starti dietro, ma per quello devo aspettare ancora qualche anno.
Davvero succulento questo post, come tutti quelli che produci, con il giusto mix tra "antico" e moderno.

Basta. Ho finito le parole. Gli aggettivi e gli insulti non basterebbero.
Sapere cosa è successo all’F-16 Americano sarebbe interessante.
Bravo. Non aggiungo altro.