Ecco la nemesi del nomignolo affibbiato al bombardiere strategico costruito da Rockwell (ora Boeing) in 100 esemplari. Il suo sviluppo fu travagliato, prima cancellato dall’amministrazione Carter e poi riesumato, modificato e finalmente prodotto ed entrato in servizio con l’Air Force statunitense.
Come per il B-52, del quale abbiamo pubblicato un post-tributo nelle scorse settimane, esistono copiosi profili, libri, video e schede tecniche che illustrano le caratteristiche di questo eccellente aeroplano e descrivono impieghi operativi e carico bellico per cui ci limitiamo ad un’introduzione dell’aereo per poter meglio inquadrare le immagini soffermandoci sui dettagli. Mancando fotografie con l’aereo in volo o in taxi, il lato spettacolare viene inevitabilmente meno. Per definizione, il B-1B Lancer è un bombardiere con le ali a geometria variabile che consentono il volo a bassa quota e di penetrare nelle aree ostili ad alta velocità. Il primo volo di un B-1 avvene 44 anni fa, ma come già descritto, il programma venne cancellato 3 anni dopo. Il progetto iniziale della versione A, va pure aggiunto, prevedeva un aereo capace di oltre Mach 2. Nel 1981, periodo di forte contrasto con l’allora URSS, cambiarono anche le esigenze operative e la sopravvivenza in missione del bombardiere si intravide solo con il volo a bassa quota intorno a Mach 1.2 sul livello del mare. Come per il Tornado, il bestione doveva volare ventre a terra pur rimanendo capace di un volo di crociera oltre i 60'000 piedi. Il primo B-1B uscì di fabbrica nel 1984 mentre il 100° ed ultimo venne prodotto nel 1988. Interessante rilevare come un aereo di tale portata, seppure buona parte dello sviluppo fosse stato comunque portato avanti prima dalla versione A e poi dai rimanenti 3 esemplari prodotti prima della cancellazione del programma, ebbe un ciclo industriale ed entrata in servizio così rapido. Dopo 3 anni dalla firma del contratto uscì il primo aereo di serie, poi 4 aerei al mese ed in meno di un lustro l’ordine venne completato. Se pensiamo ai tempi biblici di sviluppo e produzione di Eurofighter, Rafale, F-22, F-35, Su-57… Vorrei anche ricordare che il “bone” detiene ben 61 record mondiali per velocità, carico bellico e distanza percorsa. La National Aeronautic Association ha inoltre riconosciuto il B-1B come uno dei aerei che ha completato uno dei primi 10 voli record al mondo, record e menzione conseguiti nel 1994. Come per il B-2 stealth, anche il B-1A doveva nelle intenzioni affiancare prima e sostituire poi il bombardiere dei bombardieri, ovvero il B-52. Con l’ordine di 100 esemplari della versione B e la longevità ed efficacia dei B-52 di fatto si compì un ammodernamento della linea bombardieri e la sostituzione del “Buff” procrastinata. Così, per i 70 anni dell’USAF celebrati al RIAT 2017, ho visto pure il B-1, il secondo dei tre bombardieri americani. Mw4ce molto rara per i nostri aeroporti. La fantastica macchina era purtroppo presente solamente in statica con un esemplare del 28th Bomber Wing, parcheggiata come il vecchio B-52H nelle vicinanze del Main Gate dell’Air Tattoo. Rispetto alla mole del B-52, del B-1 mi ha colpito la sagoma ridotta, le linee affusolate ed estremamente raffinate ed il rivestimento esterno molto simile a quello del Lockheed SR-71. Del resto, il B-1 che vanta una segnatura radar pari ad 1/10 di quella del B-52 e gode di maggiore velocità, beneficia dei primi studi della tecnologia stealth che portò alla costruzione di altri e famosi aerei. Nonostante sia un baldo quarantenne, le sue linee e curve sono aggraziate ed accurate: i “baffetti”, le piccole alette canard appena sotto la cabina, gli donano quell’aspetto intrigante che colpisce lo spettatore.
Se il B-52 ha una stiva da 8 metri e mezzo, il B-1 ne ha ben 3 anche se una è costantemente utilizzata impiegando un serbatoio di carburante addizionale. Nelle foto a corredo si riesce ad intravederlo. Le gambe dei carrelli sono assai lunghe, la fusoliera è molto alta dal suolo. e l’aereo in sé è dimensionalmente più piccolo rispetto al “Buff” (con le ali completamente estese l’ingombro è di 42 metri contro i 54 del B-52) ED è spinto da 4 turboventole General Electric F101-GE-102 dotate di post-bruciatore sistemate in gondole semi-annegate nelle semi-ali.
Così, con B-52 e B-1 in mostra statica l’attesa andata poi parzialmente delusa era per il grande assente del RIAT. Il fantastico Northrop Grumman B-2A Spirit non è stato mandato per la statica o per gli annunciati fly-past celebrativi. Invece, furtivo come la sua fama, raro come un aquila che volteggia nel cielo, lo Spirit scortato da 2 F-15C si è fatto vivo l’ultimo giorno dei 3 che fanno dell’Air Tattoo la manifestazione aerea militare più importante del mondo. La foto che vedete, grazie a B. Guy che l’ha resa pubblica ed al quale va il ns ringraziamento ed il credit, ci consente di completare sul forum PSC il trittico di bombardieri strategici americani con l’ultimo bombardiere prodotto in una manciata di esemplari: Ladies and Gentlemen, l’ala volante! The “Spirit of Nebraska”!
Grazie alla squisita disponibilità di Sandrino Zucchelli al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, il post si completa con un breve clip di 4 minuti le fotografie in volo del Lancer scattate a Fairford nel 1989: gli scatti, ingialliti dal tempo, ci regalano un B-1 elegante nel cielo e nell'inedita colorazione mimetica oramai in disuso a favore dello skin.coat grigio scuro "stealth".
Una monografia degna della tua reputazione.. Difficile intuire la manovrabilità di questa macchina guardandola semplicemente parcheggiata in un freddo piazzale... Grazie Gian!
Che macchina incredibile, impossibile non rimane affascinati dalla linea del B1. Come sempre, mi fanno impazzire i dettagli di questi gioielli di ingegneria. Grazie Gianluca, ennesima monografia con i fiocchi.
33 anni fa esatti, il 18 ottobre 1984 il primo Lancer di serie, un B-1B s/n 82-0001 compì il suo Maiden Flight decollando dall’Air Force Plant 42 a Palmdale, in California.